Pensavo di essere sola, e invece mi hanno sentita entrambi suonare, che figuraccia!
Credo che, sotto sotto, Miranda abbia capito che qualcosa non andava.
L'acqua mi scorre di sopra, proprio come i miei pensieri... inarrestabili! Se solo non mi piacesse così tanto, se solo non lo amassi, non sarebbe tutto così difficile. Apro gli occhi, nonostante lo shampoo e l'acqua, salto quasi ina ria vedendolo qui davanti a me co solo il vetro a dividerci.
I suoi occhi sono grandi e fissi su di me, su ogni parte del mio corpo, apre in un istante ritrovandosi poi sotto il getto d'acqua accanto a me, nonostante indossi ancora i vestiti.
Stingo le labbra sforzandomi di reprimere un sorriso. Mi rendo conto che la facilità con cui riesce a farmi cambiare idea e farmi uscire di testa non è positiva.
Mi afferra pe la vita, attirandomi a sé iniziando a baciarci. Per istinto le mie mani scendono lungo il suo petto e lui le afferra all'istante, sollevandole e poggiandole sulle piastrelle. Ho il respiro corto e mi ritrovo travolta da una sensazione che si diffonde in ogni parte del corpo.
Prima di rendermene conto lo libero dalla felpa, lasciandogli la canotta, e successivamente sbottono i jeans in attesa che se li sfili di dosso. Mi aggrappo alle sue spalle, mentre lui si spinge contro di me gemendo. I nostri corpi si vengono incontro e i respiri affannati continuano ancora per pochi attimi.
Seppellisce il suo volto tra i miei capelli, mentre io cerco di riprendermi da quello che è appena successo, da togliere il fiato... ma del tutto inaspettato.
Entrambi ci siamo presi del tempo per ricomporci, anche se ha continuato a restarmi vicino per poter essere nel suo raggio visivo in silenzio.
Intanto io continuo a rivivere questa giornata: l'incontro con Andrew e scoprire che non vuole smettere di correre, le parole dette in spiaggia e poi... non saprei dire se tutto questo sia stato un bene o un male data la situazione, intanto lui resta appoggiandosi allo stipite della porta senza distogliere lo sguardo dalla sua preda preferita: me!
Interrompe i miei pensieri:
- Credo che ormai i tuoi capelli siano abbastanza asciutti!
Dice indicando le mie mani che continuano a tamponare i capelli insistentemente.
- Ah, già! Ero un po' sovrappensiero...
- Ti sei pentita?
- No! Io...
In realtà non so cosa rispondere visto che non lo so neanche io e per l'esasperazione mi siedo a peso morto sul marmo del lavandino.
- Io non mi sono pentito, di nulla Marcie. Non potrei mai!
- Bob... non mi sono pentita di quello che è successo. Come potrei! E' solo che io ho bisogno che tu... si ecco decida! Non posso stare con la paura con cui sono stata fino ad ora.
- Mi stai dando un ultimatum?
Indietreggia come se non volesse sentire la mia conferma.
- No! Non puoi dirmi questo! Non puoi chiedermi di scegliere! Che fine ha fatto il Ti amo!
- Bob, io ti amo! Ma non puoi chiedermi di continuare così con quest'ansia che mi assale ogni giorno.
Ritorna in sé avvicinandosi di nuovo a me, afferrandomi le mani.
Non voglio piangere.
- Bob...
- No!
Non vuole più sentirmi, quindi mi faccio da parte per tornare in camera e mettermi a letto. Non ho idea dopo quanto tempo mi raggiunge, mettendosi sotto le coperte accanto a me. Anche se abbiamo diviso il letto altre volte, questa volta sembra tutto diverso.
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Albachiara
ChickLitMarcie Fitzgerald è una studentessa di Stanford con un carattere solare e allo stesso tempo frizzante... insomma che non si dà mai per vinta. Splende di una luce così forte che è capace ad inebriarti. Agli occhi delle persone è la classica ragazza m...