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Ciao ragazzi, pronti a scoprire come si evolverà la storia di Set e Claire?

Allora occhio, questo capitolo è diviso in due parti!

Riapro gli occhi ancora assopiti dal sonno lentamente. Guardo verso le finestre e noto il sole filtrare dalle tende. Ho dormito profondamente e ormai è pieno giorno. Era da molto che non mi capitava, forse è stato grazie alla stanchezza o forse perché questa notte, dopo tanto tempo, mi sono addormentata serena, senza pensieri, fra le braccia del mio ragazzo. Sospiro pensando a questa svolta e lo ripeto a me stessa ancora una volta, "il mio ragazzo". Non mi sembra vero... Sono passati cinque anni dall'ultima volta che l'ho detto. Lo ripeto ancora, ma questa volta ad alta voce, scandendo bene le parole per realizzarne il vero significato: «il mio ragazzo». Ha un bel suono, mi rasserena. Mi giro verso il suo lato del letto consapevole di non trovarlo. A differenza mia, che ho quasi sempre turni pomeridiani, lui, essendo un fotografo, lavora soprattutto di mattina, ma è una sua scelta. Secondo lui gli attimi più belli e irripetibili della vita si possono immortalare al massimo del loro splendore proprio quando sono avvolti dalla luce dell'alba, ed io, in parte, lo condivido, quindi mi accontenterò di crogiolarmi ancora un po' nel suo lato del letto, avvolta dal suo profumo.

Quando mi giro verso la sveglia, noto di essermi riaddormentata. Segna le 12:30, è tardissimo. Anche se non ho impegni, mi conviene alzarmi. Se fossi entrata a far parte della rosa degli stagisti che lavoreranno con Margot alla nuova linea, invece di farmi tagliare fuori per uno stupido ritardo, a quest'ora sarei in giro a cercare dei tessuti per i nuovi modelli, e visto che ho comunque abbastanza tempo libero e, senza Angie in casa, ho l'occasione quasi irripetibile di poter lavorare da qui in tutta comodità, anche se non servirà a niente con Margot, lavorerò comunque su qualcosa di nuovo e alla fine, vada come vada, avrò nel portfolio qualcosa in più da mostrare. È strano, potrei restarmene comodamente a letto a poltrire, ma mi sento così ispirata e in sovraccarico che non riesco a stare ferma. Che siano i primi effetti dell'amore?

***

Camminando per le strade newyorkesi, sempre super affollate, mi capita di passare davanti al solito negozio di tessuti, dove resto incantata spesso a guardare le vetrine, senza mai avere il coraggio di entrare. Qui si possono trovare le stoffe più rare e pregiate ed è per questo che non mi sono mai avventurata al suo interno, non posso permettermi sete italiane e pizzi francesi, sono fuori dalla mia portata, ma dato che non ho nessun incarico ufficiale da terminare e nessuna fretta, entrare a dare un'occhiata non mi farà male. Appena varco l'ingresso, resto incantata dell'eleganza a la maestosità degli interni. Lungo le pareti laterali sono collocate quattro colonne in stile classico che dividono gli scaffali in tre aree differenti, in cui sono esposti tessuti di materiali e colori differenti. Al centro della sala, invece, c'è un lunghissimo tavolo. Anche qui sono esposti vari campioni di stoffa, ma questi, sono ricamati con le fantasie più eccentriche e particolari di tutto il negozio. Sarebbe bello averne anche solo un campione, potrei ricavarne un accessorio stupendo da abbinare al nuovo modello così, dato che la situazione non mi è nuova, perché è così che da ragazzina mi procuravo i materiali per modificare le mie scarpe, metto da parte l'imbarazzo e azzardo la mia solita domanda al negoziante.

«Mi scusi...» Inizio gentilmente, porgendogli un sorriso ruffiano. «In questo negozio avete dei tessuti davvero meravigliosi e alcuni sono anche molto pregiati, quindi mi chiedevo, così, per curiosità, che fine fanno le rimanenze e gli scarti?» Forse sono stata troppo frettolosa, perché il tipo fa una faccia sorpresa, ma anche vagamente divertita, così continuo senza dargli la possibilità di rispondere. «Ho pensato che magari vengono riciclati o rivenduti... Se è così, be', sarei interessata!» Concludo il tutto con un battito di ciglia, ma non credo che abbia funzionato, perché l'uomo trattiene a stento una risatina, probabilmente non è una richiesta che riceve spesso. Provo ancora con occhi teneri sperando si ammorbidisca e ceda, ma lui mi fa semplicemente cenno di aspettare e scompare dietro una porta sul retro del bancone. Dopo qualche minuto di attesa, lo vedo tornare con una grossa scatola.

Il ragazzo della mia migliore amicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora