•Capitolo 8•

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|Regina's pov|

Dopo un giro nel municipio io ed Emma andiamo nell' ufficio del sindaco ad aspettare Mr. Gold.

L'ufficio del sindaco è molto spazioso; dalle finestre entra una fitta luce solare che ricade perfettamente sui mobili della stanza. Sul lato destro c'è un tavolo bianco con intorno sei sedie nere; sulla sinistra c'è un mini salotto con un camino, un tavolino bianco e dei divanetti neri; invece giusto al centro c'è una scrivania bianca, avanti ad essa due sedie nere, dietro di essa un'altra sedia nera, probabilmente è la sedia del sindaco. C'è questo evidente contrasto tra il nero e il bianco per tutta la stanza; questi due colori sono molto diversi ma uniti rendono la stanza molto più confortevole. Mi piace.

Quando Gold arriva iniziamo a metterci a lavoro: mi fanno vedere carte, progetti, mi fanno firmare e altre cose così.

È ora di pranzo; io, Emma e Gold siamo rimasti tutta la mattina nell'ufficio del sindaco.

-Credo che il mio aiuto sia sufficiente. È ora di pranzo e mia moglie mi sta aspettando quindi torno a casa mia. Buona proseguimento di giornata signorine. Dice Gold per poi andar via.

-Davvero è già ora di pranzo? Chiedo dando un'occhiata al mio orologio da polso, poi continuo: Incredibile questa mattinata è praticamente volata.

-, è vero. Forse è il caso che anche noi andassimo a pranzare. Andiamo da Granny's. Dice Emma alzandosi e mettendo le sue chiavi nella sua tasca del giubbino di pelle marrone.

-Va bene, andiamo.

Sono le 17:00 in punto. Io ed Emma abbiamo finito per oggi e stiamo andando in ospedale per fare visita al vero sindaco della città e fare rapporto di ciò che abbiamo fatto oggi.
Quando arriviamo in ospedale salutiamo MM e David e chiediamo se hanno novità

-Il dottore non ha detto ancora niente; vogliono tenerlo ancora qui in ospedale per tenerlo sotto controllo anche se ora è fuori pericolo. Ci informa MM

-Ma come? Vi hanno detto solo questo?! Aspetta vado a parlare io coi dottori. Dice Emma intenta a fare ciò che ha detto di fare

-Aspetta Emma, vengo anche io. Le dico afferrandole il braccio. Acconsente con un piccolo sorriso.

Ci dirigiamo verso un' infermiera la quale ci dice di parlare col dottore che è in fondo al nostro stesso corridoio. Lo raggiungiamo e gli parliamo.

-Buonasera. Sono lo sceriffo Swan. Dice Emma mostrando il suo distintivo. Vorrei informazioni riguardanti il sindaco.

Resisto. (R)esisto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora