CAPITOLO 15

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BOB

Non so più cosa dirle da quando quell'idiota ha ben pensato di chiamarla disturbandoci. E' vero... non riesco fino in fondo a domare la rabbia e questo per me è l'unico modo per non prendermela con lei che ha risposto al telefono.

Che cosa vuole ancora da lei! Non le ha fatto perdere già abbastanza tempo?

Senza farmi notare osservo il suo gesto che fa ripetutamente quando è in macchina e prova a distrarsi dai suoi pensieri, la sua mano fuori dal finestrino che coglie il vento.

Quando decido di prendermi di coraggio e parlarle in realtà mi esce solo un sospiro.

Accidenti a me! So di non avere il diritto di pretese su di lei ma diamine non riesco a non pensare che non sia mia e che non lo sarà mai!

Siamo ormai giunti nel suo quartiere e tra pochi secondi scenderà da quest'auto e io non la cercherò più. E' giusto così, lo so! E' impossibile non notarlo quanto sia imbarazzata mentre gioca con le dita.

- Beh eccoci qui, siamo arrivati e dunque... devo scendere...

- Già, siamo arrivati.

- Grazie per la bella giornata Bob e scusami se l'ho rovinata!


Esce di scatto dall'auto ma non posso lasciarla andare via così, con la convinzione che abbia sbagliato qualcosa. Esco per fermarla prima che arrivi alla porta e nel voltarsi noto gli occhi lucidi, adesso capisco il motivo che l'ha spinta ad andarsene così di corsa e cosa l'ha tormentata per tutto il viaggio di ritorno.

- Marcie ascoltami... voglio precisare solo una cosa prima che tu varchi quella porta e io vada via, tu non hai sbagliato nulla in questa giornata, è solo che... ho avuto modo di pensare e ho capito che io non sono giusto per te, non voglio che tu ti faccia strane idee, spero non te ne sia fatte in realtà fino ad ora, scusami se ti ho dato modo di pensare a me e te...

- Bob...

- Shh... Io frequento ambienti che per una come te non sono giusti, faccio corse clandestine!


Mi volto lasciandola così, con queste parole sperando di essere stato abbastanza chiaro.

Non ho dormito tutta la notte e non so se ha fatto più male la mia speranza che ho troncato o farle credere che per me lei non è stata niente di niente in questi giorni.

Meglio andare in officina almeno così mi schiarirò le idee lavorando alla macchina.

- Hey Davis! Non ti ho visto ieri, dove sei stato?

- Vuoi saperlo sul serio?


Non appena Walter mi vede si avvicina per venirmi incontro mentre annuisce davvero curioso di saperlo, continuando a ridere. E' l'unico di cui mi fido e che sa realmente tutto quello che mi passa per la testa.

- Sono andato a San Francisco... con Marcie.

- Con Marcie? Stai dicendo sul serio? Tu e Marcie Fitzgerald?

- Si proprio lei! Hey Amico vuoi smetterla di ripeterlo!


Mi infastidisce quando fa così, giuro che anche se è il mio migliore amico lo prenderei a calci in questi momenti.

- Ok, ok. Dunque?


Continua a fissarmi in attesa che io risponda.

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