Gli sorrido timidamente, sembrando il più tranquilla possibile.
Lui mi guarda, rimanendo immobile e con la sua mano, accarezza il mio viso. Con le lunghe dita affusolate, asciuga una piccola lacrima che scende dal mio occhio sinistro.
Poi appoggia le sue morbide labbra sulle mie, per rassicurarmi.
Lo stringo forte, non voglio che vada via.
Mi sento in colpa, non voglio stia male a causa mia.
Le gambe tremano ancora all'immagine di Courtney che sferra quei colpi.
Sono davvero indolenzita, non solo nelle braccia, ma anche nella zona dell'addome.
Ho deciso che non dirò nient'altro a Finn, nemmeno nelle altre parti del corpo violacee.
Non volevo mostrargli nemmeno le braccia, ma ho ceduto. Detesto mentirgli, ma penso che sia meglio per tutti se lo tengo nascosto.
Camminiamo ancora per un po' per il centro, non prestando sempre attenzione a quello che mi sta dicendo.
<<Ab, ci sei?>> domanda ad un tratto
<<Come? Scusa non stavo ascoltando...>>
<<Ah... non era niente di importante. Ti va di andare al cinema?>>
<<Onestamente, preferirei tornare a casa e riposarmi.>> dico sfinita.
<<Ma certo.>>
<<Anzi, vieni a casa mia. Guarderemo un film li, cosi mi rilasso sul divano.>> propongo.
Non voglio lasciarlo.
Ho bisogno della sua presenza più di chiunque altro.
<<Penso che abbia bisogno di stare da sola, no?>> abbassa lo sguardo
<<Ehi, no. Voglio solo sdraiarmi ma con te al mio fianco. Dai, potremo guardare un horror. Ci stai?>>
<<Ma se tu li detesti.>> alza gli occhi al cielo
<<Me li farò piacere. Quindi è un si?>> faccio gli occhi dolci
<<Va bene, ma solo perchè mi piace l'idea del film.>> ride
<<Perfetto.>>
<<Ce ne uno che ho visto un sacco di volte. È fenomenle! Diciamo che è uno dei miei preferiti.>> agita le braccia per chiamare un taxi.
<<Ottimo. Sarebbe? Magari lo conosco.>>
<<Conoscere sicuramente, ma non posso dirti il titolo. Sorpresa.>>
<<D'accordo.>>
Restiamo nella macchina gialla per circa venti minuti.
Arrivati alla mia porta, insiste per non restare, ma mia madre lo convince, dicendo di aver preparato la pizza.
<<Abby, puoi portare Finn di sopra, giusto perchè cosi nessuno vi disturba.>>
<<Unh, okay. Voi rimanete, si?>>
<<Si, guardaremo un film qui giù. Divertitevi.>> chiude la porta per farci uscire, e saliamo le scale per arrivare alla mia camera.
<<Allora, puoi sistemarti nel letto, o dove vuoi. Vado a prendere da bere. Puoi iniziare a cercare il film nel computer.>>
<<Agli ordini principessa!>> sorrido.
Corro in cucina, prendo una bottiglia d'acqua dalla dispensa e torno di sopra. Ho deciso di invitare il mio ragazzo a casa, proprio quando non ho altre bevande nel frigo.
Ottima mossa Abby, brava!
Non faccio in tempo nemmeno ad entrare nella stanza, che subito riconosco la musica.
High School Musical.
Rido.
<<Mh, bell'horror. Il mio preferito.>>
<<Sapevo che ti sarebbe piaciuto.>>
Mi siedo accanto a lui, appoggiando la schiena al cuscino.
<<Beh, che aspetti? Fallo partire, su!>>
Cantiamo tutte le canzoni che capitano, recitando qualche volta alcune battute.
Non mi era mai capitato di riguardarlo in linga originale, dunque Finn è quello che ne ripete di più.
<<Sai che ho iniziato a fare basket proprio perchè volevo essere come Troy?>> dice imorovvisamente
<<E io invece ho sempre voluto fare parte delle cheerleader, o del gruppo del teatro.>> rido
<<Beh ce l'hai fatta.>> mi stringe di più a se. Senza saperlo, mi fa male.
<<Ti ho solo sfiorata...>> farfuglia
<<Lo so, scusami, ma...>>
<<Ma cosa?>>
<<Nulla, tutto bene. Oh, la mia canzone preferita!>>
Proprio mentre Gabriella comincia a cantare, Finn mette in pausa.
Non dovevo lamentarmi.
<<Ma... Finn! Perchè l'hai stoppato!>>
<<Mi devi dire qualcosa? Io credo di si, dunque parla.>>
<<Non ho niente da dirti...>> mi guardo in torno. Non voglio mentirgli.
Non devo.
<<Si è fatto tardi...>> si alza e prende lo zaino.
<<Mi hai fatto male perchè...perchè Courtney mi ha colpita pure qui... scusami non volevo preoccuparti.>> sospiro tutto d'un fiato.
<<Ci avrei scommesso... Secondo me dovresti parlarne con tua madre.>> torna dentro e si risiede al mio fianco.
<<No, no e poi no. Nessuno lo dovrà sapere. E non glielo dirai nemmeno tu, giusto?>>
<<Giusto.>> sbuffa
<<Dai non arrabbiarti.>>
<<Non lo sono. È solo che... forse dovresti parlarne con qualcuno. Non puoi permettere che vada ancora avanti, questa storia.>>
<<Cercherò di evitarla il più possibile.>> replico
<<Finchè ti starò vicino, non dovrà nemmeno guardarti da lontano.>> gioca con i miei capelli.
<<Ne sono più che sicura.>> ci scherzo un po' su. <<e se continuassimo a vedere il film?>>
<<Ottima idea. Fra poco devo andare però.>> appoggia un braccio nelle mie spalle.
<<Va bene.>> dico un po' triste.
Detesto quando se ne va.
Lascia un piccolo vuoto dentro di me, anche se poi lo rivedrò la mattina successiva.<<Ci vediamo domani.>> mi bacia
<<Si. Buonanotte.>> lo vedo allontanarsi con la bici, che aveva lasciato questo pomeriggio.
Mi preparo un thè alla vaniglia.
<<Tesoro tutto bene?>> chiede mia mamma entrando in cucina.
<<Si, mammi. Gli altri dormono già?>> chiedo
<<Erano stanchi.>> ride
<<Ora vado pure io. Volevo qualcosa di caldo.>> indico la tazza fumante, appoggiata al tavolo.
<<Certo. Beh, ci vediamo domani mattina. Notte.>>
<<Ciao.>> la saluto.
Mi infilo il pigiama e mi butto sul letto.
Rispondo al messaggio di Finn , e poi finalmente, concludo questa giornata.
Ma forse il peggio deve ancora venire.Mi sveglio di soprassalto, e mi siedo sul letto.
Affanno.
Un incubo inquietante.
Massaggio la testa con la punta delle dita, per farla smettere di pulsare forte.
Controllo l'orario: sono in ritardo.
Mi vesto in fretta e coloro la faccia oallida con del leggero fard.
Mio padre è già uscito, dunque mi resta solo prendere il pullman.
Lo aspetto sotto casa per qualche minuto, e come arriva, cerco di sedermi su qualche posto libero.
Spingo qualcuno che sta in mezzo ai piedi, e mi siedo accanto al finestrino, nella parte destra.
Accanto a me, si colloca un ragazzo, mai visto prima, con uno strano cappello.
Distolgo lo sguardo e continuo a fissare gli alti grattacieli della Grande Mela.
In poco tempo l'autobus, si ferma davanti all'ingresso della scuola.
La campanella suona proprio nel momento in cui metto un piede nell'andito, poi vado dritta verso il mio armadietto per prendere i libri della prima ora.
Guardo in basso, cercando di non incrociare nessuno sguardo, sopratutto quello della vipera con la parrucca bionda.
<<Buongiorno, scusi il ritardo.>>parlo con il professore di Storia, che fa un cenno per andaemi a posizionare dietro un banco.
Punto uno dei primi e apro il libro e il quaderno.
Non mi va di parlare con nessuno.
Non ho nemmeno badato se qualcuno dei miei amici è presente alla lezione.
Ad un certo punto, sento qualcuno che bisbiglia il mio nome.
Ormai nemmeno mi giro più.
Tutti quanti qua parlano di me.
La voce mi sembra familiare ma non cedo.
Una pallina di carta mi finisce sopra il tavolo, facendo cadere una penna.
"Buongiorno"
Riconosco la calligrafia.
Finn.
Mi volto verso la finestra, praticamente dall'altra parte della classe, e lo vedo, concentrato a scrivere su un foglio.
Sorrido, e come alza lo sguardo lo saluto con la mano.
<<Signorina Sanders, la prego di ascoltare pure questo passaggio, importante per lo studio del nuovo capitolo.>>
<<Mi scusi.>> rispondo
<<Bene, stavo dicendo che i Romani, alla fine della guerra...>> continua lui.
Riprendo ad ascoltare, non facendo caso ai bisbigli dei miei compagni dietro.
Courtney, non è presente in classe, ma non penso sarà molto lontana.
Sento già il bruciore nella pelle.
Rabbrividisco per la paura.
Spero di non incontrarla, o si metterà male._______________________________________
Ciao a tutti❤
Auguri di puona Pasqua anche se in ritardo🐰❤
Com'è stato il rientro a scuola?
Al prossimo capitolo
I🌼
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Close your eyes|| Finn Wolfhard
FanficCOMPLETA✔ La vita dopo un trasloco, non è semplice, sopratutto se ci si trasferisce dall'altra parte del mondo, nella metropoli più visitata al mondo, New York. Lasciare amici e parenti sarà per Abby un grande dispiacere che creerà in lei, un grande...