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Dopo essermi svegliata andai in sala da pranzo, dove notai un biglietto scritto da mia madre la quale mi diceva che era stata convocata dalla regina e dopo aver mangiato l'avrei dovuta raggiungere.
Feci velocemente colazione e poi andai a vestirmi, mi misi una maglietta, i pantaloni, un corpetto di cuoio e un paio di stivali di pelle. Per avere una tenuta da guerriera principante avrei dovuto prendere o l'arco o la spada, ma a me non servivono perché ero io l'arma di me stessa, non che non li sapessi usare.
Uscii di casa e mentre camminavo per andare a palazzo iniziai a pensare a cosa avrei dovuto fare nel pomeriggio; mia madre probabilmente mi avrebbe mandato ad allenarmi in accademia, perché voleva farmi diventare come lei una guerriera.
Nel mio corso di combattimento sono tutti maschi, quindi non ci si dovrebbe stupire che essendo "cresciuta" in mezzo ai ragazzi io non sia molto femminile.
Dopo aver superato le due guardie, che stavano davanti al portone principale, mi avviai verso la sala del trono.
Aspettati fuori finché mia madre non uscì,
"Mamma perché sei stata convocata?" chiesi,
"Oh nulla, la regina voleva solo affidarmi un plotone da mandare in ricognizione" rispose accarezzandomi dolcemente i capelli.
Iniziammo ad incamminarci insieme verso l'uscita, quando, mentre attraversavamo un corridoio deserto, iniziai a provare una sensazione di pericolo.
Accade tutto lentamente, una lancia, spuntata dal nulla voló verso di noi e colpí mia madre in pieno stomaco, e lei crollò a terra.
Estrassi velocemente l'arma dal suo corpo.
"Perché non guarisci?" urlai con gli occhi che mi pizzicavano,
"Perché c'era dello strozza lupo sulla punta, A-attenta!" mi disse con le poche forze che le rimanevano, io mi girai di scatto e con i miei artigli graffiai il ventre del mio assalitore, un essere umanoide, nero come la pece a cui potevo vedere solo gli occhi e la bocca.
"Emma" mi richiamó debolmente mia madre,
"Lasciami parlare e non mi interrompere, ora vattene, lasciami qui qualcuno mi troverà, scappa, vai sulla terra e cerca Tony Stark" disse con il poco fiato che le rimaneva in corpo,
"Chi è? Chi è Tony Stark?" chiesi con il panico che mi stava assalendo,
"È...è...tuo padre, lo so che ti avevo detto che era morto, ma non è così, è stata l'avventura di una notte, ma sei uscita tu, la cosa più bella che mi potesse capitare, ora vai!"
"No mamma, non voglio andarmene da Asgard e poi non posso lasciarti qui" dissi con le lacrime agli occhi,
"Vai!"
Ero indecisa, ma alla fine le diedi un bacio sulla fronte e mi alzai, ora chi ci aveva assalito non era più uno, ma due.
Uno di questi mi si paró davanti, mi spuntarono gli artigli e le zanne, ed i miei occhi si colorarono di un giallo intenso, ringhiai all'essere davanti a me per poi scaraventarlo via, mentre l'altro lo vidi andare verso le prigioni.
Pensai subito a Loki, era sicuramente colpa sua, lui aveva chiamato quegli esseri.
Iniziai a correre, ma qualcosa mi procurò un taglio profondo sulla schiena, ma non mi voltai e continuai a correre.
Arrivata all'uscita dissi alle guardie ciò che era appena accaduto e mentre loro correvano all'interno del palazzo, io corsi fuori verso il Bifrost, sarei andata sulla terra, volevo esaudire almeno l'ultimo desiderio di mia mamma.

"Mi chiamo Emma, ho 18 anni terrestri, il pianeta Líkos è il pianeta dove sono nata, ma per quanto possa ricordare ho sempre vissuto ad Asgard.
Sono una mezzosangue metà umana e metà Líkante"

Dissi ansimante, era come una poesia che mi ripetevo più e più volte mentalmente, la usavo per calmarmi, per ritrovare me stessa, come un mantra.
E pensare che fino a pochi minuti fa camminavo tranquilla per queste strade, ed ora sto correndo completamente nel panico.

Appena arrivati ero stremata, le gambe tremavano, il taglio sulla schiena pulsava e perderva tanto sangue. Feci a tempo a dire a Heimdall dove volevo andare, che caddi a terra svenuta.

Coso Autrice:
Allora, sinceramente l'ispirazione per questa storia mi è venuta a scuola mentre mi facevo film mentali su Tom Holland.
Comunque, visto che mi piace molto la Marvel ho pensato di non lasciarla nella mia testa, ma di scriverla.
Spero vi piaccia.
Se è così lasciate una ⭐

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