L'aria primaverile si fa sentire.
Il sole quasi splende nel cielo, a causa di alcune nuvole che l'intralciano.
Gli alberi sono per la maggior parte con le chiome verdi e i fiori crescono in qualsiasi parte della strada, perfino nei marciapiedi.
Nonostante tutto, un leggero venticello scompiglia la mia chioma riccia, facendo appiccicare qualche ciocca al rossetto rosso.
Cammino per la strada con le cuffiette nelle orecchie, ascoltando la riproduzione casuale di una playlist qualunque.
Non ho idea nemmeno di che canzoni si trattino, ma non ho alcuna voglia di sceglierne qualcuna adatta al mio umore.
Mi sento come persa, vuota.
Ormai non ho più niente da perdere, visto che ho perso pure l'unica cosa a cui tenevo di più.
Esatto.
Finn, per tutto questo tempo, è sempre stato l'unico di cui mi importasse veramente.
Tutte le azioni che ho compiuto in questi mesi, sono state sempre in funzione sua.
Lo vedevo e lo vedo ancora, ovunque.
Sinceramente ormai, non riesco ad immaginare una vita senza di lui, anche se è solamente per un anno.
Potrò sembrare troppo ossessionata, ma è d'avvero l'unica persona che mi abbia davvero fatto sentire importante e amata.
Forse sono solo una stupida.
Forse non mi ha mai amata.
Forse mi sono solo illusa.
Forse vedo solo del bello negli altri, per paura di restare sola.
I miei pensieri, ora, girano solamente attorno ad un gigantesco FORSE.
Continuo a camminare imperterrita senza fermarmi:
le mani nelle tasche del mio giaccone e la musica a tutto volume.
Sono uscita leggermente in anticipo, ma non solo quei cinque minuti , come mio solito, ben mezz'ora prima.
Stanotte ho dormito poco; i pensieri continuavano ad invadermi il cervello e l'ansia era presente come sempre.
Mi giravo e rigiravo nel letto, senza trovare il sonno.
MI è sembrato di ritornare ad un'anno prima, quando io e le mie amiche italiane, facevamo dei pigiama party.
Ad un certo punto della serata, tutte si addormentavano: chi nel letto, chi nel divano, chi addirittura per terra, ma dormivano.
Io invece, ero sempre la prima che si ritirava nella stanza assegnata, e anche nonostante dormissi con qualcuna, c'era sempre qualcosa che non mi facesse prendere sonno, anche se non ho mai capito bene cosa.
Comunque, ho passato la maggior parte della notte ad ascoltare musica e vedere video sul computer.
Avrò riposato, si e no, tre ore.
Però non sono stanca.
Sono solo scocciata e un po' infastidita.
Prima di uscire, mi sono ricoperta il viso di fondotinta, per coprire le tracce dell'insonnia, e poi ho colorato le mie labbra di rosso.
Manca poco all'appuntamento, così comincio ad incamminarmi verso Starbucks.
Come arrivo, lo vedo, davanti alla porta.
Noto i suoi soliti ricciolini neri, che sbucano da un berretto in maglia nero.
Ha la testa china sul telefono, e sembra scriva qualcosa.
Entro nel panico.
Sono sempre più vicina, e l'agitazione comincia a farsi sentire più forte di prima.
Decido di ignorarla.
Oggi sarò fredda con qualsiasi persona o sentimento.
<<Ab!>> ice come alza lo sguardo
<<Finn...>> quasi lo sussurro.
<<Ecco io... tu mi hai chiesto di venire e... ehm, sono venuto.>>
<<Entriamo.>>
Sono priva di emozioni all'apparenza, ma infondo mi sto sciogliendo.
Voglio solo scoppiare in un pianto isterico.
Mi siedo in un tavolo, mentre lui va ad ordinare, come suo solito.
Ho deciso di prendere una cioccolata maxi, bella bollente.
Ho voglia di bruciarmi la gola, ormai niente mi può ferire di più.
Lo vedo un po' preoccupato e nervoso.
Non voglio che si senta così, ma non posso farci niente.
Il mio istinto dice di buttarmi fra le sue braccia e dirgli che va tutto bene; che anche se partirà, niente potrà mai separarci.
E invece non posso ascoltarlo.
Mi ha ferito e devo seguire il mio cervello, per una volta.
Come torna ha due bicchieri in mano; il mio e il suo.
Me lo porge e si toglie il giubbotto, poggiandolo sul divanetto.
Io invece non tolgo nemmeno il giaccone, e fisso il mio bicchiere.
<<Possiamo fare due passi?>> chiedo, senza nemmeno guardarlo.
<<Certo...>>
È un po' turbato, ma non mi interessa.
Prendo la mia cioccolata ed esco, con lui che mi segue.
<<Verso dove andiamo esattamente?>> chiede
<<Non lo so. Verso dove mi porteranno i piedi.>> rispondo secca.
<<Okay...>>
Restiamo in silenzio per qualche minuto poi comincia a parlare.
<<Senti Ab mi dispiace. Io volevo dirtelo, davvero, ma non volevo lo sapessi così.
Dovevo farlo io di persona, è solo che stavo cercando le parole giuste per spiegartelo. Sono un cretino.
Scusami.>>
Continuo a camminare fissando il vuoto.
Una parte di me vorrebbe baciarlo, ma l'altra vorrebbe picchiarlo.
È sempre così nella mia testa.
<<Okay.>> è l'unica cosa che riesco a dire.
Eppure mi ero preparata un discorso lunghissimo da fare, con tanto di domande sul fatto della nostra coppia, e invece niente.
Solo un okay.
<<Tutto qui?>>
rimane sorpreso quanto me.
<<Sfogati, non mi arrabbio.>>
"Ci mancherebbe solo che ti arrabbiassi..."
penso.
<<È solo che... non volevo saperlo così.
Sai, sono contentissima che ti abbiano offerto questo lavoro, per di più in un paese straniero.
Sai quanti vantaggi linguistici avrai?
Però, il fatto che me l'abbia detto ad una festa, con tanto di caos assurdo, e per di più dopo una rissa e da Noah, mi ha fatto imbestialire.>>
Mi scende una lacrima.
Adesso esplodo.
<<Si lo capisco. Ti giuro che non avevo idea di come dirtelo.>>
<<Potevi farlo e basta!>> urlo voltandomi verso di lui.
Ho il viso rosso e gli occhi che piangono.
Lo sapevo.
Alla fine sevo sempre ridurmi così.
<< mi sarebbe bastato anche un messaggio, se non avevi il coraggio di farlo di persona, o un bigliettino magari.
Dovresti saperlo che mi piacciono le lettere.>>
<<Ab lo so, sono un disastro, come figlio, come attore e come fidanzato.
Mi dispiace tanto, ti giuro che non ho chiuso occhio.
Ieri, dopo la festa, non sapevo neanche se fossi tornata a casa.
Non sapevo se ti fosse successo qualcosa.
Non rispondevi alle chiamate.
Ero così in pensiero.
Sapevo di averti perso, ma avevo una piccola speranza che mi faceva dire che eri ancora un po' mia, e invece no.
Ti ho persa per sempre, da quel che vedo.>>
Sta piangendo anche lui.
Non l'ho mai visto così.
È distrutto.
<<Io... sono solo rimasta delusa, ecco tutto.
Non pensavo potesse succedere una cosa del genere.
Sapevo che prima o poi te ne saresti andato, visto la tua carriera, ma non avevo messo in conto il fatto di lasciarti andare così presto.
Sono un'egoista, lo so.
Penso solo a stare bene io, perchè solo con te mi sento bene.
Soltanto tu mi fai stare bene, con gli altri e sopratutto con me stessa.
Io ti amo Finn.
Ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo e non voglio che te ne vada, ma è l'unica alternativa.
Non c'è una soluzione a tutto questo.
Devo solo accettarlo.>>
Dico tutto d'un fiato.
Mi manca quasi il respiro.
Mi gira un po' la testa e barcollo leggermente.
Mi appoggio al muro.
<<Ab stai bene?>> chiede
<<Senza di te, no.>> sospiro, tirando su con il naso.
Passa un dito nelle mie guancie per asciugarle.
<<Ti amo anche io.
È per questo che ho rinunciato.
Volevo dirtelo subito, ma volevo prima chiarire.>>
<<Tu cosa?!>>
<<Si hai capito bene. Ho chiamato il regista stamattina e gli ho detto che non sarei partito.>>
<<Tu sei fuori di testa! Io voglio che tu vada a girare questo film! È il tuo sogno da una vita.
Finn, non devi lasciare il tuo lavoro per me.
Troveremo una soluzione alla distanza okay?
O forse sarebbe meglio lasciarci...>>
<<No questo mai. Ho chiesto se potevi venire con me ma, mi hanno concesso una visita pagata da loro, per una settimana, ogni due mesi.>>
<<È un'idea splendida.
Ora senti.
Non sono arrabbiata con te, ti ho già perdonato.
Prendi quel dannato telefono, chiama l'agente e digli che tu andrai con Jack in Brasile, e che accetti il patto della settimana, okay?
Voglio solo che tu sia felice.>>
<<La mia felicità dipende dalla tua ormai.
Ma se è questo che vuoi, lo farò...>>
Annuisco.
Fa un respiro profondo e poi chiama.
Non posso credere di averlo detto davvero, ma se lo amo, devo mettere la sua felicità prima della mia.***
Assenza secolare ma sono riuscita a scrivere finalmente!
Siamo arrivati alal conclusione della storia.
Grazie mille a tutti!
Cosa ne pensate di un sequel o un prequel?
Fatemelo sapere qui sotto nei commenti.
Grazie ancora per le 10k views,
siamo una famiglia bellissima.
Inoltre, potete leggere la nuova storia: UNA TAZZA DI TE
proprio qui sul mio profilo.
Ci tengo molto.
Grazie.
Vi voglio bene♥️
I🌼
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Close your eyes|| Finn Wolfhard
FanfictionCOMPLETA✔ La vita dopo un trasloco, non è semplice, sopratutto se ci si trasferisce dall'altra parte del mondo, nella metropoli più visitata al mondo, New York. Lasciare amici e parenti sarà per Abby un grande dispiacere che creerà in lei, un grande...