CAPITOLO 13

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Questa mattina vorrei camminare con un cartello con su scritto "LAVORI IN CORSO" per come mi sento.

Ben mi sta!

Sean pensa che io non riesca a sentirlo mentre bisbiglia a Lily la sua disapprovazione per il mio stato, devo essere ridotta davvero male. Certo sono uno straccio e la cosa è evidente ma non c'è bisogno di mettere il dito nella piaga. 

Una volta finita la lezione ho davvero bisogno di prendere aria, lontano da occhi indiscreti e accusatori, per questo motivo decido di starmene un po' da sola in Paradiso, almeno lì potrò avere la certezza di nascondermi sperando che un po' d'aria fresca mi faccia riprendere.

Per tutto il tempo durante la lezione non capivo cosa fosse peggio tra i sensi di nausea e il mal di testa...

Certo che mi sono ridotta proprio male!

Il mese di Maggio è ormai arrivato e per fortuna il sole adesso è molto più caldo rispetto gli ultimi tempi, è davvero piacevole stare qui e godere dei raggi caldi del sole.

Sento la porta antincendio aprirsi e mi assale il panico per la paura che sia qualche addetto, non vorrei essere scoperta visto che non potrei stare qui.

Quella persona si mostra e ne resto molto sorpresa quando mi ritrovo davanti Davis con il volto bastonato, forse starà male anche lui, chiunque avrei immaginato qui... tranne Bob Davis.

- E tu cosa ci fai qui?

- Ero venuto a vedere se potevi avere bisogno di aiuto...


Si gratta la testa come se fosse in imbarazzo mentre si guarda attorno.

- ... Ho incontrato Lily e quel tuo amico, come si chiama... ah si Sean. Si insomma mentre prendevo un caffè durante la pausa mi sono piombati di sopra come se quasi volessero picchiarmi, accusandomi perché stavi male per colpa mia, ho chiesto dove trovarti ed eccomi qui. Che posto è questo? Com'è possibile che io non ne sapessi l'esistenza?

- Benvenuto in Paradiso, il mio piccolo nascondiglio!


Si rigira tra sé per ammirare la vista da qui, intanto la mia testa ha ripreso a girare e a quanto pare o l'aria non basta per entrambi o gli shot di ieri sera non hanno più a che fare per come mi sento adesso, penso che questo si possa chiamare effetto Bob Davis mentre lui ignaro di tutto si siede accanto a me.

Prende una sigaretta per iniziare a fumarla restando quasi incantata dai suoi gesti, guardandolo da questa prospettiva è messa in risalto la sua mascella dandogli quasi un'aria da duro.

- Allora... come ti senti?


Abbasso la testa quasi come se mi sentissi in colpa, sicuramente non voglio che mi veda in questo stato anche se ormai è fatta.

- ... sinceramente? Uno schifo!

- Come immaginavo.


Fa un lieve sorriso per poi cercare qualcosa dentro la sua tracolla. Esce un'aspirina e me la porge per prenderla con un po' d'acqua.

- Questa dovrebbe aiutarti con il mal di testa, purtroppo alla nausea devi abituarti finché il tuo corpo non riuscirà a smaltire tutto l'alcool di ieri sera.

- Tu prendi questa?

- Io ci ho fatto l'abitudine...

- Davvero? Non capisco come possiate fare questa vita così spesso...

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