CAPITOLO 20

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Ho promesso a mia madre che avrei passato più tempo con lei... effettivamente era un po' che non stavamo insieme. Per questo motivo siamo andate a Oakland con papà, per poi dividerci mentre lui andava in ufficio, noi saremmo rimaste in zona a fare un giro in città e per negozi.

E' facile stare bene e ridere con Bob, è cambiato totalmente, ci sta provando.

Riempie le giornata con la sua presenza e quando manca riempie comunque i miei pensieri.

- Allora Marcie ... non hai nulla di nuovo da raccontare? Non parliamo un po' da tanto... come stai?

- Cosa dovrei dirti? Procede tutto... come sempre!

- Nessuna nuova conoscenza? Ti vedo uscire spesso ultimamente con Andrew e i suoi amici.

- Si, sono molto simpatici.


So perfettamente cosa sta facendo, cerca di indagare girando al largo se per caso qualcuno ha già preso il posto di Jordan, ma non posso dirle nulla, dopotutto per quanto riguarda me e Bob è come se fossimo in prova, per capire se riusciamo ad incastrarci per bene l'uno con l'altra.

Siamo state bene, mi mancava questo tipo di rapporto con lei, ultimamente mi sento solo oppressa dalle attenzioni e pretese dei miei.

Cerco di pesare il meno possibile al loro cuore perché so perfettamente quanto sia difficile per loro mantenere la calma su tutto, come se non fosse successo nulla, ma in realtà è andato via un pezzo di tutti noi e non tornerà più.

Stiamo girando ormai da ore e io sono stremata, a differenza di mia madre che continuerebbe a girare per ore per negozi senza fermarsi.

Sono riuscita a convincerla a dividerci cosicché io possa fare qualcosa di più interessante.

Ho saputo che una galleria d'arte sta esponendo temporaneamente qui in città una mostra di un artista con tema di pittura ad acquarello di dipinti floreali di notte e mi sono ripromessa che una volta qui non me la sarei persa per nulla al mondo.

Una volta arrivata e iniziata questa visita, sembra realmente di avere la sensazione di trovarmi all'interno di un giardino, in mezzo a tutte queste sfumature di colori.

Finito questo giro più "culturale", grazie a Google maps, riesco a trovare nelle vicinanze Starbucks, ho proprio bisogno di qualcosa di fresco. A quanto pare però, questa è l'ora in cui i dipendenti del dipartimento delle imposte escono per la pausa.

Il ragazzo dietro il bancone non alza nemmeno lo sguardo davanti i clienti,

Finalmente adesso è il mio turno!

- Come posso esserti di aiuto?

- Per me uno Strawberry Acai.

- Arriva.


Per fortuna non devo aspettare molto prima che sia pronto.

- Ecco a te. Sono 5 dollari e 29 cent.

- Accidenti 5 dollari per un po' di ghiaccio!

- Hey! Ambasciator non porta pena!

- Scusa! Ecco a te.


Prendo posto un po' scocciata, non mi ero accorta di aver pensato a voce alta. Ogni volta mi riprometto di prendere qualcosa di nuovo e invece mi ritrovo sempre con questo tra le mani. Inizio a guardare attraverso lo specchio la gente che passa, aspettando che si faccia l'orario per poter tornare , ormai dovrebbe mancare poco.

Intanto quel ragazzo si avvicina  a pulire il tavolo di fronte al mio.

- A quanto pare il ghiaccio ti è piaciuto?

- Come dici? Già scusami per prima...

- Figurati! Ci sono abituato.


Resta lì impalato davanti a me, come se volesse dirmi qualcosa.

- Volevi per caso dirmi qualcosa?


Prende una sedia dal tavolino accanto, la gira sedendosi proprio di fronte a me, appoggiando le braccia sullo schienale.

- Piacere Tyler.

- Piacere.

- ... e tu sei...


Rispondo senza presentarmi, non mi di dire come mi chiamo al primo che capita e quindi faccio di tutto per farglielo capire.

- E' giusto non dirmi il tuo nome. Allora cosa ti porta ad Oakland?

- Chi ti ha detto che non vivo qui?


Sorride indicando il mio cellulare poggiato sul tavolo.

- Perché quando sei entrata avevi ancora il cellulare acceso su  Google maps.

- Non ti sfugge niente eh...

- Quando entra una bella ragazza no!

- E anche disinvolto a quanto pare!

- Allora?


Sbuffo, infastidita dalla sua insistenza, ma alla fine rispondo sperando che questo gli basti per farlo allontanare.

- Una mostra d'arte ok!

- Mmh quindi bella e anche acculturata...

- Ma tu non devi lavorare?

- Ero in pausa, ma hai ragione adesso devo rimettermi a lavorare...


Si allontana per tornare al suo lavoro, mentre io resto ancora qui seduta per qualche minuto prima di andar via.

Per fortuna durante il viaggio di ritorno in macchina non ho dovuto sentire molte raccomandazioni da parte di mio padre.

Giusto il tempo di varcare la soglia di casa, ricevo una chiamata.

- Sei tornata Fitz?

- Si, sono appena entrata in casa!

- Perfetto! Sono in giro con Sean... abbiamo incontrato qualcuno e dobbiamo parlarti, ti passiamo a prendere tra poco.

- Va bene, vi aspetto! 



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Non odiatemi vi lascerò un po' di suspense solo per non rendere il capitolo troppo lungo, ma tranquilli l'attesa non durerà molto!

Intanto lascio a voi i commenti!

COMMENTATE E VOTATE ***

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