-QUINDICI-

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Rimango seduta negli scalini freddi per qualche minuto.
Non mi piace che la gente mi veda piangere, ma non ne posso fare a meno.
Cerco comunque di trattenere le lacrime che continuano a rigarmi le guance rosee.
Mi raccolgo i capelli in una specie di coda per colpa del caldo che sale anche se siamo in pieno inverno.
Sbottono la giacca per far entrare dell'aria gelida ma lo richiudo quasi subito.
Lo sapevo, non avrei dovuto fidarmi.
I ragazzi sono tutti uguali.
Anche se non ho principalmente assistito a quei momenti, le parole di Noah e ugualmente quelle di Millie, mi hanno definitivamente scoraggiato e buttato giù.
Cerco di alzarmi dai gradini, ma invano.
Le gambe non mi reggono.
La testa scoppia.
Il caldo continua a invadermi.
Mi sento svenire.
<<Abby!>> una voce in lontananza grida il mio nome
<<Oh mio dio! Abby ci senti?>> è Caleb
<<Si, si, sono qui.>> dico massaggiando la testa
<<Vieni ti portiamo dentro.>>
Finn.
Prende un braccio mentre Caleb l'altro.
<<Non provare a toccarmi Wolfhard!>> strillo togliendo brutalmente la sua mano dal mio braccio destro.
<<Ma... ma io... voglio aiutarti.>>
<<Ce la faccio da sola, grazie.>> cerco di alzarmi di nuovo, riuscendo a stare in equilibrio.
Tutto gira vedendo solamente i suoi ricciolini castani che ondeggiano nel vento.
<<Grazie Caleb. Ora vado.>>
<<Non c'è di che.>> cammino verso l'armadietto e la campana delle 3 suona.
Metto la combinazione per circa quattro volte prima di riuscire ad aprire quel dannato sportello grigio e umido.
Decido di prendere per la prima volta, l'autobus giallo.
Visto che non è ancora partito, ci salgo sopra e mi siedo suo dei posti liberi.
Mi porta velocemente nel quartiere di casa mia e scendo quando si ferma davanti a Starbucks , circa difronte al mio palazzo.
<<Mamma sono casa.>>
<<Come sei tornata a casa? Dov'è Finn?>> domanda
<<Con il bus della scuola. Finn? Starà facendo gli affari suoi, che ne so.>> rispondo scocciata. Non mi piace trattare mia madre così, ma non sono in vena.
<<D'accordo... tutto bene? Puoi parlare con me.>>
<<Si mamma sto bene, ma che dico bene, benissimo.>> prendo un milkshake al cioccolato dal frigo e una cannuccia dalla dispensa.
<<Se lo dici tu... ti va di uscire?>>
<<No ho molto da fare. In teoria dovrei andare a visitare gli studios di Stranger Things ma non ne ho voglia.>>
<<Perché? E' successo qualcosa che non vuoi dirmi?>> si ferma davanti ame
<<No va tutto bene. Ora fammi passare che devo fare dei compiti per teatro.>>
<<Come vuoi. Da quello che ho capito, se arrivano gli "attori", non apro?>>
<<Esatto. A dopo.>>
Salgo la rampa di scale, apro la porta della mia camera, tolgo le snakers e mi siedo sul letto sorseggiando dalla cannuccia gialla.
Accendo il computer e inizio a guardare una nuova serie tv, consigliata da alcune mie amiche italiane.
Mentre carica, controllo un po' Instagram e posto una foto nella mia storia

@sarahsheeran ha risposto alla tua storia *Ah quindi ti manca solo il mare?@abbysanders *Certo che no! Ho bisogno di abbracciarvi!😭❤*@its

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@sarahsheeran ha risposto alla tua storia *Ah quindi ti manca solo il mare?
@abbysanders *Certo che no! Ho bisogno di abbracciarvi!😭❤*
@its.clary *Anche noi! Quando vieni a trovarci?❤*
@charlottetresh *Ma cosa più importante... che vuoi per il compleanno visto che è la settimana prossima?*
@abbysanders *Niente❤*
@rose.is.here * Si come no... Vabbè decideremo noi. Come te la passi con Wolfhard?😏*
@abbysanders *Domanda di riserva?🙃
@its.clary *Ohoh qui si mette male... Skype?*
@sarahsheeran *Perfect*
@maarthaa *Che mi sono persa?*
@abbysanders *Nulla di importante @maartha. Accendi Skype. Vi chiamo io❤*

Close your eyes|| Finn Wolfhard Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora