Mi scuso subito per il capitolo corto.
Pov's Peter
Due settimane, due maledette settimane che Emma era in coma su quel lettino che si trovava nel laboratorio di Stark.
Non mi scorderò mai la visione di lei stesa a terra che perdeva forze a causa del veleno che le si spandeva per il corpo, e non mi scorderò mai nemmeno l'espressione di tutti i presenti nella Stark Tower quando li portai Emma che respirava con difficoltà.
Tony quando per la prima volta gli chiesi come stesse, mi disse di essere riuscito a togliere tutto lo strozza lupo dal suo corpo, ma che ci sarebbe voluto tempo prima che la guarigione si attivasse, visto che a suo parere aveva sbattuto la testa parecchio forte e aveva perso molto sangue, ma due settimane divennero davvero troppe, e anche se Stark non lo disse sono sicuro che lo pensasse, ma continuava imperterrito a credere che si sarebbe svegliata da un momento all'altro e ormai tre quarti del suo tempo lo passava nel suo laboratorio per non lasciarla sola, e tutte le volte che passai a trovarla lo trovai lì."Vado a scuola zia" gridai mentre aprii la porta di casa,
"Aspetta tesoro, ho bisogno di chiederti una cosa" disse avvicinandosi a me,
"Stai bene? cioè hai qualche problema a scuola o con Ned? in questi giorni mi sembri parecchio strano" continuò in tono preoccupato passandomi una mano sulla guancia, zia May sapeva dell'attacco che c'éra stato a scuola ma ovviamente non sapeva che io fossi Spider-Man,
"Zia ti ricordi di quella ragazza che era venuta a studiare a casa?" chiesi sospirando e grattandomi nervosamente i capelli,
"Certo, la tua ragazza?"
"Zia quante volte ti devo dire che non è la mia ragazza?" la riproverai,
"Dicevo, lei il giorno che a scuola arrivarono quegli strani alieni, per fuggire sbattè forte la testa e ora e in coma" risposi mentendo e tralasciando la parte di lei che diventava un lupo grande più o meno quanto me, del pugnale e tutto quanto il resto,
"Peter perchè non me lo hai raccontato, mi dispiace così tanto per la tua ragazza" disse May abbracciandomi,
"Zia lei non è...lasciamo perdere che meglio, ora devo andare a scuola" uscii dal portone e presi l'autobus che mi portò fino al liceo.Molti ragazzi tiravano a me e a Ned delle occhiate, probabilmente perché sapevano che Emma fosse nostra amica e volevano avere più risposte da noi su quello che era accaduto.
Il mio migliore amico era giù di morale più o meno quanto me, che si fosse affezionato a lei non era un segreto, spesso aveva accennato a qualcosa che gli aveva detto prima di andare a combattere ma non avevo mai capito bene.Una volta arrivata l'ora di pranzo ci sedemmo al nostro solito tavolo, ma non eravamo più in tre ma di nuovo in due, e era parecchio strano.
Si sedette qualcuno al mio fianco e appena mi girai per capirei chi fosse rimasi parecchio interdetto,
"Eleonor? Cosa vuoi?" chiesi squadrandola dall'alto al basso,
"Vorrei capire cosa è successo due settimane fa, Emma è diventata...poi quel pugnale...Spider-Man che la portava via....quei...mostri, e poi lei ora dov'è?" mi chiese confusa,
"Perché chiedi a noi? non ne sappiamo nulla, e comunque non sono affari tuoi" sussurrò Ned di fronte a me,
"Ma fatemi il piacere, stava sempre con voi qualcosa deve avermi detto" disse assumendo il suo solito tono di superiorità osservandoci,
"Ascolta se ti interessa così tanto come sta Emma chiediglielo direttamente a lei se mai tornerà a scuola e soprattutto se mai si sveglierà dal coma" sbottai alzando forse un pò troppo la voce,
"Per favore vai via" sussurrai ricomponendomi.
Eleonor si alzò impettita, ma sapevo che le avevo fatto un favore visto che, per la rabbia, mi ero fatto scappare delle informazioni di troppo.Passai il pomeriggio insieme a Ned, leggemmo qualche fumetto, parlammo e scherzammo, cercammo di svagarci in pratica, e fui felice di passare un pò di tempo con il mio migliore amico come se nulla fosse.
Il nostro pomeriggio fu spensierato e dopo tutti gli avvenimenti che erano successi negli ultimi mesi ne avevo proprio bisogno.
"Andiamo a mangiare la pizza?" chiesi a Ned vedendo che ormai era ora di cena, lui annuì contento di quella proposta.
Restammo insieme fino a sera tarda, finché non lo riaccompagnai a casa e io mi incamminai verso la mia, ma a metà strada decisi di cambiare rotta e di dirigermi verso la Stark Tower.Mi aprì Tony, aveva quell'aria stanca che aveva negli ultimi giorni e mi lasciò entrare senza troppi problemi.
Mentre andavo verso il laboratorio di Stark, incontrai anche Wanda e Steve a cui rivolsi un saluto veloce.
Una volto arrivato nella stanza vidi il corpo di Emma steso sul lettino, aveva i capelli biondo cenere che le incoronavano il viso e gli occhi chiusi.
Portava una camicia bianca, che probabilmente non era la sua visto che le stava davvero enorme, da cui spuntava una fasciatura poco sopra il cuore, ed era attaccata a dei macchinari attraverso a dei fili, ma aveva il viso sereno.
Mi avvicinai a lei e le accarezzai una guancia, era calda; era così strano vedere una ragazza forte come lei, in quello stato così vulnerabile.
"Io e Ned non vediamo l'ora che apri gli occhi, sai?" sussurrai,
"Tuo padre sta diventando pazzo per provare a svegliarti" le dissi con un sorriso amaro,
"Io te l'avevo detto che lui ci tiene a te"
Sentii qualcuno che si schiarii la voce dietro di me e mi fece saltare per lo spavento.
"Bimbo ragno è ora che vai, è tardi non credi?" mi chiese retoricamente Tony,
"Si, certo Signor. Stark" lancia un'ultima occhiata a Emma, poi uscii.
Camminai al freddo fino ad arrivare a casa, mi tolsi velocemente la maglia e mi buttai sul letto, dove mi addormentai velocemente.Coso Autrice:
Finalmente un nuovo capitolo scritto tutto dal punto di vista di Peter.
Mi scuso di nuovo visto il capitolo corto, ma comunque spero vi piaccia.
STAI LEGGENDO
Heroes // Peter Parker - Avengers
Fanfiction"Mi chiamo Emma, ho 18 anni terrestri, il pianeta Líkos è il pianeta dove sono nata, ma per quanto possa ricordare ho sempre vissuto ad Asgard. Sono una mezzosangue metà umana e metà Líkante" Dissi ansimante, era come una poesia che mi ripetevo più...