-FINN-
Accarezzo quei capelli castani, chiari, lunghi e ricci, che mi ritrovo fra le dita.
La sento respirare piano, mentre comincia a smettere di singhiozzare.
Ha un buon profumo, ricorda quasi un misto di marshmallow e vaniglia.
Di colpo solleva la testa e asciuga gli occhi piangenti, con le dita aventi le unghie di un color rosso ciliegia.
<<Scusami, non volevo disturbarti...>> dice imbarazzata mentre controlla, dallo schermo del cellulare, se il trucco è sbavato.
<<Ehi no, è tutto okay. Su dai non piangere più, che ti cola tutto.>> mi avvicino e lei sorride.
<<Già e devo ancora andare a lezione di teatro.>> si mette una ciocca di capelli dietro l'orecchio, mentre annuisco e l'accompagno verso l'entrata
<<Sai ti capisco benissimo...>> dico
<<A proposito di cosa?>>
<<Sul fatto che ti mancano le tue amiche. Anche io mi sono trasferito da Vancouver per venire qui e ho dovuto abbandonare tutti, ma li sento ogni giorno e ogni tanto vengono a trovarmi.>> replico mentre mi guarda con gli occhi luminosi e color nocciola.
<<E' molto difficile per me, anche perché sono le uniche persone con cui posso parlare di tutto e con cui mi trovo a mio agio sempre. Sarà complicato trovare altricome loro.>> abbassa lo sguardo.
E' la stessa cosa che è successa a me, solo che io ho trovato subito i ragazzi del cast.
<<Ti aiuterò a trovarle, e penso che qualcuna ci sia di già...>> sorrido e anche lei fa lo stesso.
<<Grazie davvero. Parlare con te mi fa sentire più libera. Ho sempre pensato che fossi una persona gentile e comprensiva, e ora ne ho la conferma.>> mi saluta e si dirige verso il teatro, dove si terrà la sua lezione.
Intanto mi avvicino all'armadietto per prendere la chiave per l'armadio delle chitarre dell'aula 45, e mi avvio verso di essa.
Prendo la mia e richiudo l'armadio e il professore arriva in tutta fretta, con la sua chitarra sotto braccio.
<<Bene ragazzi, oggi vedremo di imparare una nuova canzone che vedrà, finalmente, come protagoniste le richiestissime chitarre elettriche. Finn distribuisci gli spartiti, per favore.>> prendo i fogli e li consegno ai miei compagni che, entusiasti, iniziano a accordare gli strumenti.
<<Ciao Finn.>>
Melany, l'ultima persona che avrei voluto vedere oggi.
<<Ciao.>> rispondo
<<Ho visto che stavi con una ragazza prima. E' nuova o sbaglio?>>
<<Non ti sbagli, è nuova. Si chiama Abby.>>
<<Bello. E dimmi, la conoscevi da prima che arrivasse qui?>>
<<No, ma è molto simpatica.>>
<<Anche io lo sono.>> muove i capelli biondi all'indietro.
Modesta la ragazza.
<<Si si, certo. Bene ora devo finire di distribuire questi.>> sventolo i fogli
<<Okay. Ci vediamo dopo scuola?>> mi chiede
<<Ehm... mi dispiace ma ho le prove con la mia band e poi ho una riunione con i ragazzi per decidere sulla nuova stagione, sai com'è.>> mi giustifico, ma naturalmente sto mentendo.
Non mi piace dire le bugie ma non voglio passare un pomeriggio a sentir parlare solo di borsette e capelli.
<<Anche oggi! Guarda che se non vuoi venire con me, lo puoi dire tranquillamente, eh!>>
<<Mi spiace, faremo un'altra volta. Scusami.>>
Considero Melany la persona più modesta e più egoista che ci sia. Vuole uscire con me solo da quando sono famoso, ma non glielo permetterò.
Solamente perché è la ragazza più popolare, non vuol dire che deve ottenere tutto quello che pretende e sicuramente non avrà me.
Suoniamo la nuova canzone per tre quarti d'ora senza fare pause e, siccome siamo stai molto attenti, il professor Eaton ci ha fatto andare via prima di dieci minuti.
Ne approfitto per entrare in teatro e osservare come se la cava Abby.
<<Non voglio che ci lasciamo solo perché non indosso il tuo bracciale Edward!>> dice
<<Però quello di Matt lo usi! Basta mi sono stancato del tuo giochetto. Ora devi scegliere o me o lui.>>
<<Stop! Perfetto! Ragazzi per oggi è tutto, siete stati davvero bravissimi. Domani vi farò sapere per le parti del musical. Intanto preparatevi sulle canzoni. Ci vediamo e buona serata.>> conclude la professoressa mentre Abby prende la sua roba dalla sedia e cammina verso l'uscita.
Esco velocemente e corro verso il mio armadietto facendo finta di nulla.
<<Che fai?!>> chiede Gaten e io sobbalzo per lo spavento.
<<Mi hai fatto venire un infarto!>>
<<Chi pensavi che fossi?>> chiede con un sorrisetto stravagante
<<Nessuno.>> guardo altrove
<<Si ovviamente. Abby dov'è?>>
<<Ho visto che usciva da teatro.>>
<<Per questo che ti sei spaventato! Pensavi ti avesse scoperto sbirciandola! Ora è tutto chiaro!>> ride
<<Ma no, che dici! Non la stavo sbirciando.>>
<<No certo. Guarda è lì.>> la indica Gaten e mi giro a vedere
Conserva il suo quaderno e prende lo zaino.
La campanella suona.
Fine delle lezioni.
<<Allora Abby, ci vediamo domani?>> le chide Gaten
<<Oh si certo. Mio padre mi aspetta qui fuori. A domani.>>
<<Abby, aspetta!>> grido.
Mi sono appena ricordato di non avere il suo numero di telefono.
La rincorro verso l'auto bianca del padre.
<<Abby non ho il tuo numero.>> dico con il fiatone
<<Ah si!>> prende il cellulare dalle mie mani e scrive qualcosa.
<<Grazie. Ehm... ti chiamo più tardi, ok?>>
<<Okay. Ciao Finn.>> sorride
<<Quindi ti chiami Finn?>> si domanda il padre affianco a lei
<<Ehm... si, piacere. Potrei chiamare sua figlia più tardi?>> ora mi sotterro.
<<Va bene. Ci vediamo Flin.>> la macchina parte mentre Abby continua a ridere a crepapelle
<<E' Finn, senza la L...>> dico invano.
Prendo le cuffie,inserisco lo spinotto nell'iPod e controllo il cellulare per vedere come Abby ha registrato il suo numero.
*Abby❤*
Sorrido fissando lo schermo, come un bambino che apre un regalo il giorno di Natale.
Mi piace Abby?Ciao a tutti come state?❤
Vi sta piacendo la storia?❤❤
Fatemelo sapere😙❤
Buona serata❤❤
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Close your eyes|| Finn Wolfhard
FanfictionCOMPLETA✔ La vita dopo un trasloco, non è semplice, sopratutto se ci si trasferisce dall'altra parte del mondo, nella metropoli più visitata al mondo, New York. Lasciare amici e parenti sarà per Abby un grande dispiacere che creerà in lei, un grande...