Dormire insieme nello stesso letto... cosa può esserci di così intimo? Eppure noi due abbiamo condiviso questo già due volte, nonostante lui continui a dire che tra noi due non ci sia nulla.
Il suo respiro e le sue braccia mi hanno tenuta calda durante la notte, a volte entrambi indossiamo delle maschere durante il giorno per sembrare più forti, ma questa notte eravamo totalmente noi...
Lo osservo e vedo in lui serenità, è rilassato, ma nonostante questo decido di svegliarlo.
- Hey Davis! E' ora di aprire gli occhi!
- Mhhh... ma tu non dormi mai?
- Sono le dieci! Quanto pensi di dover dormire prima che tu ti senta soddisfatto!
Avvinghia ancora di più le sue gambe e le sue braccia contro di me, lasciando gli occhi socchiusi.
- Davis... dobbiamo parlare. Non puoi certo continuare a dormire nel mio letto continuando a restare così... così in bilico!
Sgrana gli occhi improvvisamente, penso che adesso ho tutta la sua attenzione.
Ora o mai più, voglio dire tutto quello che mi passa per la testa.
- Bob... io... credo di voler stare con te.
- Credi? Neanche mi conosci piccola Bianca...
- Anche tu non conosci me! Diamoci una possibilità, non chiedo altro!
Resta in silenzio come se stesse riflettendo su quelle mie parole, come se stesse valutando realmente la possibilità di stare insieme.
- Ok. Una sola possibilità... se non dovesse funzionare... promettimi che non ci faremo del male insistendo.
- Mi sta più che bene!
E' la decisione più giusta... tentare e non forzare le cose se non dovessero funzionare. Sono davvero felice per questa occasione che sta dando a noi, tocco quasi il cielo con un dito.
Siamo rimasti a letto a scherzare quasi tutta la mattina approfittando del fatto che mia madre sia andata ad Oakland con papà.
Una volta andato via mi è sembrato quasi difficile abituarmi al vuoto che ha creato.
Il telefono mi riporta sulla terra, tra i comuni mortali.
- Sean! E' un po' che non ci vediamo...
Non vedo Sean da qualche giorno, mi mancava e poi avevo voglia di raccontargli la novità... sperando che non abbia da ridire su Bob. Sean è così... scompare e ricompare quando se lo sente, non abbiamo ancora capito che fine faccia in quei giorni, ma è come se sentisse l'esigenza di estraniarsi dal mondo per ricaricarsi.
Lo raggiungo dove mi ha dato appuntamento, non ero mai stata in quest'ala dell'università e credo che ci venga poca gente visto che sembra un po' trasandata e non curata.
Sento della musica e la seguo incuriosita, dimenticandomi di cercare Sean. Percorro un breve corridoio fermandomi davanti una porta socchiusa, le note sembrano provenire proprio da dietro questa porta, la spalanco per sbirciare e vedo proprio Sean suonare al pianoforte, un po' malandato ma ancora emette perfettamente i suoni.
- E tu da quando suoni?
- Da piccolo ho fatto qualche lezione.
- Sei bravissimo... io non ne sarei capace.
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Albachiara
ChickLitMarcie Fitzgerald è una studentessa di Stanford con un carattere solare e allo stesso tempo frizzante... insomma che non si dà mai per vinta. Splende di una luce così forte che è capace ad inebriarti. Agli occhi delle persone è la classica ragazza m...