Sentii il fischio di una lancia mi parai davanti a mia madre, ma l'arma mi trapasso come se io fossi trasparente mi voltai velocemente, e un'altra volta vidi il volto morente di mia madre.
Mi alzai di colpo con il respiro affannato e il volto imperlato di sudore.
Guardai la sveglia, erano le sei precise, così decisi di alzarmi e di avviarmi verso il bagno per farmi una doccia.
Quando uscii, andai nella mia stanza per vestirmi.
Nel mentre che mi preparavo, riflettevo: riflettevo del perché proprio adesso dovevo ricominciare a fare gli incubi, visto che era da un po' che non li facevo, riflettevo su cosa sarebbe cambiato nella mia vita, visto che tutti gli Avengers sapevano che Stark era mio padre, riflettevo su un futuro ipotetico nel quale Tony volesse annunciare la mia esistenza al mondo intero; insomma, avevo la mente piena e se non avrei trovato il modo di spegnere quei pensieri, probabilmente, mi avrebbero fatta esplodere.
Scossi la testa e sopra la tuta nera infilai un felpa grigia senza cappuccio.In giro per la Stark Tower ancora non c'era nessuno, infondo era presto, così mi preparai un caffè e andai sull'attico.
In lontananza potevo ancora vedere le ultime luci dell'alba, e un venticello mattutino mi scompigliava leggermente i capelli.
Era tutto così tranquillo da sembrare surreale.
Lontano dal traffico di quella città, lontano dai brutto sogni, lontano dalle guerre, lontano da tutto.
Solo io e il mio caffè che si stava raffreddando.
Chiusi gli occhi e mi chiesi come fosse possibile che fino a ieri ero a combattere delle orribili creature nere e ora mi trovavo qua a rilassarmi come se nulla fosse accaduto, come se non fossi la figlia inaspettata di un miliardario, come se non provassi un qualcosa di strano per un ragazzo con i poteri da ragno, come se non fossi arrivata da un altro pianeta, come se fosse tutto normale, come se io fossi normale.Mi fece strano trovarmi a riflettere su queste cose, perché non avevo mai del vero tempo per me.
Ma fatto sta che l'attimo filosofico fu interrotto da Stark che spuntò alle mie spalle avvisandomi che ero in ritardo e che dovevo sbrigarmi.
Quindi, mi ritrovai di nuovo a correre per arrivare in orario a scuola."E dire che mi ero svegliata pure presto" sussurrai quando mi sedetti nell'auto di Tony,
"Che cosa ci facevi sull'attico?" mi chiese accendendo il motore,
"Pensavo" risposi semplicemente, rendendomi poi conto che non avevo nemmeno bevuto il mio caffè.
Il resto del viaggio in macchina fu abbastanza silenzioso, nessuno aveva molto da dire o probabilmente non sapevamo da che parte iniziare un discorso.
"Ascolta Emma..." iniziò Stark quando fummo davanti a scuola,
"Io...si...insomma" balbettò qualcosa, mentre io lo fissano con la fronte corrugata ed una mano sullo sportello dell'auto pronta per uscire,
"Ti voglio bene" disse poi semplicemente, facendomi rimanere spiazzata,
"Anche io" non sono sicura che lo sentì perché lo dissi in un sussurro, così basso che poteva essere confuso per un soffio,
"Dai su ora vai a scuola" disse assumendo di nuovo il suo solito tono autoritario.
Mi affrettai ad uscire dalla macchina ed andare verso il portone di ingresso, sorridendo leggermente.
A un certo punto mi girai, ma l'auto era già scoparsa nel traffico."Benissimo ragazzi ora andate a pagina..." ma il professore non fece in tempo a finire di parlare perché la campana di fine ora suonò, mi alzai e mi diressi all'aula in cui si sarebbe svolta la lezione dopo.
Una volta arrivata mi sedetti difianco a Peter,
"Stai bene?" chiese riferendosi a ciò che era successo ieri, appena mi accomodai,
"Si, certo, tu?" risposi,
"Si, qualche ferita ma nulla di cui preoccuparsi" disse sorridendo, fino a quando la professoressa non entrò in classe.
"Bene ragazzi, come tutti voi sapete ieri c'è stato un attacco alla Stark Tower..." iniziò a dire la professoressa, facendo scambiare un sguardo a me e a Peter,
"Oggi il signor Stark avrà un intervista, che noi guardaremo in diretta, dove spiegherà meglio ciò che è successo" continuò, per poi piegarsi sul computer.
Intanto il ragazzo affianco a me mimó un 'tu lo sapevi?', io in risposta scossi la testa.
Poco dopo sulla lavagna elettronica apparve l'immagine di Tony al quale stavano facendo domande su ciò che era accaduto, insomma cose che già sapevo."Un ultima domanda, alcuni giornalisti hanno affermato di aver trovato sul corpo di questa 'alieni' dei segni di graffi e a volte morsi, ci può dire di cosa si tratta?" chiese all'ultimo una giornalista, io scattai sull'attenti mordendomi il labbro.
L'attesa della risposta stava diventando sfiancante, facendomi muovere la gamba su e giù nervosamente.
Peter appoggiò una sua mano sulla mia, stringendola, cercando di calmarmi, ma il suo tocco fece l'effetto contrario, perché dei brividi si espansero per tutto il corpo.Grazie mille ragazzo ragno, grazie mille davvero.
"No, non posso, non ancora" rispose Stark dopo un eternità, lasciando interdetti i giornalisti, per poi alzarsi, infilarsi gli occhiali da sole ed andarsene.
Io mi rilassai di colpo, non staccando, però, la mia mano da quella di Peter.
"Bene ragazzi, ora possiamo iniziare la lezione" disse la professoressa con un espressione strana, probabilmente anche lei era rimasta stranita dalle parole dette da Tony.Le lezioni passarono e arrivò l'ora di andare in mensa, io mi buttai sul mio pranzo e agli sguardi divertiti dei ragazzi risposi con: "non ho fatto colazione, quindi zitti" e la cosa bastò per farli ridere ancora di più.
"Avete visto l'intervista fatta a Stark? Mio Dio, erano tuoi i graffi vero?" chiese Ned eccitato,
"Si, ma se magari abbassassi la voce" risposi io fulminandolo con lo sguardo, ma non riuscii a smorzare il suo entusiasmo, quando si parlava degli Avengers, lui delirava.
Dal suo tavolo, Eleonor, intanto, mi tirava delle occhiate che io cercavo di ignorare, anche se lei sicuramente non era discreta.
Che l'intervista di oggi fatta a mio padre, si l'ho chiamato proprio così, le avesse dato un'illuminazione?
Non ero sicura, ma sapevo che sospettava qualcosa.Coso Autrice:
Solo io posso aggiornare a l'una e mezza di notte ma ookkkaay.
Vi avverto subito che continuo di questo capitolo sarà nel prossimo.
Comunque spero che vi sia piaciuto se è così lasciate una ⭐ e se avete consigli scriveteli nei commenti, okkkaaayyy ora la smetto di fare la youtuber mancata.
Bye.
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Heroes // Peter Parker - Avengers
Fanfiction"Mi chiamo Emma, ho 18 anni terrestri, il pianeta Líkos è il pianeta dove sono nata, ma per quanto possa ricordare ho sempre vissuto ad Asgard. Sono una mezzosangue metà umana e metà Líkante" Dissi ansimante, era come una poesia che mi ripetevo più...