«Te lo giuro Perrie, so cos'ho visto!» esclamo alla mia migliore amica, lei scuote la testa incredula.
«Quindi ricapitolando, mi vorresti dire che scoccate le nove, appena hai chiuso il portone del museo, ogni persona lì presente ha preso magicamente vita?» mi chiede lei e io annuisco, perché non capisce!
«Non ci credo, sei pazza.» dice poi e aumenta il passo, la raggiungo e la guardo male. Ho visto bene, le persone hanno iniziato a camminare per tutto il museo come se niente fosse, e per di più Bradley era lì, in carne ed ossa, che si è presentato a me.
Stiamo camminando per strada e stiamo ritornando a casa. Lei afferra il suo telefono e controlla un po' le notifiche.
«Perrie, ti ho mai mentito?» le chiedo poi e lei scuote la testa, mette via il telefono e mette le mani nella giacca.
«Veronica tutta questa situazione mi sembra molto ambigua, tutto qui. Mi sembra surreale che un ragazzo sia uscito dal quadro di notte, e si sia anche presentato a te.» dice e alzo le spalle.
«Eppure è successo così.»
«Senti non pensarci okay? Avrai sicuramente visto male.» mi dice poi, e mette una mano sulla mia spalla. Scuoto la testa.
«Perrie, ti ripeto, so cos'ho visto. Era tutto reale okay? Smettila di prendermi per pazza e per una buona volta credimi!» esclamo poi. Inizio a credere che sto diventando realmente pazza.
Lei non risponde, si limita a suotere la testa, io sospiro.
«Se stessi diventando pazza?» le chiedo e lei ridacchia, come a dire te l'avevo detto. La guardo male e le pesto un piede. Lei tira un piccolo urlo e io scoppio a ridere.
«Non stai diventando pazza, almeno spero, ti aiuterò a capire se questa strana storia è vera okay?» mi chiede sorridendo e annuisco. È bello avere un'amica che ti aiuta ogni tanto.
«Passo da casa mia, ci vediamo dopo, usciamo?» le chiedo e lei annuisce.
«Chiama anche tuo fratello e James se sono a casa.» mi dice e io annuisco. Le lascio un bacio sulla guancia e poi giro l'angolo per andare a casa dei miei.
Quando entro, come immaginavo, trovo mio fratello e James seduti sul divano a guardare la televisione. James è il migliore amico di mio fratello, passa molto tempo in casa nostra, è come se fosse anche mio fratello ormai.
Li saluto e lo sguardo di James si illumina appena mi vede, penso che abbia una cotta per me da parecchio ormai. E devo ammettere che neanche a me dispiace, è molto carino. Poi lo conosco da tantissimo ormai. È anche molto dolce, e la sua compagnia non sarebbe neanche tanto male se ogni tanto non si fermasse a guardarmi intensamente, mi scappa sempre un sorriso quando lo fa, è così innocente.
«Io e Perrie usciamo oggi, venite?» chiedo e loro si guardano, prima di annuire e in coro dire 'certo che sì'.
«E che ne dici, un giorno potremmo uscire solo io e te eh?» chiede poi James e vedo mio fratello girarsi di scatto verso di lui, per poi guardarlo male, involontariamente mi scappa una risata che trattengo.
«Scordatelo Jam.» anche se non sembra, mio fratello è davvero geloso nei miei confronti. Il migliore amico di mio fratello alza gli occhi al cielo e si appoggia allo schienale del divano.
«Sta sera usciamo, e sai quante ragazze troverai? A valanghe amico!» esclama e da questo posso confermare che ho davvero un fratello stupido.
«Vado a prendere un succo? Volete qualcosa voi?» chiedo e loro scuotono la testa. Mi alzo dal divano e vado in cucina, apro il frigo e prendo il mio adorato succo all'ace.
Mi affaccio appena per osservare i due ragazzi presenti in salotto e mi incanto un attimo a guardare James, è davvero carino. Il naso fine, il ciuffo corto e brizzolato in aria, lo sguardo quasi perso. È molto carino, mi giro per afferrare il mio succo quando poi non trovo più James.
«Cercavi qualcuno?» chiede proprio quest'ultimo sbucando alle mie spalle. Sussulto e mi metto una mano sul petto, spaventata.
Chiudo gli occhi e poi li riapro per guardarlo male.
«James mio dio ma che ti viene.» dico poi e lui esplode in una grandissima risata. Si avvicina a me con ancora il sorriso sulle labbra.
«Per quanto riguarda la nostra uscita, si può fare quindi?» chiede poi e guarda in sala verso mio fratello.
Annuisco.
«E se tuo fratello non vuole?» chiede poi e gli sorrido. Sembra piccolo e indifeso, nonostante in realtà sia persino più grande di me.
«Bhe la vita è la mia, quindi posso decidere io con chi uscire o no. Io a lui non impongo di non uscire con le sue amichette.» rispondo alzando gli occhi al cielo.
«Mi piaci di più quando fai così.» mi dice e mi stringe a sè. Non so se lo dice per dire, o se questo lo pensa veramente, sta di fatto che qualcosa nel mio stomaco si muove, e non è sicuramente il succo perché è ancora sul bancone, perfettamente incartato.
Ricambio l'abbraccio e poi entrambi torniamo in sala.
«Oh finalmente! Pensavo foste entrati in un portale magico nel frigorifero.» esulta mio fratello, mi batto una mano in fronte. Che fratello idiota.
«Vado a prepararmi che sono già le sei, fate lo stesso, così usciamo e per le otto e mezza sono a lavoro, a proposito, uno dei due può accompagnarmi?» chiedo e intanto salgo le scale. James alza la mano.
«Ti accompagno io, se non era già nei piani di Tristan.» dice e guarda mio fratello, il quale annuisce. Salgo le scale e arrivo in camera mia, opto per un leggins e una maglia lunga e le solite vans nere, prendo la giacca e la borsa e appena sono pronta mi do un'ultima sistemata ai capelli e al trucco e poi torno in salotto, dove trovo i ragazzi messi esattamente nella stessa posizione di prima. Li guardo male e mio fratello ride.
«Siamo stati in casa tutto il giorno, non siamo sporchi.» alzano le spalle e si giustificano così. Rido anche io.
«E va bene miei adorati topi di fogna, andiamo, Perrie ci starà aspettando.» dico e loro si alzano dal divano, afferrano le loro giacche e mi seguono fuori dalla porta. Sento qualcosa afferrare la mia mano, noto James accanto a me che mi sorride, gli stringo la mano e la sciolgo soltanto quando entriamo in macchina. Lui va nel posto del passeggero ed io mi posiziono nei sedili dietro.
Mi piace James, è un bravo ragazzo. È dolce, simpatico, e estremamente carino. E sinceramente non vedo l'ora di uscire con lui, scommetto che mi divertirò molto.
Un colpo di tosse mi fa ritornare coi piedi per terra, mi giro verso i due ragazzi ed entrambi mi stanno guardando.
«Bhe? Dove dobbiamo andare?» chiede mio fratello.
«Ah sisi, scusate, Manhattan Mall, Perrie ci aspetta lì.» i due annuiscono e poi si girano, la macchina parte.
Quando arriviamo la mia migliore amica ci aspetta davanti all'ingresso. Alza la mano per salutarci e la raggiungiamo. Noto James e Tristan scambiarsi un sorrisetto, poi si ricompongono e salutano anche loro la bionda.
«Su andiamo! Lo shopping ci aspetta.» esulta poi e noto Tristan alzare gli occhi al cielo, seguito a ruota da James, che afferra il telefono e controlla l'orario.
Ebbene sì, uscita normale è sinonimo di shopping per Perrie. Ma non penso che i due ragazzi siano tanto entusiasti.
Entriamo all'interno del centro commerciale e appena passiamo da Primark la mia amica mi ci trascina letteralmente dentro.---
Aloha
Allora grandissimo problema, mi si sono cancellati alcuni capitoli, perché? Non lo so, wattpad da i numeri.
Detto ciò ho riscritto sia questo capitolo, che il quarto, ovvero quello dopo lmao, mi scuso se non sono uguali a quelli precedenti, ma capitemi, li avevo persi e li ho dovuti riscrivere. Detto ciò, ho cambiato poche cose, ma basta parole, spero vivamente vi sia piaciuto. E spero che la storia ora mostri i capitoli in ordine giusto, ok basta federica. Votate e commentate, bye e buon anno nuovo! Che sia un anno pieno d'amore e felicità. Bye bye vi voglio bene :)
-fede
STAI LEGGENDO
Il ritratto di Bradley Will Simpson.
Fanfiction«Regola fondamentale per lavorare qui: non dare confidenza a nessuno. Assolutamente a nessuno. Ciò che potresti vedere potrebbe lasciarti leggermente scossa, ma vedrai che ci farai l'abitudine.» *la trama è stata inventata da me, vi prego di non cop...