"Emma" sentii sussurrare, per poi essere scossa delicatamente.
Aprii gli occhi e davanti a me mi ritrovai la figura di Peter già vestito con la sua tuta rossa.
"Devo andare" continuò lui,
"Che ore sono?" riuscii a dire, stropicciandomi gli occhi,
"Le sei" rispose intenerito,
"Perché te ne vai?" chiesi con la voce impastata dal sonno,
"Perché se mia zia May nota che non ci sono darà di matto, e poi se tuo padre mi vede qua, potrebbe farmi fare il giro della città attaccato per un orecchio alla sua armatura, e sai non ci tengo" rispose sorridendo,
"Emma lui ti vuole bene, e farebbe qualsiasi cosa per proteggerti, non sono l'unico che se ne è accorto" continuò poi, io rimasi interdetta da quella affermazione, mordichiandomi il labbro inferiore, per poi sorridere, sperando che avesse ragione.
"Ora vado" disse, io appoggiai di nuovo la testa sul cuscino, sentii la mano di Peter che mi accarezzava dolcemente la guancia, finché non mi riaddormentai di nuovo.Un'ora dopo la mia sveglia suonò facendomi alzare dal letto di mala voglia, lentamente mi avviai verso l'armadio per prendere un paio di jeans e una felpa che mi infilai, come al solito, sopra tuta regalata da Tony.
Andai fino in cucina per fare colazione, presi un po' di caffè e lo bevvi molto lentamente, il giorno prima con Peter, non avevo controllato l'orario, ma probabilmente ero andata a dormire tardi, infatti ora capivo una parola si e due no di quello che Stark mi stava dicendo.
"Ma mi stai ascoltando?" chiese l'uomo.
Ieri Peter era strano, come tutte le volte che restavamo soli noi due dopotutto, sarebbe strano se non lo fosse.
"Emma" mi richiamò Tony, facendomi saltare per lo spavento,
"Si, ci sono" dissi sbattendo più volte le palpebre,
"Hai ascoltato quello che ti ho detto?" mi chiese spazientito, io aprii la bocca per rispondere ma non seppi cosa dire,
"Lasciamo perdere, dai vieni andiamo, ti accompagno a scuola" disse, io annuii velocemente, presi il mio zaino e infilai in una piccola tasca laterale il mio pugnale e poi seguii Stark.La giornata a scuola passo normalmente, apparte quando un ragazzo fece un commento poco casto sul mio corpo e ci mancó poco che Peter gli saltasse adosso.
Io proprio non lo capisco quando fa così, parla di me come una amica e poi se qualcuno fa commenti su di me si arrabbia, oppure mi bacia quando siamo soli, poi quando cerco di chiedergli cosa gli passa per la testa capita qualcosa che ci impedisce di parlare.
Io ne uscirò matta, ne sono sicura.Sta di fatto che appena arrivata alla Stark Tower mi fiondai in camera e mi buttai sul letto stanca da quella giornata.
"Emma..." sentii dire la voce di Stark che stava sullo stipite della porta,
"Dimmi tutto" dissi girando la testa dalla sua parte, ma rimanendo stesa,
"Stasera ci sarà una cena con dei parenti di Pepper e gradirei che ci fossi anche tu" mi rispose torturandosi le mani per il nervosismo,
"Certo, ma perché?" chiesi senza un motivo preciso,
"Vorrei iniziare, sai, a trattarti come una figlia e credo che siano queste le cose che si fanno in famiglia..." rispose toccandosi nervosamente i capelli, la sua risposta mi lasciò interdetta ma mi fece anche tanta tenerezza, facendomi sorridere.
"Benissimo, emh ci vediamo alle 19:30 in salotto" disse Tony tutto d'un fiato, poi uscì frettolosamente dalla stanza.Dopo i compiti decisi di iniziare a prepararmi per questa fatica cena, prima di tutto andai sotto la doccia, poi una volta uscita andai verso l'armadio cercando qualcosa da mettere.
La scelta fu ardua, visto che avrei dovuto mettere qualcosa di elegante, parola che sul mio vocabolario non esisteva.
Alla fine mi misi un paio di jeans, una canottiera nera e sopra una camicia a scacchi aperta, non era niente di speciale, ma meglio delle mie felpe enormi.Mi feci presentare in salotto all'ora che Stark mi aveva detto precedentemente.
Pepper sembrava molto nervosa, il suo cuore batteva veloce e camminava avanti e indietro,
"Così consumerai il pavimento" le dissi cercando di ironizzare, ma lei sembrava non volersi fermare,
"Tutto apposto?" chiesi avvicinandomi fermandola per un braccio, lei sembrò risvegliarsi,
"Non proprio, sai mia sorella, suo marito e la loro figlia sono delle persone abbastanza snob e a primo impatto non si possono definire simpatiche, spero che questa cena andrà bene" rispose Pepper mordendosi l'unghia del pollice,
"Certo che andrà tutto bene" disse Tony passandogli una mano sulle spalle, cercando di rassicurarla.
Proprio in quel momento suonò il campanello facendo scattare la donna dai capelli rossi,
"Sono arrivati" disse avviandosi velocemente verso la porta.
Una donna alta molto simile a Pepper entrò, salutó sua sorella con due baci sulla guancia e a me e Tony ci strinse la mano e si presentò come Lydia, un uomo dai capelli mori e gli occhi azzurri, che riconobbi come il marito della donna e disse di chiamarsi Mark, fece la stessa cosa, mi ricordava tantissimo qualcuno ma non capivo chi.
Lydia, mentre si toglieva il cappotto, squadró i miei vestiti dall'alto al basso,
già non porto un vestito e non so essere elegante ma ora girati perché stai iniziando a essere inquietante, grazie, pensai tra me e me.
"Nostra figlia sta arrivando" disse poi la donna.
Fece tempo a parlare che l'ultima ragazza che avrei voluto vedere quella sera spuntó dalla porta.
"Quanto sei cresciuta santo cielo" disse Pepper sorridendo andando verso di lei,
"Allora cara lei è Emma" continuò poi la donna indicandomi, facendo sgranare gli occhi alla ragazza,
"Invece Emma lei è..."
"Eleonor" finii io al posto suo, e in quel momento collegai tutto, la mia odiata compagna di scuola mi aveva parlato di questa fatica cena e poi la strabiliante somiglianza con il padre che avrei dovuto notare,
"Voi vi conoscete?" chiese Mark avvicinandosi alla figlia,
"Si andiamo a scuola insieme" risposi continuando a tenere lo sguardo fisso su Eleonor, per poi spostarlo su quello di Tony che capí che c'era qualcosa che non andava.Dopo che Stark ci portò nella sala da pranzo, iniziammo a mangiare.
Tutti parlavamo, Tony faceva le sue solite battute e poi c'ero io, che stavo zitta cercando di studiare la situazione, ogni tanto ricevevo qualche occhiata da Eleonor ma cercavo di non farci caso.
Mark e Lydia li avevo inquadrate come delle persone abbastanza ricche, grazie al lavoro del marito, e che non si facevano problemi a vantarsi di questo, un po' come la figlia in pratica.
Poteva anche notare una certa tensione tra Pepper e la sorella, probabilmente perché come persone hanno dei caratteri parecchio diversi e secondo me era da tempo che che non si vedevo, comunque queste sono tutte supposizioni, sta di fatto che entrambe si erano ritrovate al loro fianco degli uomini pieni di soldi.Eleonor ogni tanto lanciava delle frecciatine rivolte a me, che ignoravo spudoratamente.
"Ma ditemi perché Emma vive qua?" chiese Lydia guardandomi per poi far passare il suo sguardo su quello di Tony e sorridergli in modo malizioso, per Odino ed è pure sposata, che schifo.
"Sono informazioni private" rispose Stark dopo averci pensato qualche secondo.
Lo ringraziai con lo sguardo per non aver detto nulla, ma Eleonor decise di prendere la palla al balzo e di sparare una delle sue cazzate, scusa Cap,
"Emma, mi sono sempre chiesta, tu e Parker state insieme?" chiese la ragazza con un sorriso finto quanto le sue ciglia stampato in volto,
"No" risposi fredda, non capendo dove voleva arrivare,
"Allora proprio non capisco, hai una bellissima casa e sicuramente se vivi con il signor. Stark, i soldi non ti mancano, perché ti ostini a stare con delle persone così 'in basso' come Peter e il suo amico" disse, meccanicamente i miei pugni si strinsero e un ringhio basso mi uscì dalla gola, non so se Eleonor lo sentì ma sicura Tony si, visto che si girò allarmato verso di me,
"Perché non sono come te" sputai acida,
"Cosa intendi insinuare?" chiese Lydia, sentendosi ferita come se avessi parlato con lei e non con sua figlia,
"Intendo che non ho bisogno di vantarmi delle mie parentele per trovare degli amici, non ho bisogno di un vestito che da quanto è stretto può benissimo essere di quando avevo dieci anni per piacere agli altri, non ho bisogno di fingere, e soprattutto non ho bisogno di sminuire gli altri per sentirmi forte, perché questa Eleonor fa notare solo quanto tu sia debole dentro, e ora il tuo cuore batte più veloce perché sai che ho ragione, giusto?" dissi tutto d'un fiato, facendo entrare calare il silenzio in tavola,
"Come ti permetti a..." incominciò Mark,
"Dire la verità?" chiesi io in modo retorico.
Magari questa volta avevo esagerato e potevo tenere a freno la lingua, ma Eleonor aveva superato i miei limiti di sopportazione.
Mi alzai velocemente dalla tavola sentendo il sangue ribollire nelle vene,
"Scusami tanto Pepper" dissi avvicinandomi a lei, che mi guardo con uno sguardo...di comprensione?
"Scusami papà" sussurai all'orecchio di Tony per poi uscire dalla stanza.Passai il resto della serata chiusa in camera mia, in piangiama e con un libro in mano.
Quando ad una certa ora qualcuno bussò alla porta ed entrò Pepper,
"Non mi aspettavo di vederti qui" le dissi sinceramente,
"Sono venuta con il rischio e pericolo di ritrovarmi senza un arto" rispose cercando di smorzare la tensione,
"Avevi ragione prima, Eleonor ti ha trattato male e poteva anche risparmiartelo" disse di punto in bianco, sedendosi affianco a me sul letto, facendomi rimanere interdetta,
"Ho solo detto ciò che pensavo, magari ho un po' esagerato, comunque so già che mi costerà caro, visto che domani a scuola tutti sapranno che io abito qui" sussurrai,
"Non credo, Lydia e Mark sanno che se loro o la figlia direbbero qualcosa si ritroverebbero alle calcagna i miglior avvocati che esistono su tutto il pianeta per 'rivelazione di informazioni top secret' e sicuramente lo faranno presente anche a Eleonor" disse Pepper rassicurandomi,
"Stark farebbe questo e molto di più per te" aggiunse poi,
"Il tuo arrivo gli ha stravolto la vita, creandogli diversi problemi, ma anche tante gioie" continuò accarezzandomi i capelli,
"Scusami per tutte quelle volte che ho tentato di ucciderti" sussurai sorridendogli, magari Pepper non era davvero male come persona,
"Ora meglio che vada o penseranno sul serio che mi hai fatta fuori" disse cercando di smorzare la situazione che si era creata,
"Buonanotte Emma" uscì chiudendosi la porta alle spalle.
Io mi stesi sul letto cercando di riordinare il casino che le parole di Pepper mi avevano creato, e in poco tempo mi addormentatai.Coso Autrice:
I'm back!!!!
Finnally sono tornata con un capitolo un po' più lungo del solito e pieno di cose.
È stato impegnativo scriverlo, lo ammetto, e spero che vi piaccia ❤
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Heroes // Peter Parker - Avengers
Fanfiction"Mi chiamo Emma, ho 18 anni terrestri, il pianeta Líkos è il pianeta dove sono nata, ma per quanto possa ricordare ho sempre vissuto ad Asgard. Sono una mezzosangue metà umana e metà Líkante" Dissi ansimante, era come una poesia che mi ripetevo più...