CAPITOLO 29

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Siamo tornati da San Francisco e, giusto il tempo di riaccompagnarla a casa, ho dato appuntamento a Walter in palestra.

Non mi va di aspettarlo, quindi indosso subito i miei guantoni e inizio a riscaldarmi da solo col sacco. Sono troppi i pensieri da scacciare, è come se all'improvviso non sapessi più chi sono... o chi ero prima di lei!

- Ehi amico! Potevi aspettarmi!

- Volevo riscaldarmi prima di iniziare a fare sul serio!

- Ok.


Walter fa  spallucce, si mette dietro il sacco e lo afferra per tenerlo ben fermo.

- Sembra che ti sia svegliato con la luna storta oggi!


Walter parla ma io faccio finta di non sentirlo continuando a dare pugni.

Dopo un'ora di allenamento, finalmente mi fermo per prender fiato e bere un po' d'acqua. Walter ha rispettato il mio silenzio, almeno fino ad ora.

- Mi ricordo la persona che eri e per quanto tu non voglia ammetterlo, amico mio, sei cambiato... ed è stata quella ragazza a farlo! Qualunque cosa sia successa, falle sapere che ti dispiace e ricominciate tutto da oggi...


Come faccio a dirgli che abbiamo rotto perché lei mi ha chiesto di scegliere e io ho scelto la strada più sbagliata e più facile per me.

Come può capire!

Come faccio a dirgli che fa così male che speravo che il fastidio alle mani, dopo un'ora a prendere a pugni quel sacco, è niente a confronto.

Quanto dolore può sopportare il cuore?

- Non giudicarmi...

- Amico chi ti ha mai giudicato in tutti questi anni? Non ti ho giudicato tutte le volte che hai distrutto la macchina o tutte le volte che ti sei ridotto male, perché dovrei farlo adesso? Siamo giovani, ne facciamo di cazzate... tu di più ovviamente... ma ciò non vuol dire che sei una cattiva persona!

- Walter, lei mi ha chiesto di scegliere!

- E tu ovviamente da uomo non coraggioso che sei, non hai scelto lei!


Annuisco ripiegandomi sulle ginocchia, come se mi mancasse il respiro.

- Non peggiorare la situazione Walter!

- Non potrei, basti già tu a farlo!


Mi dà una pacca sulla spalla infilandosi i guantoni e iniziando ad allenarsi lui. Fisso davanti a me riflettendo sulle sue parole fin troppo a lungo mentre lui continua il suo allenamento, credevo di aver trovato un equilibrio e invece ho rovinato tutto, ma non posso neanche chiederle di ricominciare se quello che lei vuole è che io mi ferma con le corse.

- Ci vediamo questa sera al pub?


Walter mi ripete la domanda attirando la mia attenzione visto che non stavo a sentirlo.

- Si, si certo!


Dove altro dovrei andare a schiarirmi le idee? Di certo non me ne starò in casa. Ultimamente quando non ero con gli altri passavo il mio tempo con lei. 

L'aria che entra dai finestrini è un toccasana per il mio stato d'animo. Varco la porta del pub e riconosco la solita musica che piace tanto mettere a Tim, prettamente rock.

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