Un nuovo amore

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«Ran sono qui...»

La ragazza aveva gli occhi persi nel vuoto ed era terrorizzata. Shinichi l'abbracciò e le accarezzo i capelli. Appena sentì il contatto con lui la ragazza iniziò a piangere, senza singhiozzare, semplicemente le lacrime iniziarono a scorrere da sole, silenziose.

«Stai tranquilla Ran, ti porterò fuori di qui, lo prometto!» le disse stringendola più forte.

«Ben detto Kudo, - intervenne Vermouth - dovete andarvene, prima che Ikuto si accorga della sua fuga.»

Lui fece un cenno di testa, poi si staccò leggermente da Ran e, guardandola negli occhi, le rivolse la parola.

«Te la senti di vestirti?» le chiese.

Lei rispose solo muovendo il capo verso il basso, dopodiché prese gli indumenti dalle mani del fidanzato e cominciò ad indossarli. Solo in quel momento lui riuscì a distogliere lo sguardo da lei e rivolgerlo alla donna

«Porto Ran al sicuro e poi torno qui...»

«No!» lo bloccò la bionda prima che finisse la frase.

«Stai scherzando vero?» chiese lui sconvolto.

«Assolutamente. Né Angel né tu tornerete qua dentro.»

«Scordatelo! - urlò lui - Io non lascerò che quel bastardo la passi liscia!» disse indicando la porta chiusa dell'ufficio.

«Non succederà. Oggi stesso sarà decretata la parola fine a quest'organizzazione piena di persone false, pazze e corrotte.» rispose incrociando le braccia al petto.

«E io non starò a guardare... Mi spiace Vermouth, ma questa volta non ti darò retta.»

La donna alzò il sopracciglio destro e squadrò gli occhi azzurri e infuocati di sicurezza di quel ragazzo, poi le sue labbra color porpora si piegarono in un sorriso.

«Come vuoi tu. Ora andate.» disse rivolgendosi ad entrambi.

Shinichi si voltò verso la poltrona su cui poco prima era seduta Ran. Ora la ragazza era in piedi, completamente vestita.

Lui con un sorriso dolcissimo si avvicinò a lei e le tirò su il cappuccio della felpa, coprendole i capelli castani. Poi le prese la mano e si rivolse di nuovo verso la bionda, senza chiedere niente. La domanda era più che ovvia.

Vermouth si avvicinò a una foto che la ritraeva quando ancora dimostrava la sua vera età. La sollevò e premette un piccolo bottone proprio dietro.

Si aprì subito un passaggio, vicino all'armadio in cui avevano chiuso Chianti.

«Vi porterà solo fino all'ascensore, da lì dovrete cavarvela da soli.»

Shinichi salutò la donna e poi insieme a Ran si diresse verso quell'apertura.

Prima di sparire in quel cunicolo, Ran si voltò verso la donna.

«Grazie per avermi salvato...» disse con un filo di voce.

«Di nulla Angel.» rispose lei con un sorriso.


Gin arrivò davanti a villa Kudo e si fermò. Scese dalla sua Porche nera e si diresse verso il cancello.

Provò a suonare più volte, ma nessuno rispose.

Dovette perciò tirare un paio di calci ben assestati alla serratura per fare in modo che il cancello si aprisse da solo. Con la porta d'ingresso invece fu un po' più difficile e ci mise molto di più. Quando anche quella fu spalancata tirò fuori la pistola e iniziò a guardarsi intorno.

Kokoro no uragiriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora