CAPITOLO 14

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- Fitz devo preoccuparmi?

- No Lily. Stai tranquilla, non succederà nulla... appena potrò... ti chiamerò io, ho solo bisogno che tu mi copra con mia madre  se dovesse avere la felice idea di cercarmi, ultimamente sono un po' più apprensivi del solito i miei...

Interrompo la chiamata con Lily dopo le infinite raccomandazioni della mia amica, so perfettamente che Bob non è un ragazzo che non ispira molta fiducia ai miei amici e per questo motivo cerco di tranquillizzarla chiedendole solo una chance.

Proprio come d'accordo lo vedo accostarsi al vialetto di casa, in volto sembra sereno e rilassato anche se gli occhiali da sole coprono buona parte delle sue espressioni, non come ieri sera con quel suo sguardo combattuto.

Imbocca la 101 verso Nord lasciandomi assalire dalla curiosità.

- Dove stiamo andando?

Non distoglie lo sguardo dalla strada, ma intravedo un sorriso soddisfatto quando risponde alla mia domanda.

- San Francisco!

L'ultima volta che sono andata a S. Francisco con la mia famiglia io ero piccola ed era tutto diverso... era tutto più bello...

La distanza è breve e con la sua auto non ci abbiamo messo molto ad arrivare a destinazione, mi sono goduta il viaggio col paesaggio, anche se lentamente mi assaliva l'ansia... saremo stati io e lui? Solo adesso mi rendo conto che mi sto fidando di un perfetto estraneo anche se mi accorgo sempre più di non essermi mai fidata così di nessun altro a parte lui.

Imbocca un vialetto che costeggia la riviera nei pressi di Baker Beach, con molte abitazioni che si affacciano sulla baia.

- Cosa ci facciamo qui Bob?

Prende delle chiavi facendo strada verso una di queste abitazioni, apre la porta d'ingresso e si volta verso di me.

- Dopo di te!

- Vuoi per caso uccidermi? No perché se così fosse sappi che ho avvisato Lily su dove ci troviamo...

Non è proprio la verità ma è sempre bene dirlo.

Gli scappa una risata dopo le mie parole e per fortuna sono riuscita a smorzare la tensione che ci pressava.

- Vedrò di comportarmi bene allora!

La casa non sembra disabitata, ne approfitto per indagare un po'.

- Chi vive qui?

- La casa è di mio padre, ma per adesso ci vive mia sorella.

Un flash mi rimanda subito alla sera dell'evento di beneficienza.

- E adesso dov'è? Non disturbiamo vero?

- E' partita per uno dei suoi viaggi... sai lei è uno spirito libero, le piace vivere alla giornata...

- Solo a lei?

Incassa il colpo, restando li fermo ad osservarmi mentre io mi guardo attorno, sto attenta a non toccare nulla visto che quando mi sento intimidita divento peggio di un elefante in un negozio di cristalli.

- Continuo a non capire il perché tu mi abbia portata qui.

- Io sono nato qui!

Faccio tesoro di qualsiasi cosa mi faccia capire chi sia lui in realtà, al di là di ogni maschera.

Sopra i tanti mobili vedo un'infinità di foto, ne predo una a caso dove riconosco suo pare più giovane, due bambini... lui e sua sorella, ne riconosco gli occhi... e poi con loro c'è una donna, una bellissima donna, credo sia sua madre. Adesso che ci penso noto una forte somiglianza con sua sorella Miranda.

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