7.

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Correvo per i corridoi della scuola, ero in ritardo perché quella mattina avevo fatto fatica a svegliarmi.
Ci badai un po' per trovare l'aula giusta, ancora non mi orietavo bene, e molto spesso erano Ned o Peter ad accompagnarmi, quando ci riuscii bussai ripetutamente per poi entrare.
"Scusi per il ritardo" dissi guardando la professoressa,
"Oh Emma, stavamo giusto iniziando la lezione adesso vai a sederti" mi disse per poi girarsi verso la lavagna e iniziare a spiegare.
"Eccoti, pensavo non saresti più venuta" mi sussurró Peter all'orecchio dopo essermi seduta affianco a lui e a Ned,
"Ho avuto dei...problemi durante la notte, e questa mattina non ho sentito la sveglia" dissi in risposta, senza specificare che quei 'problemi' erano i miei incubi.

Erano passati trequarti d'ora e ancora io non avevo compreso assolutamente niente,
"Non la capisco chimica io" protestati sottovoce facendo cadere la matita sul libro,
"Ragazzi vi voglio ricordare che domani abbiamo il test" disse la professoressa neanche a farlo apposta, io rimasi spiazzata a quell'affermazione,
"Ma quando l'ha detto?" chiesi a Ned,
"Due lezioni fa" mi rispose lui,
"Ma come? Perché io non lo sapevo?" dissi spaesata,
"Forse perché stavi completamente ignorando la lezione, disegnando sul libro apposto che sottolinearlo" mi disse il ragazzo.
Io in risposta mi accasciai sul banco in preda alla disperazione.
"Se vuoi ti diamo una mano noi" disse Peter facendomi alzare di scatto,
"Sul serio?" chiesi,
"Si siamo abbastanza bravi" disse in tono divertito.
"Io oggi non posso, devo aiutare mio padre a sbrigare alcune faccende" parlò Ned,
"Oh okay allora ti aiuto io, magari ci vediamo a casa mia più tardi" mi disse Peter.
Io annuii.
"Il mio salvatore" dissi ironicamente, mettendomi una mano sul petto.
I due ragazzi si misero a ridere, e proprio in quel momento suonò la campanella e mi avviai ad un'altra lezione.

Dopo economia e letteratura, riuscì ad avere una piccola pausa e mi incontrai nel cortile con Ned e Peter.
Parlammo un po' del più e del meno, ma a un certo punto in lontananza, grazie al mio udito, riuscii a sentire un fischio o meglio un allarme.
"Spider-Man c'è stata una rapina ti conviene andare a prepararti" dissi guardando Peter,
"Lo so, meglio che vada" mi rispose lui alzandosi,
"Aspettate, aspettate, tu sai che lui...lei sa che tu..." disse disorientato Ned,
"Si, Emma lo sa" rispose Peter,
"Ma come?" chiese l'altro,
"Diciamo che abbiamo avuto un incontro e lei a scoperto un po' di cose, e io ne ho sapute altre" rispose Peter in tono vago,
"Che tipo di cose?" chiese Ned sempre più curioso.
Io guardai Peter e lui ricambiò,
"Ti puoi fidare" mi disse,
"Ned sai mantenere un grosso segreto?" chiesi,
"Mi sembra che ne mantengo già uno" rispose lui indicando con una mano Peter, ma continuando a guardare me,
"Allora ne sai mantere anche un altro?" gli domandai, lui fece segno di si con la testa.
Dopo aver controllato che non ci fosse nessuno nei dintorni, mi girai verso di lui, e feci diventare i miei occhi gialli.
"Oh mio....cosa hai...." disse Ned balbettando,
"Io devo andare, se non torno in tempo per le lezioni mi potete coprire voi?" disse Peter iniziando ad allontanarsi, io annuii e lui corse via.
"Mi spieghi cosa hai appena fatto?" domandò Ned ancora confuso,
"Sono metà lupo e metà umano" risposi.
Ned fece un espressione che non riuscii a decifrare ma era davvero buffa e mi fece ridere.

Peter tornò giusto in tempo per pranzare.
Tutti e tre, dopo aver preso da mangiare, ci sedemmo ad un tavolo isolato per poter stare in pace.
La mensa si affolló in poco tempo, affianco al nostro tavolo passò il gruppo di ragazzi di cui facevano parte Eleonor e Flash, e li sentii ridere.
Non li stavo guardando, ma mi ci volle poco per capire che ridevano di noi per nessun apparente motivo.
Io mi alzai di scatto, lasciando dei graffi sotto il tavolo, per il nervosismo, ma Peter mi fermò per un polso.
"Non ne vale la pena" mi sussurró all'orecchio, per poi iniaziare a disegnare dei cerchi immaginari sul palmo della mia mano come se volesse calmarmi.

Dopo pranzo, visto che non avevo più corsi, andai via.
Arrivata alla Stark Tower mi avviai in camera e feci i compiti, poi mi tolsi i jeans e mi misi un paio di leggins e una felpa per stare più comoda.
Poco dopo uscii per arrivare a casa di Peter all'orario prestabilito.
A Stark e a Natasha non dissi che andavo da lui, ma da un'amica, probabilmente Tony non ci credette perché sapeva che i trequarti delle miei compagne di scuola non mi piacevano.

Heroes // Peter Parker - Avengers Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora