Dopo il pomeriggio passato in palestra Wanda e Natasha mi portarono a comprare dei vestiti.
A vederla da fuori la situazione poteva sembrare anche divertente, visto che c'erano le due ragazze che volevano covincermi a prendere delle magliette aderenti e mancava poco che si mettessero a pregare in ginocchio, mentre io non ascoltandole guardavo felpe, maglie e camicie che erano molto più maschili.
Alla fine si arresero prendendomi quello che volevo io, apparte per i pantaloni, mi costrinsero a prendere due tipi di pantaloni uno avevano si chiamava leggins e l'altro se non sbaglio jeans.Dopo quella giornata man mano che mi allenavo stavo imparato a gestire i miei istinti.
Certo quando mi innervosivo ci badavo un po' per calmarmi, ma almeno non mi trasformavo e non prendevo a pugni nessuno.
Credo che sia per questo che Pepper, la ragazza dai capelli color carota, ancora non aveva un braccio rotto.
Tutti ormai avevano notato la tensione che c'era tra noi.Erano passati ormai tre giorni e questo voleva dire che quella mattina sarei dovuta andare in questa cosa chiamata scuola.
"Ricordati niente cose strane da lupo, non fare parola di Asgard e tutto il resto dei pianeti, e non devi descrivere agli altri come si costruisce un arco, di quello ne puoi parlare con Clint e basta, intesi?" mi ripeté Stark per la miglionesiva volta, è da stamattina che tutti mi tornementavano con cose da fare o non fare.
"Si si, d'accordo, ho capito" dissi stufa.
Finii di lavarmi e mentre aspettavo che i miei capelli si asciugassero, iniziai a vestirmi: un paio di quei pantaloni chiamati jeans, delle scarpe nere e una felpa grigia con sopra uno stampo di un lupo completamente nero.
Quando decisi di uscire dalla stanza avevo i capelli ancora umidi, ma poco importava.
"Dai sbrigati dobbiamo andare!" mi richiamó Steve,
"Mi accompagni tu?" chiesi una volta arrivata davanti a lui,
"Si, ti porterò con la mia moto" disse orgoglioso,
"Cos'è una moto?" chiesi,
"Ora lo vedrai" disse con fare misterioso, anche se a me sembrava solamente molto buffo.
Insieme ci avviamo in una stanza piena di auto.
Io segui Steve che mi portò davanti a un aggeggio simile ad una macchina, ma più piccolo e con due ruote apposto che quattro.
Lui si mise un casco e me ne porse un altro ed io lo indossai.
"Sali" mi disse Rogers.
Io così feci, mi accomodai dietro di lui che partì a tutta velocità e per non cadere mi dovetti attaccare ai suoi fianchi.
Quando si fermò non eravamo proprio davanti alla scuola, ma li vicino.
"Ascolta io ti lascio qui, è meglio che le persone non ti vedano con me. Per arrivare a scuola basta che vai dritto, gira l'angolo e sei sulla strada giusta.
Appena arrivata vai subito in presidenza, lì ti diranno tutto okay?" io feci un cenno con la testa per far vedere che avevo capito,
"Ah giusto, Tony mi ha detto di dirti che se non trovi nessuno con cui fare amicizia devi cercare Peter Parker, ma solo in caso di estrema necessità"
Io annuii un po' stranita dall'ultima affermazione, per poi avviarmi seguendo la strada che Steve mi aveva indicato.
Qualche sguardo si puntó su di me, ma io cercai di non farci caso e, ricordandomi la strada che avevo fatto con Stark, mi avviai verso la presidenza.
Feci tempo ad entrare che l'uomo dell'altra volta venne verso di me,
"Eccoti qua, Emma giusto? L'ultima volta non siamo riusciti a presentarci, io sono il signor. Lagindon, il preside di questa scuola" disse stringendomi la mano, io ricambiai la stressa un po' confusa da tutta quell'uforia.
"Tieni, questo è l'orario scolastico di quest'anno" disse mettendomi tra le mani un foglio,
"Guarda un po' alla prima ora hai chimica, vieni che ti porto nella tua aula" quel tipo era davvero strano.
Il preside bussò ad una porta per poi entrare,
"Buongiorno ragazzi, vorrei presentarvi la vosta nuova compagna di classe, Emma Bloom" disse facendomi cenno di entrare a mia volta.
Io così feci, e una ventina di occhi si puntarono tutti su di me, era una cosa abbastanza inquietante.
"Piacere io sono la professoressa Spraunt" disse una donna con fare gentile avvicinandosi a me.
Il preside, facendo un cenno alla classe uscì, la professoressa si girò verso di me e mi sorrise,
"Allora Emma, ci vuoi dire qualcosa di te? Ad esempio, non so lo sport che pratichi, qualcosa che ti piace fare..." disse lei,
"Emh...non credo di avere qualcosa di interessante di cui parlare" dissi sottovoce.
"Okay, allora va a sederti in quel banco lì, vicino a Eleonor" mi disse sempre con modi gentili.
Io andai dove mi era stato indicato, questa Eleonor si rivelò una ragazza mora con occhi azzurri, indossava un abito molto più corto e più attillato di quelli usati su Asgard, non mi piaceva, lasciava troppo scoperto.
"Piacere di conoscerti" disse con voce acuta e un sorriso troppo tirato sulle labbra.
Io feci semplicemente un cenno con la mano.
Una volta che la professoressa tolse lo sguardo da noi, Eleonor si girò verso un ragazzo alto, con i capelli biondo cenere e gli occhi grigi, entrambi poi iniziarono a dare fastidio a due ragazzi seduti nel banco dietro al mio, tirandogli pezzi di carta e ridendo di loro.
"Ridicoli" dissi sottovoce,
"Come scusa?" chiese il ragazzo dagli occhi grigi, okay forse non avevo parlato tanto sottovoce,
"Siete ridicoli" dissi guardandolo,
"Flesh non ascoltarla" parlò questa volta Eleonor.
"Vi divertite facendo soffrire gli altri solo per sentirvi superiori, io le persone come voi non le capisco" parlai con disprezzo,
"Ma stai un po' zitta novellina" disse, il ragazzo per poi tirarmi una delle palline di carte, che io riuscii a fermare con i miei riflessi sviluppati.
Forse non dovevo farlo.
Eleonor e Flesh si misero al loro posto sconcertati da quello che avevo fatto.
Sentii qualcuno ridacchiare, mi voltai e notai i due ragazzi che erano stati presi di mira.
Il primo, che mi mimó un 'grazie' con le labbra, era un po' in carne con la pelle scura.
L'altro era un po' più alto, con il fisico magro ed asciutto, i capelli color miele e gli occhi marroni, quest'ultimo, invece, semplicemente mi sorrise ed io ricambiai.Le lezioni passarono abbastanza velocemente, in fondo alcune cose erano interessati ed altre le sapevo già.
Era arrivata l'ora di mangiare, seguí il gruppo di ragazzi che si spostava in una stanza piena di tavoli e con, da un lato, una vetrata piena di vari cibi.
Io cercai di comportarmi come gli altri umani, mi misi in fila, presi cioè che volevo mangiare e andai a sedermi.
Mi misi in un tavolo isolato, per adesso preferivo osservare gli altri per capire come mi dovevo comportare.
Probabilmente qualcun'altro non era della mia stessa idea, infatti alle mie spalle sentì due persone avvicinarsi.
"Sei stata davvero forte prima, intendo a non farti mettere sotto da Flesh e Eleonor" mi girai e vidi il ragazzo di colore che era seduto dietro il mio banco, insieme a lui c'era anche il suo amico,
"Ho fatto ciò che mi sembrava giusto" dissi guardando a terra,
"Possiamo sederci?" mi chiese, io feci cenno di si e loro così fecero.
"Approsito io sono Ned"
"Io sono Peter Parker" disse l'altro.
"Tu sei...niente, scusa" maledetta me e la mia lingua.
Mangiammo tranquillamente e parlammo del più e del meno.
Quando finimmo passano un po' di tempo nel cortile, erano due ragazzi molto simpatici e divertenti.
Dopo un po' Ned se ne dovette andare visto che aveva un'altra lezione, mentre io e Peter potevamo aspettare visto che mancava ancora un'ora a letteratura, che, almeno secondo i nostri fogli degli orari, erano in comune.
Era tutto sereno.
"Tu ragazzina" ecco appunto,
"Non provare più a rivolgerti in quel modo a me o al mio ragazzo" disse la voce stridula di Eleonor.
Io decisi di prendere le mie cose e di andarmene ignorandola.
"Non provare ad ignorarmi" disse fermandomi per un polso per poi tirarmi uno schiaffo.
Il mio respiro aumentò e sentì dei brividi lungo la spina dorsale.
Eleonor provò a colpirmi ma questa volta le fermai la mano prima che potesse fare impatto con la mia guancia.
Iniziai a stringere il suo polso, non regolavo più la mia forza, infatti, probabilmente, le feci parecchio male.
Quando la lasciai aveva un segno rosso che sarebbe diventato presto viola.
"Emma vieni abbiamo lezione" sentii la voce di Peter.
Senza dire niente andai con lui e sottovoce, per non farmi sentire, iniziai a recitare la mia solita 'poesia' per calmarmi.Alla fine della giornata mi venne a prendere Steve nello stesso punto dove mi aveva lasciato quella mattina.
Appena arrivati alla Stark Tower io mi chiusi in camera è mi buttai sul letto, era stata una giornata pesante.
Poco dopo sentii bussare e, anche senza il mio consenso, qualcuno entrò.
"Com'è andata a scuola?" mi chiese la voce di Tony,
"Io domani non ci torno" dissi semplicemente.
"Devo supporre che non sia andata così bene" parlò lui quasi divertito sedendosi affianco a me,
"Sono tutti così strani..." dissi tirando su il busto,
"Hai trovato qualcuno con cui litigare?" mi chiese lui,
"Si, una ragazza e un ragazzo, prendono in giro gli altri per sentirsi più forti, ma non si rendono conto di quanto siano stupidi in realtà"
"Gli hai fatto male?" chiese Stark,
"Alla ragazza si, mi stava tirando uno schiaffo e be' forse per fermarla gli ho stretto troppo il polso" dissi guardando le mie scarpe.
"Tony ascolta..." disse Pepper entrando e prima che potesse finire la frase io le ringhiai,
"Forse non è il momento adatto, ne parliamo più tardi, di qualsiasi cosa tu volessi parlarmi..." disse Stark.
"Invece hai trovato qualcuno simpatico?" mi chiese lui, prestandomi di nuovo attenzione,
"Si, due ragazzi, non ci ho passato molto tempo in realtà" dissi incrociando le gambe sul letto,
"Bene, chi sono?"
"Si chiamano Ned e Peter, se non ricordo male"
"Avevo detto o no a quel ghiacciolo di dirti che potevi cercare quel tipo solo in caso di stretta necessità" disse scattando in piedi,
"Come fai a conoscerlo?" chiesi sorpresa dalla sua realizzazione,
"Non ho detto di conoscerlo" parlò con aria innocente,
"Menti, il tuo cuore batte in fretta" dissi seria.
Lui se ne andò senza darmi spiegazioni, ma prima che scoparisse dal mio campo visivo lo fermai.
"Grazie"
"Per cosa?" chiese lui girandosi verso di me,
"Per esserti interessato a me"Coso Autrice:
Ecco un altro capitolo, spero vi piaccia se è così lasciate una ⭐ e se avete dei consigli scriveteli nei commenti.
So che i primi capitoli sono un po' noiosi ma giuro che tra poco arriverà la parte divertente
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Heroes // Peter Parker - Avengers
Fanfiction"Mi chiamo Emma, ho 18 anni terrestri, il pianeta Líkos è il pianeta dove sono nata, ma per quanto possa ricordare ho sempre vissuto ad Asgard. Sono una mezzosangue metà umana e metà Líkante" Dissi ansimante, era come una poesia che mi ripetevo più...