|Regina's pov|
Se ho capito bene, da New York dovrei arrivare circa verso il pomeriggio a Storybrooke. C'è un viaggio lungo da fare, forse mi fermo per una sosta verso l'ora di pranzo.
Penso ancora a mia madre. Come può una persona amarmi se non l'ha mai fatto lei?..
Mia madre è una dottoressa specializzata nei trapianti al cuore. Il suo lavoro le ha preso molto tempo, e quel poco che aveva libero non lo passava mai nè con me nè col resto della famiglia. Quando mia madre era libera ciò che faceva era pianificare la vita di Zelena, la mia sorella maggiore. Gli atteggiamenti di mia madre nei confronti di Zelena sono stati come li ha lei ora nei miei confronti: mia madre non faceva altro che darle ordini. "Zelena vieni qui", "Zelena fai questo, non fare quello", ero piccola ma ricordo ancora come si comportava. Zelena, però, non le ha mai obbedito, fin da quando è nata si è sempre ribellata, è per questo che mia madre l'ha mandata in collegio, perché Zelena non faceva ciò che voleva lei. Zelena era piccola, ma aveva già capito com'era fatta mia madre. Chissà cosa fa ora. Non ho sue notizie da quando è uscita dal collegio e ha staccato i contatti sia con i miei genitori sia con me. La cosa mi fa star male; da piccole eravamo molto legate l'una all'altra, giocavano sempre insieme, ci fidavamo l'una dell'altra e quando la mamma ci cercava noi ci nascondevamo per non farci separare. Ricordo ancora quella volta quando la mamma voleva fare delle lezioni di buone maniere con Zelena e lei mi prese la mano e mi porto in cortile e andammo a nasconderci all'interno della capanna del giardiniere ed era divertente vedere nostra madre che si disperava perché non ci trovava. Mi guardava con quegli occhi azzurri/verde acqua e mi diceva "se fai silenzio non ci troverà e non ci separerà mai!".. Il giorno dopo, però, mia madre ci divise, e la portò in collegio... Piangevo, piangevo a dirotto, non volevo dividermi da lei, era la mia migliore amica oltre che mia sorella!... Quel giorno mi promise che sarebbe tornata e mi avrebbe portata via da mia madre... Quella fu l'ultima volta che la vidi e la sentii.. Mia madre disse che si comportava male, ma in realtà si comportava come lei non voleva. "Una Donna non si comporta così", diceva.. È sempre stata convinta di conoscermi, di sapere ciò che volevo, ma non è vero! Non mi è mai stata accanto, come fa a dire che mi conosce?!È circa mezzogiorno, vedo da lontano un ristorante. Quasi quasi mi fermo a mangiare, ne approfitto. Entro nel parcheggio in cerca di un posto libero. Eccolo lì! Inizio a fare delle manovre per parcheggiare l'auto quando sento un clacson dietro di me. Mi fermo di scatto. Guardo dallo specchietto retrovisore e vedo un maggiolino giallo... Ma che razza di macchina è mai quella? Scendo un istante dalla macchina e dico al guidatore di spostarsi, quel posto l'avevo notato già io. Non so se mi abbia sentito o meno, ciò che so è che quell'auto ha parcheggiato ugualmente in quel posto libero. Fanculo penso. Mi sbrigo a cercare un altro posto. Appena parcheggiata l'auto in un altro posto entro in quella locanda, mi siedo ad un tavolo e attendo un cameriere. Ordino, mangio e pago. Poi chiedo al cameriere che mi ha servita se conoscesse Storybrooke e se è ancora molto lontano da quel punto. Il cameriere mi dice che ci sono quasi, un'altra decina di chilometri e sono li. Ringrazio e vado via dalla locanda. Mentre indosso il mio cappotto mi si incastrano i capelli in un bottone. Grande, solo questa ci mancava! D'improvviso vedo una figura che si avvicina a me e mi dice:
-Serve una mano? Si sono incastrati nel bottone.
È una voce femminile. Alzo gli occhi e mi ritrovo una donna bionda con occhi azzurri; indossa un cappello di lana grigio, una maglia nera, un giubbotto di pelle rosso, dei jeans e un paio di stivali marroni. In mano ha due buste con il logo di questa locanda.-Ma davvero? Non me ne ero proprio accorta. Se non ci fosse stata lei non so proprio come avrei fatto!
-Volevo solo essere gentile.
-Mi creda, oggi non è proprio la giornata adatta per star qui a chiacchierare con una sconosciuta che vuole fare la simpaticona, ho un viaggio da finire.
-Ho sentito. E cosi va a Storybrooke? Come mai proprio lì?
-Credo che non siano cose che debbano interessarvi, signorina..
-Swan! Emma Swan, piacere.
-Certo, certo. Finalmente riesco a liberare i capelli. Signorina Swan, come ho già detto devo andare, è stato un piacere intraprendere questa conversazione più che interessante con lei.. Buon proseguimento di vita!
-Io penso che sia stata esattamente la vita, o il fato come preferisce, a mandarci nella stessa locanda. Vede io..
Non ho tempo da perdere ad ascoltare una sconosciuta, così la interrompo:
-Mi scusi, come ho già detto ho da fare. Addio!A queste parole esco fuori, mi dirigo verso la mia auto e riparto verso Storybrooke.
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Resisto. (R)esisto.
FanfictionLei: « Amami sempre, anche quando sono difficile da capire, anche quando ti farò impazzire, anche quando ti dirò di andare via perché è proprio in quei momenti che ho più bisogno di te. » Lui: « Non c'è bisogno che tu me lo chieda. Ti amerò sempre...