-TRENTASETTE-

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<<I-i-io devo a-andare...>> balbetto cercando di prendere tutte le mie cose dall'appendiabiti posto all'ingresso della casa, accanto alla porta.
Qualcuno grida di aspettare.
Qualcuno invece cerca di bloccarmi ma invano, perché fuggo verso l'uscita.
Esco fuori e finalmente respiro.
Là dentro si sentiva solamente odore di chiuso e profumi sgradevoli.
Scoppio a piangere, peggio di prima.
Non riesco a smettere facilmente.
Ogni secondo che cerco di respingere le goccioline, mi si ripresenta davanti l'immagine di Finn seduto in quel divano.
Non ci posso ancora credere.
Se fosse stato uno scherzo mi avrebbero sicuramente avvertito subito.
Ho sperato fino all'ultimo che lo fosse.
E invece, a quanto pare, non è così.
Poi, tanto per concludere in bellezza, Noah che dice quelle parole.
Lo odio, Dio se lo odio.
Avrei soltanto voglia di prenderlo a calci.
Dopo tutto quello che mi ha fatto, ora ha pure il coraggio di dirmi queste cose.
Adesso il mio pianto è diventato isterico.
Non so se sono più arrabbiata sia con Finn che con Noah, oppure solamente triste per il fatto di quel film.
Certo che anche questi registi; un posto più vicino costava tanto?
<<Posso aiutarti?>>
Joe.
Non sapevo nemmeno fosse alla festa.
<<A meno che non riesca a convincere un regista a non girare il suo film in Brasile, si.>> alzo lo sguardo e lo vedo sedersi nel muretto, accanto a me.
<<Questa è l'unica cosa che non posso fare...>> sospira
<<Bene...>> riesco a dire, solo per non offenderlo con altre risposte.
<<Però potrei accompagnarti a casa, sai con una macchina e non a piedi.>> sorride
<<Non voglio che i miei mi vedano così...>> nascondo la faccia nelle mani.
<<Allora ti porto in un posto dove vado sempre.>> si alza e mi porge la mano.
<<Non voglio essere un peso anche per te J...>>
<<Andiamo su, non fare così. Vieni con me.>>
Non posso rifiutare una proposta del genere.
E' solamente che non conosco molto bene Joe.
Cioè, è un ragazzo apposto ma non so comunque se fidarmi molto.
Ma in questo momento, necessito solo di pensare ad altro, dunque accetto.
Mi alzo e lo seguo nella sua macchina.
Resto in silenzio durante tutto il viaggio mentre la musica rock rimbomba nelle mie orecchie.
Non è un volume esagerato, e il che mi piace.

Ci fermiamo davanti ad una specie di cafe vintage.
E' molto carino.
Lo vedo sempre quando mio padre mi accompagna a scuola, ma non ho mai avuto l'occasione di entrarci dentro.
Mi apre lo sportello ed entriamo.
Essendo circa l'una di notte, non c'è anima viva, solamente la cameriera dietro il bancone.
<<Salve, cosa posso portarvi?>> chiede dopo esserci seduti in un tavolino accanto alla vedrata che da sulla strada.
<<Per me una cioccolata...>>
<<Due.>> mi aggiungo.
<<Panna montata?>> domanda la ragazza
<<Si e per me anche dei marshmallow. Tu Ab?>>
<<Identico anche per me.>> sorrido.
<<Arrivano subito.>>
Se ne va lasciandoci soli con della musica in sottofondo.
<<Almeno hai smesso di piangere.>> dice
<<Si...è molto carino qui.>>
<<Bene sono contento. Dopo il set, di solito vengo qui a bere una cioccolata o un frappè. Sono molto bravi.>>
Annuisco.
<<Ora, non vorrei farti triste di nuovo ma... vuoi spiegarmi cosa è successo?>>
<<Beh ecco... Finn non mi ha detto nulla sul fatto che deve partire un anno in Brasile per registrare un film, e Noah ha detto che mi ama. Noah, capito?>>
<<Che casino.>> sbuffa.
Arrivano i nostri bicchieri fumanti.
Non resisto e comincio a bere, scottandomi come al solito, la lingua.
<<Io non so che fare. Sono disperata. Ora non immagino la mia vita senza Finn.>>
<<Ti capisco...>> sorseggia ancora.
<<... non gli rispondi?>> indica il mio cellulare sul tavolo che continua a vibrare.
<<Non ne ho voglia.>> guardo altrove.
<<Fatti dare almeno delle spiegazioni.>>
<<E che cosa mi deve dire ancora? Che è pure contento di andarsene? No, è meglio non vedersi più.>>
<<Ma sei pazza?! Io farei il possibile per stare questa settimana solo con lui, prima di non vederlo per un anno.>>
Rimango un po' perplessa.
In effetti non ci avevo pensato.
Ma ho paura che mi mancherebbe ancora di più.
<<Non lo so J...>>
<<Senti, a me è capitato. Ora, non voglio che tu ti subisca tutta la storia dunque abbrevio un po'. Al liceo stavo con questa ragazza bellissima e fantastica, la amavo molto.
Un giorno però la sua famiglia si trasferì e da li non la vidi più. L'ultima settimana, non abbiamo fatto altro che stare insieme, pensa, abbiamo fatto pure un viaggio e l'ho portata ad un concerto. Inutile dire che era felicissima, ma poi abbiamo dovuto lasciarci. Lei non sarebbe più tornata ma invece Finn lo farà. Non disperarti tantissimo, esiste skype o cose simili. Certo non è la stessa cosa ma almeno potrete vedervi. Il mio consiglio è quello di passare il maggior tempo possibile vicino, prima della partenza... magari ci parlo io con il ragazzo, okay?>>
<<Mh si... forse sarebbe una soluzione.>>
<<Bene. E ora arriviamo a Noah. Basta friendzonarlo e tutto si sistema. Te ne frega qualcosa di lui? No, e allora sarà facile ignorarlo e dirgli le cose come stanno.>>
Wow, mi ha dato la soluzione a tutto.
<<Io non so che dire Joe davvero... cioè, hai detto tutte le cose più giuste di questo mondo, e mi hai fatto ragionare. Ti assumo come mio consulente personale. Grazie>> rido.
Finalmente rido.
<<Figurati, sarei molto volentieri il tuo consulente. Sappi che se ti serve qualsiasi cosa, non esitare a chiamare.>> mi scompiglia i capelli.
Il fratello maggiore che non ho mai avuto.
Forse sarà questo Joe per me.
Finiamo le cioccolate e paghiamo.
Dopo aver fatto un piccolo giro del vicinato a piedi, saliamo sulla jeep e ci dirigiamo versocasa mia.

Controllo il telefono.
20 chiamate senza risposta
(8 da Finnie❤
1 da Mom💕
2 da Dad💕
4 da Millis🌺
5 da Dana🦄)

Decido di richiamarli tutti più tardi ma nel frattempo mando loro dei messaggi.
*Sto tornando a casa, mi ha accompagnata Joe*

<<Allora sorellina, qualunque problema ci sia, dimmelo okay? Come sei salita su avvisami con un messaggio e aggiornami su tutto. Poidomani parlerò con il ricciolino.>>
<<Va bene. Ci vediamo e grazie per stasera.>> lo saluto ed entro a casa.
Mamma Steve è ancora dentro di lui.
Ridacchio da sola, e salendo in camera, saluto i miei e mi butto sul letto.
Li chiamo tutti e mi rispondono preoccupati, ma li tranquillizzo subito.
Lascio Finn per ultimo.
Decido di mandargli un messaggio, solo perché non ho voglia di sentire la sua voce.

Gli scrivo se possiamo vederci domani, e non esita a rispondere.
Gli do appuntamento da Starbucks e avviso Joe di tutto.

JOE😊
*Sei stata brava Ab! ora ci parlo io. Tu vai a dormire che devi essere lucida per domani. Notte.*
Ab
*Sicuro! Notte.*
E ora, spero solo di non scoppiare di nuovo in lacrime davanti a lui.

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Buonasera!
Come state?
Io tutto bene.
Allora, il capitolo 40 si avvicina e anche la fine.
Come pensate che andrà?
In ogni caso, vi farebbe piacere se ci fosse un continuo?
Fatemi sapere!
(instagram: ilariaastories)
❤❤❤

Close your eyes|| Finn Wolfhard Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora