Prologo

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Tutti, almeno una volta nella vita, incontrano il vero grande amore. Il mio è stato Tiago Ruiz, un bocconcino latino, tutto pepe, che mi ha completamente fatto perdere la testa durante gli anni del liceo. Ci siamo conosciuti al secondo ginnasio, quando si è trasferito ad Atlanta con la madre e la sorella da San Luis, Brasile. Non dimenticherò mai l'istante in cui il mio sguardo si è posato per la prima volta su di lui, quella mattina a scuola. Dotato di una bellezza mozza fiato, scendeva le scale del cortile con una canottiera bianca che risaltava la carnagione ambrata; gli occhi a cerbiatto, scuri e incorniciati da folte ciglia, brillavano di sicurezza ed erano ammalianti; il lato b, coperto dai pantaloni di una tuta sportiva, era sodo e scolpito, e faceva venire l'acquolina in bocca.

Mi ha conquistato al primo sguardo e il nostro è stato davvero amore a prima vista. Se ancora oggi credo nel colpo di fulmine, lo devo solo a lui, perché dopo il nostro amore non ho più provato un sentimento simile. Era il ragazzo perfetto: sexy, leale e comprensivo. Abbiamo condiviso quattro anni idilliaci, durante i quali abbiamo trascorso interi pomeriggi a parlare o semplicemente seduti in silenzio a goderci l'uno le braccia dell'altro. Ci bastava il "noi" per essere felici e mai avrei pensato che fra noi potesse finire, invece arrivò quel giorno e tutto cambiò all'improvviso. Fu accusato di spaccio e coinvolto in un omicidio. Mi crollò il pavimento da sotto i piedi, non potevo crederci... Il mio ragazzo perfetto nascondeva una seconda vita, che stava devastando quella che avevamo costruito insieme. Fu uno shock, pensavo di conoscerlo bene, addirittura più di Betsy, mia sorella, ma sbagliavo, e il modo in venni a conoscenza dell'accaduto, brutale e improvviso, peggiorò la situazione. Delusa dalle sue bugie, arrabbiata con me stessa per non aver capito niente e incapace di affrontare gli sguardi dei vicini, scappai via.

Con oggi sono trascorsi esattamente cinque anni da allora e a differenza di quello che pensavo, il tempo è volato. Forse perché qui nella grande mela ho realizzato molti obiettivi che pensavo irrealizzabili: ho conseguito la laurea alla New York University, ho trovato lavoro presso una nota stilista locale e condivido un accogliente appartamento in centro con la mia migliore amica, Angie. Lei è un vero e proprio terremoto, uno spirito libero che ama il divertimento e la vita. Per me rappresenta sia una spinta che un freno, perché se da un lato mi ha insegnato a correre dei rischi, ad assecondare i miei desideri, dall'altro mi ha aiutato a gestire il mio carattere emotivo. Ci siamo conosciute all'università e, dopo esserci incontrate in aula e condiviso anni di studio, non ci siamo più separate. Alla NYU ho anche conosciuto Seth, un biondino molto carino che col tempo è diventato il mio migliore amico con benefici. È un brutalmente onesto, proprio come me, e questo significa che dice sempre e solo ciò che pensa a discapito di tutto. Può sembrare sfacciato, a volte anche maleducato, ma è questa la parte di lui che preferisco, perché mi assicura che dalle sue labbra non sentirò altro che la sua verità. E poi mi fa sentire protetta, con lui ho la certezza che correrebbe dall'altra parte del mondo pur di aiutarmi.

A New York, quindi, sono riuscita a rifarmi una vita, tranquilla, felice... eppure ci sono giorni come questo in cui mi sento triste e un po' nostalgica. Forse è a causa del mio carattere lunatico o forse è perché ad Atlanta ho lasciato un padre alcolizzato, che non si è più ripreso dalla morte di mia madre, e Betsy, la sorella alla quale devo praticamente tutto. Dopo la scomparsa prematura di mamma, infatti, è stata lei a prendersi cura di me e si è assicurata che avessi un futuro, in particolar modo pagandomi l'università che non avrei potuto frequentare senza il suo aiuto. E potrebbe anche essere questo il problema che spiegherebbe il mio umore, mi sento in colpa. L'ho abbandonata da sola ad accudire nostro padre per rifarmi una vita e scappare dal ragazzo che, oltre a spezzarmi il cuore, mi ha reso incapace di amare. Nonostante questo, non posso dire di avere dei rimpianti, sarebbe una bugia, perché allora, andare via, era la scelta migliore per me stessa. Quindi vado avanti, vivo la mia vita provando a realizzare il mio sogno di diventare stilista e mi godo ogni attimo di felicità che mi è concesso. Chissà, magari questa sensazione scomparirà da sola e, forse, un giorno, riuscirò anche ad aprire di nuovo il mio cuore all'amore.

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🌹Ciao a tutti e benvenuti!🌹

Questo è il mio primissimo romanzo, quindi prima di lasciarvi alla lettura devo fare due premesse necessarie: la prima è chiedervi scusa per eventuali errori, ma il romanzo è completamente da revisionare; la seconda, armatevi di pazienza... Il meglio della storia si trova nei capitoli centrali, i primi sono di preparazione affinché si verifichino certi fatti.
Detto questo, ringrazio tutto coloro che dedicherà del tempo alla lettura di questa storia. Spero vivamente che vi piaccia e non vi deluda. Aspetto le vostre opinioni, intanto, incrocio le dita! 😜

Il ragazzo della mia migliore amicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora