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Guardo l'orologio, segna le 10:30. Sono trascorse già cinque ore abbondanti da quando mi sono svegliata e, anche se ho lavorato per tutto il tempo al mio modello, non ho fatto altro che pensare a lui, il mio ex. Quel sogno mi ha destabilizzato, mi ha ricordato quanto l'ho amato e quanto profondamente mi ha segnato. Sapevo che superare quella storia sarebbe stato difficile, ma non mi aspettavo che andare avanti, nonostante la determinazione e la forza di volontà, fosse così complicato. Nonostante questo, più ci rifletto, più mi convinco che impegnarmi in una relazione con Seth sia stata la scelta giusta.

Oggi, come la maggior parte degli altri giorni, lavoro di pomeriggio, quindi ho ancora qualche ora libera e, per evitare di tormentarmi ulteriormente con quel sogno, scendo a fare una passeggiata.

Sono su uno dei tanti marciapiedi super affollati di New York e sto passando davanti a un sexy shop, quando ricevo una telefonata di Angie.

«Ehi, stronzetta!» rispondo divertita. «Siamo già arrivate al punto in cui mi mandi a comprarti dei sex toys? Fai progressi col nuovo tipo.»

«Che? Non sai neanche chi è il tipo e vuoi comprarmi dei giocattoli erotici?»

Rido di gusto. «Sto scherzando, scema! Mi hai chiamata proprio mentre passavo davanti al sexy shop.»

«Wow! Sentivo che era il momento giusto per chiamarti» si aggrega alla mia ilarità.

«Allora?» Le faccio il mio tono insinuatore. «Non hai niente da dirmi?»

«Potrei farti la stessa domanda...»

«Beccata!» Ma siamo in due, perché quando fa così, vuol dire che ne ha combinata una delle sue. Ovviamente insisto. «Eppure qualcosa mi dice che la tua storia è più divertente!»

«Ti sbagli, non è niente di che. L'ho incontrato ieri sera per caso, mentre ero a cena con i francesini.»

«E?» La sprono a confessare.

«E niente, è possibile che l'abbia travolto cadendo dalla sedia del ristorante...»

La mia risata è irrefrenabile. «No, non ce la posso fare! Angie, sei un terremoto.»

E lo penso davvero. Ho immaginato la scena e mi fa male la pancia per quanto sto ridendo.

«Lo so, maledizione!» ammette frustrata.

L'essere imbranata le ha creato sempre qualche problema, soprattutto con i ragazzi, io invece la adoro per questo, perché con lei il divertimento è assicurato. Consciamente o inconsciamente, ne combina sempre una delle sue.

«Eppure vedessi quant'è stato carino. Per scusarmi gli ho offerto da bere, pensavo rifiutasse, invece ha accettato!»

Fermi tutti. Mi blocco sul posto. Sentire quel tono civettuolo ed emozionato mi sconvolge, lei è la classica stronza, non lo avevo mai sentito prima.

«Cos'era quella vocina?» Praticamente col tono che ho usato mi ha sentito l'intero vicinato.

«Quale vocina?» Fa finta di niente.

«Non ci provare!» ammonisco il suo tentativo di eludere la verità. Lei si arrende e sbuffa.

«Vabbè, Claire, che vuoi che ti dica? Mi piace...» ammette e il suo tono adesso è più basso e serio. «È davvero un bel ragazzo: capelli, occhi e carnagione scura, insomma, dovresti vederlo, ha la classica bellezza latina.»

Per un attimo mi si ghiaccia il sangue nelle vene. Appena sento "bellezza latina", la faccia di Tiago mi si piazza davanti e l'inquietudine per quel sogno torna più viva che mai. Che cavolo di coincidenza assurda! Non ci posso credere.

Il ragazzo della mia migliore amicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora