Nuove alleanze

208 5 0
                                    

Appena il ragazzo uscì dal locale, divenne tutto nero. Sentì le ginocchia cederle e perse completamente i sensi.

Il ragazzo la prese al volo, prima che cadesse a terra, mentre il bambino la chiamò preoccupato.

«Stai tranquillo! - gli disse il biondo - È solo svenuta per lo shock! Piuttosto, forse è meglio che il detective non la veda così...»

«Sì hai ragione...» pensò ad alta voce il bambino, prima di essere interrotto.

La porta del locale si era spalancata con una botta secca. Il piccolo Conan ebbe appena il tempo di vedere i bambini e riconoscerli, poi una dei quattro gli si buttò addosso piangendo.

«Conan! Avevo paura ti fosse successo qualcosa!»

Il bambino la allontanò con un sorriso.

«Sto bene Ayumi, smettila di piangere...» poi gli porse un fazzoletto.

La bambina accettò il pezzo di stoffa, tirando su col naso e arrossendo un po'.

«Haibara - disse poi il bambino con gli occhiali rivolgendosi all'altra bambina, che portava un paio di occhiali identici ai suoi - portali a casa! Quando si risolve tutto vengo da Agasa e ti racconto cosa è successo!»

La bambina sembrava un po' scettica, ma acconsentì con un cenno di testa, poi tutti e quattro un po' pensierosi uscirono di nuovo dal locale.

«Mi chiedo perché Conan si trovi sempre in queste situazioni.» pensò il bambino con le lentiggini ad alta voce, mentre tornavano verso casa del professor Agasa.

«Già è vero succede sempre... Secondo me porta sfiga!» sghignazzò il bambino robusto.

«Sì è vero...» rispose di nuovo l'altro e scoppiarono a ridere entrambi.

A quel punto la bambina non ci vedette più dalla rabbia. Come potevano ridere in quel modo dopo quello che era successo?

«Siete due stupidi! Conan stava per essere ammazzato e l'unica cosa che sapete dire è che porta sfiga?» urlò, mentre altre piccole lacrime iniziarono a solcargli nuovamente il viso.

I due bambini si zittirono, rimanendoci un po' male per aver fatto piangere la loro amica.

«Ayumi ha ragione! - intervenne l'altra bambina, sembrava stesse parlando più a se stessa che agli altri tre - Conan corre sempre molti pericoli... Ma se lo fa, lo fa per noi, per Ran, per le persona che gli stanno intorno. Lo fa per proteggerci...»

«Proteggerci?» chiese Genta un po' sbigottito.

«Proteggerci da cosa?» concluse Mitsuhiko, spiegando meglio la domanda dell'amico.

La bambina sospirò, poi scosse la testa, senza più rispondere. Lasciando nel dubbio tutti e tre, che ormai avevano quella domanda che ronzava loro in testa. Da cosa li stava proteggendo Conan?


I bambini erano appena usciti dal locale.

«Dove andiamo?» chiese Tooru che si alzò, con la ragazza tra le braccia.

«L'unica soluzione che mi viene in mente è a casa m... Cioè a villa Kudo...» si corresse subito, anche se ormai era sicuro che anche lui sapesse tutto quanto.

Il ragazzo a quella proposta scoppiò a ridere.

«Scordatelo amico mio, non incrocio neanche morto quell'Okyia. Piuttosto non puoi chiamare l'amica di Ran?»

«Sonoko?» chiese il bambino stupito.

«No, l'altra, quella mora.»

«Ah, intendi Sera? Ancora peggio. Sarebbe come raccontare tutto a Kogoro, ci riempirebbe di domande. Forse conviene anche a noi andare da Agasa.» rispose risoluto il bambino.

Kokoro no uragiriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora