-VENTISEI-

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<<Comunque continuo a non capire cosa faccia Noah. Perché rimane sempre lontano da noi? Che abbiamo fatto di male?>> continua a ripetere Millie, consapevole del fatto che nessuno la sta ascoltando, eccetto Gaten.
<<Mills, ma cosa ne so. Secondo te posso entrare nella sua testa? So solo che è più strano di Will nella seconda stagione, e ce ne vuole!>> commenta Gaten
<<Non è strano, è semplicemente diverso. Non so chi stia frequentando, ma non ci ha più parlato.>> si unisce Caleb.
<<Io ho fame.>> dice Finn
<<Anche io. Che mangiamo?>> domanda Sadie, mentre tira fuori dallo zaino, delle salviette umidificate, per pulirsi le mani.
<<Che c'è in programma oggi? Non ho più controllato il sito scolastico dopo che... insomma lo sapete.>> continua il riccio, che si interrompe subito, dopo aver visto il mio sguardo assente.
<<Io ricordo che a metà settimana c'è la pizza.>> quasi lo sussurro.
Non mi sento tanto bene, per lo più, ho ansia.
Non voglio che quella biondina mi trovi, o sappia che sono da queste parti.
Non oso immaginare la lezione di teatro di questo pomeriggio.
Spero solo che l'insegnante non ci faccia esercitare sul recitare di essere arrabbiati, perché non ho idea di cosa potrebbe uscire dalla mia o dalla sua bocca.
<<Beh, lo scopriremo tra poco.>> mi mette un braccio nella spalla mentre camminiamo verso la mensa.
L'ambiente sembra tranquillo rispetto al normale, perché di solito c'è un gran baccano.
Questa sala mi mette allegria, non solo per il cibo, ma anche per la gente che la riempie.
Tanti studenti sono in fila, davanti ai vetri, dove sono esposti i pasti della giornata.
Le inservienti indossano una divisa celeste, e una cuffietta bianca sopra i capelli. Con le pinze e il mestolo, versano nei piatti le pietanze, e successivamente li appoggiano sul vassoio del ragazzo davanti a loro. Sono sempre gioiose e disponibili, anche se molto spesso, si arrabbiano per lo sporco in eccesso.
I tavoli sono rotondi e colorati di giallo e nero, i colori della scuola.
Ci stanno sedute circa dieci persone, attorno.
Anche le sedie sono abbinate ai tavoli e sono abbastanza comode.
In questa scuola, ho imparato che i ragazzi più gettonati e popolari, usano sedersi sempre nello stesso posto, che solitamente è vuoto, ma solo per paura della reazione che potrebbero avere.
Non ho ancora assistito ad una scena simile, ma tutti sognano di avere anche un piccolo pezzetto di quei gloriosi tavoli.
I più importanti sono tre, appartenenti ai gruppi corrispondenti: uno è per le cheereleader, o meglio conosciute, come le ragazze più belle di tutto l'istituto, il secondo è per la squadra di basket, questa volta dei ragazzi, talentuosi e stupendi.
E infine il terzo, vicino alla finestra.
Il tavolo più luminoso di tutti, quello delle star.
Ormai i miei amici, sono riconosciuti così; come gli attori famosissimi che la scuola ha onore di ospitare.
Forse la gente mi odia anche perché ogni giorno, prendo parte a questo tavolo così grazioso, e sempre ben pulito.
Gli altri invece, sono solitamente vuoti, e chi vuole può sedersi, anche se i gruppi più affiatati, scelgono di mangiare insieme. Ad esempio, il club dei matematici, siedono sempre nello stesso tavolo, così come il club di teatro, o quello di musica.
Noto che il posto sulla destra, vicino alla scala, non è occupato, il che è strano, perché Courtney è sempre la prima ad occupare il suo tavolo, accanto a quello della squadra di basket, ugualmente vuoto.
Mi metto in fila, dietro ad alcuni ragazzi, per prendere da mangiare, mentre gli altri iniziano a sedersi e a decidere cosa prendere.
Decido di optare per una bella fetta di pizza, aggiungendo poi, un piccolo piatto di insalata, ed una vaschetta di cocco tagliato a pezzetti.
Vado pazza per il cocco, è una della poca frutta che mangio, insieme a quella estiva come fragole, anguria eccetera.
Pago, e dopo prendo una bottiglietta di acqua, dal frigo, stracolmo di bibite di ogni genere.
Come mi siedo, i ragazzi, si alzano per comprare il cibo, mentre io chiacchiero con Millie e Sadie, che hanno ordinato agli altri cosa prendere.
<<Ho un'idea di chi possa aver scritto l'articolo.>> dice ad un tratto la rossa
<<Sentiamo.>> alza gli occhi al cielo Millie
<<Quel ragazzo che sta sempre vicino al bagno.>>
<<Ma Liam? Non penso proprio, Ab non lo conosce.>>
<<No infatti. Sinceramente, non so nemmeno chi sia.>> ridacchio
<<Dunque non può essere lui.>> la guarda Millie

<<Uff, ma che ne so io! Scartate sempre le persone che propongo!>> sbuffa Sadie
<<Forse perché non possono essere loro! Su dai, cerchiamo di cavarne piede.>>
<<Io una mezza persona ce l'avrei.>> si unisce Finn, sedendosi accanto a me.
<<Sentiamo pure te. Ora dice che è l'insegnate di ginnastica.>> ride.
<<Ma cosa stai dicendo... stavo pensando a Courtney.>> le risponde scocciato.
<<Mh... potrebbe. Voi che dite?>> si rivolge la castana, a Caleb e Gaten che giocano con delle mele.
<<Come?>> dicono in coro.
Le due ragazze, roteano gli occhi, mentre Finn sbatte una mano nella fronte.
<<Noah.>> dico mentre morsico un pezzetto di pizza.
Vedo che entra dalla porta centrale, insieme alla squadra di basket, seguita da quella delle ragazze pompon che gli gironzolano intorno.
Vedo che guarda verso questa parte, e incrocia il mio sguardo, quasi fulminandomi.
<<O, mio, Dio...>> l'unica cosa che riescono a dire tutti quanti.
<<Da quando in qua, è amico delle cheerleaders? Le ha sempre odiate.>> Gaten è sconvolto.
<<Noah.>> ripeto, ma nessuno ci fa caso.
Lo ridico, e quasi mi prendono per pazza.
<<Si l'abbiamo visto, Ab.>> risponde bruscamente il riccio.
<<E' stato lui.>> continuo
<<Cosa?>> mi chiede. So che ha capito, ma vuole sentirlo nuovamente.
Continuo a fissare il vuoto, mangiando qualche voglia di insalata.
<<E' stato lui a scrivere l'articolo.>> ripropongo
<<Dici?>> mi guarda Millie, un po' contrariata.
Lo sospetto da questa mattina.
Che sia stata Courtney è troppo ovvio, ma non penso sapesse che cosa avesse in mente Finn, quella sera, mentre Noah si.
Sapeva fin dall'inizio che Finn aveva intenzione di chiedermelo, e visto che non era presente, ha scattato lui la foto.
<<Ma certo! Ora se la vede con me.>> il mio ragazzo, si alza dal tavolo, abbastanza furioso, mentre cammina a pugni chiusi, verso il tavolo interessato.
Caleb e Gaten, gli vanno dietro, ma lo fermano e lo riportano al suo posto, cercando di calmarlo.
<<Io lo ammazzo!>> strilla, battendo i pugni sul tavolo.
<<Finn, smettila. Non sappiamo se è stato lui, e in ogni caso non era da solo. E' impossibile scattare foto dal centoduesimo piano.>> replica Millie
<<Devo andare a teatro.>> mi alzo, prendo la felpa dalla sedia, e incomincio a dirigermi verso la stanza più grande della scuola.
<<Dove pensi di andare da sola? Ti accompagno io.>> mi prende la mano il ricciolo.
<<Posso farcela, tranquillo. Non hai chitarra ora?>> gli domando
<<Si, infatti come arriviamo, vado. Non voglio che quella la ti veda da sola.>> si agita.
È molto protettivo, devo ammetterlo, ma mi fa bene sentirmi al sicuro.
Nessuno mai l'aveva fatto prima d'ora, ed è una sensazione strana.
Apro la porta del teatro ed entro dentro, lasciandomi il ricciolino alle spalle.
Lo abbraccio e poi mi dirigo verso il posto più bello ma anche il più dannato, il palcoscenico.

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Ciao a tutti!
Siamo quasi a 2k letture.
Wow, non ci credo!
Anyway, vi piace la nuova copertina?
Materia preferita?
A presto!

Close your eyes|| Finn Wolfhard Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora