CAPITOLO 28

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Pensavo di essere sola, e invece mi hanno sentita entrambi suonare, che figuraccia!

Credo che, sotto sotto, Miranda abbia capito che qualcosa non andava.

L'acqua mi scorre di sopra, proprio come i miei pensieri... inarrestabili! Se solo non mi piacesse così tanto, se solo non lo amassi, non sarebbe tutto così difficile. Apro gli occhi, nonostante lo shampoo e l'acqua, salto quasi ina ria vedendolo qui davanti a me co solo il vetro a dividerci.

I suoi occhi sono grandi e fissi su di me, su ogni parte del mio corpo, apre in un istante ritrovandosi poi sotto il getto d'acqua accanto a me, nonostante indossi ancora i vestiti.

Stingo le labbra sforzandomi di reprimere un sorriso. Mi rendo conto che la facilità con cui riesce a farmi cambiare idea e farmi uscire di testa non è positiva.

Mi afferra pe la vita, attirandomi a sé iniziando a baciarci. Per istinto le mie mani scendono lungo il suo petto e lui le afferra all'istante, sollevandole e poggiandole sulle piastrelle. Ho il respiro corto e mi ritrovo travolta da una sensazione che si diffonde in ogni parte del corpo.

Prima di rendermene conto lo libero dalla felpa, lasciandogli la canotta, e successivamente sbottono i jeans in attesa che se li sfili di dosso. Mi aggrappo alle sue spalle, mentre lui si spinge contro di me gemendo. I nostri corpi si vengono incontro e i respiri affannati continuano ancora per pochi attimi.

Seppellisce il suo volto tra i miei capelli, mentre io cerco di riprendermi da quello che è appena successo, da togliere il fiato... ma del tutto inaspettato.

Entrambi ci siamo presi del tempo per ricomporci, anche se ha continuato a restarmi vicino per poter essere nel suo raggio visivo in silenzio.

Intanto io continuo a rivivere questa giornata: l'incontro con Andrew e scoprire che non vuole smettere di correre, le parole dette in spiaggia e poi... non saprei dire se tutto questo sia stato un bene o un male data la situazione, intanto lui resta appoggiandosi allo stipite della porta senza distogliere lo sguardo dalla sua preda preferita: me!

Interrompe i miei pensieri:

- Credo che ormai i tuoi capelli siano abbastanza asciutti!

Dice indicando le mie mani che continuano a tamponare i capelli insistentemente.

- Ah, già! Ero un po' sovrappensiero...

- Ti sei pentita?

- No! Io...

In realtà non so cosa rispondere visto che non lo so neanche io e per l'esasperazione mi siedo a peso morto sul marmo del lavandino.

- Io non mi sono pentito, di nulla Marcie. Non potrei mai!

- Bob... non mi sono pentita di quello che è successo. Come potrei! E' solo che io ho bisogno che tu... si ecco decida! Non posso stare con la paura con cui sono stata fino ad ora.

- Mi stai dando un ultimatum?

Indietreggia come se non volesse sentire la mia conferma.

- No! Non puoi dirmi questo! Non puoi chiedermi di scegliere! Che fine ha fatto il Ti amo!

- Bob, io ti amo! Ma non puoi chiedermi di continuare così con quest'ansia che mi assale ogni giorno.

Ritorna in sé avvicinandosi di nuovo a me, afferrandomi le mani.

Non voglio piangere.

- Bob...

- No!

Non vuole più sentirmi, quindi mi faccio da parte per tornare in camera e mettermi a letto. Non ho idea dopo quanto tempo mi raggiunge, mettendosi sotto le coperte accanto a me. Anche se abbiamo diviso il letto altre volte, questa volta sembra tutto diverso.

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