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Attenzione: Nel capitolo precedente c'è la 1°parte che precede questa!

[Verso sera... ]

Sono appena uscita dallo studio dell'avvocato e sto rientrando a casa. Passeggiando per le strade non riesco a fare a meno di pensare alle sue parole. Dice che per lui sono innocente e che non avendo avuto nessun ruolo nell'aggressione, oltre alle complicazioni sentimentali personali, non ho nulla di cui preoccuparmi, ma io non mi sento per niente tranquilla. Ancora non so niente di Tiago e sono in ansia per Seth... Lo staranno sicuramente mettendo sotto torchio.

Arrivo fuori alla porta di casa e un'ondata di freddo mi blocca. Vengo invasa dai brividi e comincio a tremare. Faccio qualche respiro profondo, poi mi decido a entrare. Quando varco l'ingresso e vedo quella macchia di sangue ancora a terra e la zona delimitata dai nastri della polizia, tutte le emozioni che ho provato in quel breve ma interminabile istante, tornano ad abbattersi su di me più violente di prima. Ancora una volta cado in ginocchio, in lacrime, con la porta ancora aperta. È la prima volta che fra le mura solitamente accoglienti di questa casa mi sento così angosciata. Angie è ricoverata in ospedale ed è colpa mia, Seth è stato arrestato e ancora una volta è colpa mia. Non verrà nessuno a salvarmi, questa volta devo farcela da sola. Mi rialzo barcollante come se avessi bevuto tre bottiglie di vino, vado in cucina, prendo della frutta e preparo una tagliata. Con tutto quello che sto provando, non voglio trascorrere la serata con nessun altro che non sia Angie, così chiudo tutto in un contenitore, lo sigillo in una busta e lo infilo in borsa, sperando di riuscire a introdurlo in ospedale furtivamente. Dopo qualche minuto in taxi raggiungo la mia amica. Fortunatamente per me, alla reception c'è Judy, che mi lascia passare anche se l'orario di visita è terminato da un pezzo. Salgo le scale con passo felpato, cercando di evitare tizi che potrebbero darmi noie, arrivo alla porta e busso con tre rintocchi. «Avanti!»

Appena metto piede nella stanza vedo comparire sul viso di Angie uno di quei sorrisi perfetti che sembrano disegnati.

«Indovina cosa mi ha detto Judy?»

Ridacchio e faccio quasi l'eco delle sue parole. «Cosa ti ha detto Judy?»

«Che Tiago è fuori pericolo!»

«Davvero?» Annuisce soddisfatta e ci abbracciamo. «Okay, voglio sapere tutto, parola per parola!»

«Ha detto che è stato molto fortunato perché, essendo stato colpito alla spalla, fra le arterie e i polmoni, sarebbe bastato un solo centimetro più in là e sarebbe morto sul colpo... Però l'operazione è riuscita, sta bene e adesso deve solo riposare, ma non può né vedere, né parlare con nessuno, almeno fino a domani.»

Tiro un sospiro di sollievo, mi sento decisamente più leggera. «L'importante è che sia vivo!»

«Puoi dirlo forte!» Prendo il sacchetto con la frutta che avevo messo in borsa.

«Cos'hai qui?» domanda, notando il contenitore.

«Ti ho fatto una tagliata di frutta, ero indecisa se dartela o meno, ma visto che mi hai dato una bella notizia, direi che te la sei meritata!» Scherzo, lei ride e mi ruba il contenitore da mano, mangia qualche boccone e inizia a guardarmi curiosa. «Che c'è?»

«Niente...»

Sì, come no. Alzo sarcasticamente le sopracciglia. «Dici!»

«Pensavo a quello che mi ha detto l'altro giorno...»

«Tiago?»

«Sì...»

«E cioè?» Guarda altrove. «Non lo so, forse dovrebbe essere lui a dirtelo...»

Il ragazzo della mia migliore amicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora