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DRIIIN, DRIIIN, DRIIIN!

Colpisco la sveglia con violenza per farla tacere. Odio lavorare di mattina, ma mi tocca e mi alzo svogliatamente. Vado in bagno con l'intento di fare una doccia rapida, trascinando i piedi come uno zombie, ma rimango pietrificata sotto il getto dell'acqua, in stato di trans, per svariati minuti. Quando il mio cervello decide di attivarsi, esco dalla doccia e mi vesto. Sono davanti allo specchio, alle prese con la mia folta e ribelle chioma che decido, alla fine, di legare in una coda alta, quando sento dei rumori provenire dalla cucina. Strano, è come se qualcuno stesse cucinando, ma dovrei essere da sola in casa. Il mio corpo va in allerta totale e grazie alla paura il mio udito si affina più del solito, percependo qualsiasi rumore proveniente dall'altra stanza. All'improvviso, un forte boato mi fa sussultare. È sicuramente il rumore di una pentola caduta. È certo, c'è qualcuno in casa. Panico totale. Okay, calmati e respira, devi chiamare la polizia, ripeto a me stessa. Scatto verso il ripiano del lavabo per prendere il cellulare e... cazzo! L'ho lasciato nella mia stanza. Faccio qualche respiro profondo per calmarmi, sto tremando, poi, in modo più silenzioso che posso, apro la porta del bagno e metto fuori solo la testa. Sono agitatissima e, mentre mi guardo intorno in modo furtivo, il cuore mi martella nelle orecchie. Purtroppo da qui non riesco a vedere niente così, a passo felpato, mi lancio nella mia stanza, afferro il cellulare e digito il numero della polizia, che tengo pronto per la chiamata d'emergenza, poi, con ampi respiri, faccio scorta d'aria ed esco di scatto.

Appena lo vedo, il mio cuore manca un battito e mi si spezza il respiro. È qui, di fronte a me, a pochi metri di distanza. Fra tutte le persone che avrei potuto immaginare, mai e dico mai, mi sarei aspettata di vedere proprio lui, Tiago.

La mia energia fisica si annulla e il cellulare mi cade di mano. Non riesco ancora a respirare e una forte sensazione di angoscia mi opprime il petto. Mi viene da piangere, ridere, urlare. Vorrei correre via, ma il mio corpo non reagisce. Non so perché sia qui, non so da dove sia entrato e nemmeno cosa voglia, ma un fatto è certo, quando trovo il coraggio di guardarlo in faccia, mia accorgo che lui è più sconvolto di me. Non sto capendo niente, questa situazione è assurda, a stento ci credo che stia accadendo davvero. Forse è solo un altro sogno, penso, quindi mi do un pizzico sul braccio. Ahi! Porca trota, è reale. Cerco disperatamente le parole per dire qualcosa, ma niente, dalla mia bocca a stento fuoriesce aria. Sono completamente in balia delle emozioni e mi brucia, perché dopo tutti questi anni non mi aspettavo una reazione così forte da parte mia. Lui mi guarda in silenzio, con un'espressione disperata che non comprendo, scuote la testa più volte, poi le sue labbra carnose si muovono per dire qualcosa e questi pochi secondi, che precedono il suono delle sue parole, sembrano eterni. «Io...»

«Cla!» Sobbalzo nel sentire la sua voce. La mia migliore amica, che dovrebbe essere in un altro stato, compare magicamente dalla porta della sua stanza.

«Angie?» Sono confusa. «Che ci fai qui?»

«Ci abito e... Sorpresa!»

Sorpresa? È tornata prima? Con... lui?

Angie, felice di rivedermi e all'oscuro di quello che sta succedendo in realtà, ride e corre ad abbracciarmi, ma nello stato confusionale in cui mi trovo, non riesco a muovere le braccia per ricambiare. Ho la mente offuscata e non riesco a ragionare, ma l'impatto con il suo corpo, il profumo dei suoi capelli, mi dichiarano ancora una volta, forte e chiaro, che è tutto reale.

«La mostra è andata alla grande, così siamo tornati prima. Volevo farti una sorpresa, ma quando siamo arrivati stavi dormendo e ho preferito non disturbarti.»

Cosa, ieri sera? La mia migliore amica e Tiago dormono insieme? Oh Dio, mi sento morire, davvero, mi sento male, ho la nausea, ma Angie? il suo sorriso? Trattengo le lacrime a stento, sento il viso andarmi a fuoco e mi sforzo con tutta me stessa di fingermi calma.

«Sono felice che tu sia tornata, devi raccontarmi tante cose...» puntualizzo guardando Tiago e la mia voce trema. «Però adesso devo correre al lavoro.» Prendo le scarpe e le indosso come se fossi in ritardo di ore.

«No, aspetta!» Si mette a braccetto con Tiago. «Dammi almeno il tempo di presentarti il mio ragazzo.»

Ragazzo? Sentire questa parola mi spezza il cuore. Se fossi stata una specchio, sarei andata in mille pezzi. La mia migliore amica, una delle donne più stronze che abbia mai conosciuto, quella che non ha mai avuto storie serie e ha la fobia dei legami, fra tanta gente, si è innamorata proprio del mio ex, non uno qualsiasi, ma proprio lui, di Tiago... e non lo sa nemmeno.

«Daniel...» Dannazione, come se non fosse già abbastanza imbarazzante, si butta nelle presentazioni ufficiali. «Ti presento Claire Hoffman, la mia migliore amica e coinquilina. Claire, ti presento Daniel De Marco, il souvenir latino che mi sono portata dalle Hawaii.»

Io e Tiago ci guardiamo per un breve istante, complici di una verità troppo scomoda per essere buttata fuori così, all'improvviso, e cala il silenzio. Dopo qualche secondo la situazione diventa imbarazzante e io non riuscirò a trattenere oltre le lacrime. Non riesco neanche a guardarla. Vorrei potermi dileguare nel nulla o tornare indietro nel tempo e fuggire prima del loro arrivo, ma è impossibile e presa da panico e dalla confusione più totale, faccio una mossa veramente stupida.

«Devo proprio andare» dichiaro con voce tremante, poi corro via e mi chiudo la porta alle spalle. Tutta la frustrazione, il dolore e la rabbia che ho cercato di contenere, esplodono insieme alle lacrime che ho trattenuto e che adesso sono irrefrenabili. Esco dal palazzo, i passanti mi guardano curiosi, allora mi nascondo in un vicolo e mi arrendo a un pianto disperato.

Sono incazzata nera, come ho fatto a non arrivarci? Carino, latino, De Marco? È il cognome della madre! Porca miseria, perché sta succedendo proprio a me? Se penso all'espressione che aveva Angie quando sono uscita, mi sento ancora peggio. Non volevo ferirla, ma la situazione è così assurda, che il mio cervello si è spento e mi ha lasciata da sola ad affrontare tutto. Lo ammetto, non è stata la reazione migliore che avrei potuto avere, ma è stata dettata dallo shock e non sapevo che altro fare. Lui è stato il mio primo amore e mi ha distrutta. Solo di recente sono riuscita ad andare avanti. Lei, invece, è la mia migliore amica ed è una delle persone più importanti della mia vita e non sa niente. Non so se dirle la verità, ma solo l'idea di farlo mi terrorizza. Sembra felice e se lo lasciasse a causa mia, mi sentirei in colpa, ma se decidesse di restare con lui, non sono sicura che riuscirei ad abituarmi ad averlo in giro per casa e in un certo senso mi sentirei anche tradita da lei. Lo so, è da egoista, lei non poteva saperlo e al cuor non si comanda, quindi io, come sua amica, dovrei essere felice per lei, ma non ci riesco, fa troppo male.

Dicono che il passato si chiami passato perché è finito, ma la verità è che non scompare, è sempre lì, in agguato, nell'angolino in cui lo rinchiudi, pronto a saltarti alle spalle quando meno te lo aspetti, e allora non c'è presente o futuro che non vacilli.

L'unica cosa certa è che lei è troppo importante e non voglio perderla, quindi dovrò parlarle, solo non adesso, non ho la forza. 


Ciao ragazziiii!!
Dopo una lunga attesa eccoci arrivati al capitolo che spiega il titolo.
Ebbene le nostre care amiche si sono ritrovate improvvisamente in una brutta, brutta, situazione...
Claire ha deciso di raccontarle tutto e può succedere qualunque cosa...
Voi cosa fareste nei panni di Angie? Lascereste su due piedi il vostro ragazzo o la vostra amica? Oppure cerchereste di trovare una sorta di compromesso?
Nel prossimo capitolo vedremo le loro opinioni, intanto fatemi sapere le vostre!
Ciaooo!!

Il ragazzo della mia migliore amicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora