| Regina's pov |
Siamo seduti uno di fronte all'altro ad un tavolo da Granny's. Oggi non mi andava di andare nel nostro solito ristorante.
Diamo l'ordine a Ruby e poi lei va via.-Come te la sei cavata oggi in studio? Chiedo.
-È andata bene. Ah, stavo per dimenticare di dirti che tra un mese ho l'udienza col giudice per quei due proprietari dei terreni di cui ti ho parlato stamattina.
-Bene. Credi che vincerai tu?
-Hai idea con chi stai parlando? Mi dice appoggiando la schiena alla sua sedia e allargando le braccia indicandosi. Questo gesto mi fa ridere e mi chino leggermente con la testa e le spalle sul tavolo. Rialzo la testa e vedo che mi guarda. Non hai qualcosa di più grande nel tuo armadio? Mi chiede.
-Come scusa?
-Questo vestito è troppo piccolo per te, ti si vede il seno. Me ne sono accorto solo ora altrimenti questa mattina ti avrei mandata in camera a cambiarti.
-Ma non è piccolo, è così che è fatto. A tante donne che lo indossano calza come a me. Gli dico con calma.
-Non mi interessa, non metterlo mai più. Dopo passiamo dal tuo B&B e lo togli.
Resto senza parole per qualche secondo e poi mi scappa una risata.
-Non sto scherzando. Mi dice con tono molto serio.-Ma non c'è niente di male in questo vestito. Gli dico diventando seria.
-Ti ho detto che dopo passiamo al tuo B&B e lo togli altrimenti mi arrabbio. Fine discussione. Dice alzando i toni attirando l'attenzione di tutti su di noi.
Non riesco a ribattere.
Passiamo qualche minuto senza parlare fino a quando ricevo un messaggio sul cellulare e vedo chi è.-Chi ti cerca? Mi chiede.
-Nessuno, è il nostro gruppo. Dicono di voler pranzare tutti insieme qui da Granny's. Lo informo.
-Ora?
-Si. Gli ho appena detto che noi siamo già qui e se vogliono possono raggiungerci. Gli dico e sento il suo sguardo su di me. Emma e Killian sono appena usciti di casa, Mary Margaret e David hanno detto che sono quasi arrivati. Belle e Gold non verranno. Lo aggiorno leggendo i vari messaggi che i ragazzi inviano.
Improvvisamente sento che sbuffa. Alzo la testa dal cellulare e lo guardo in cerca di spiegazione.-Che succede? Gli chiedo.
-Volevo stare da solo con te e invece tu dici ai tuoi amichetti di venire qui. Percepisco la sua rabbia.
-Ma non gli ho detto io di venire qui, loro hanno chiesto di pranzare tutti insieme e gli ho detto che noi siamo già qui. E poi possiamo pranzare domani da soli, come abbiamo fatto fino ad oggi.
Sbuffa e guarda fuori dalla finestra.
-Facciamo così, ora pranziamo coi tuoi amici e poi stasera devi cenare con me. Dice rivolgendomi lo sguardo.-Va bene, stasera credo di non aver impegni tanto.
-No forse non hai capito. Ora pranziamo coi tuoi amici e stasera ceniamo solo io e te, non era una domanda ma un'affermazione. Mi dice.
Io lo guardo incredula dai suoi atteggiamenti.
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Resisto. (R)esisto.
FanfictionLei: « Amami sempre, anche quando sono difficile da capire, anche quando ti farò impazzire, anche quando ti dirò di andare via perché è proprio in quei momenti che ho più bisogno di te. » Lui: « Non c'è bisogno che tu me lo chieda. Ti amerò sempre...