Leggete il coso Autrice a fine capitolo perché è importante
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La luce che filtrava dalla finestra mi fece aprire gli occhi, svegliandomi definitivamente.
Avevo ancora il braccio di Peter appoggiato sul fianco, e il suo petto premuto contro la mia schiena.
Quando provai ad alzarmi, lui mi strinse di più a se,
"Non sono un pupazzo" imprecai sottovoce.
Decisi di provare a svegliarlo, così mi girai verso di lui, gli occhi chiusi, la bocca semiaperta e i capelli color miele, che facevano contrasto con i miei biondo scuro, sparsi sul cuscino, gli davano un'aria serena, da bambino.
"Peter svegliati" dissi piano, appoggiando una mano sulla sua guancia e iniziando a disegnare cerchi invisibili.
"Uno dei miglior risvegli di sempre" disse Peter, ancora con gli occhi chiusi, per poi sorridere.
Io staccai la mano e arrossii visibilmente.
"Sicuramente meglio di mia zia che mi butta giù dal letto" disse poi per sdrammatizzare, facendomi sorridere.
A un certo punto bussarono, e entrambi saltammo su dal letto.
"Emma sono Tony, apri" sentimmo dire dall'altra parte della porta.
Io e Peter ci guardammo con gli occhi strabuzzati,
"Adesso mi ucciderà" lo sentii dire a bassa voce,
"Già non gli sto simpatico, se mi vede qua mi attacca al muro come appedi abiti" sussurró iniziando a girare per la stanza agitato.
"Emma ci sei?" disse Tony, bussando una seconda volta,
"Si arrivo"
Feci segno a Peter di mettersi da qualche parte.
"Finalmente" sospirò Stark, una volta che ebbi aperto la porta,
"Ti volevo solo informare che oggi è meglio se non esci, sai dopo quello che è successo ieri, ci saranno giornalisti ovunque, il sistema di sicurezza della Stark Tower riuscirà a tenerli fuori ma resteranno lì, e se ti vedono si farebbero parecchie domande...cioè, magari le fanno a te le domande, si dai, hai capito" continuò poi, per spiegarmi la situazione.
"Va bene, in pratica farò finta di non esistere" dissi riassumendo,
"Non intendo questo, è solo che i giornalisti sanno essere davvero strazianti, lo dico per te..." dice guardandomi in modo dolce.
Aperta, Stark dolce? non mi sembra un uomo capace di esteriorare i sentimenti.
"Okay, va bene pap..." mi bloccai subito, realizzando ciò che stavo per dire,
"Va bene Tony" mi corressi.
Stark evidentemente agitato mi salutò velocemente e chiuse la porta, io mi accasciai con la schiena contro ad essa, passandomi una mano tra i capelli e mordendomi il labbro.
Stupida, perché quando parlo la lingua non mi si conette al cervello?
"Cosa gli hai detto?" sentii dire a Peter, in un modo che dire sorpreso è dire poco.
Io sospirati e chiusi gli occhi, sperando di riaprirli e scoprire che era tutto un sogno, ma purtroppo non fu così.
"Perché lo hai chiamato in quel modo?" chiese Peter avvicinandosi,
"Perché lui è mio padre okay? Secondo te perché dal mio pianeta sarei venuta proprio qua?" risposi alzandomi di scatto,
"Tu sei...quindi tu...insomma wow" disse stupito,
"Ti scongiuro non dirlo a nessuno, nenache a Ned, il patto mio e di Tony era che lui l'avrebbe fatto sapere quando aveva 'elaborato' la cosa" lo supplicai,
"Tranquilla starò zitto" disse lui, facendomi fare un sospiro di sollievo.
Mi sedetti sul letto, guardando il soffitto, che diventò tutto a un tratto interessante.
Sentii il letto abbassarsi, segno che Peter aveva fatto la mia stessa azione.
"Che casino dover mantenere certi segreti"
"Già"
"Emma, mi cambi la fasciatura?" domandò,
"Va bene" dissi alzandomi, ringraziandolo mentalmente per avermi trovato qualcos'altro di cui occuparmi.
Mentre prendevo il disinfettante e le bende, lo sentii parlare con sua zia per rassicurarla che era tutto apposto.
Lo feci sedere sul letto, e proprio come il giorno prima cercai di essere il più delicata possibile.Peter mezz'ora dopo se ne andò e io passai il resto della giornata in camera.
Dopo pranzo restai in salotto a guardare la televisione, e poco dopo a me si unirono anche Tony e Pepper, beccandosi un mio sguardo inceneritore.
"Emma mettiti una felpa è freddo, no?" sentii dire alla ragazza, io strinsi forte i pugni,
"Non sei mia madre" sussurrai in tono acido.
Mi guardai le mani e notai che erano ricoperte di sangue, i miei artigli erano usciti senza che me ne accorgessi e i miei palmi si erano bucati.
Mi alzai ed andai in bagno, senza proferire una parola.
Aprii l'acqua del lavandino e iniziai a strofinare il sangue incrostato.
"Dovresti smetterla di trattarla così" sentii dire a Stark dietro di me,
"Lo so, ma non c'è la faccio, ogni volta penso che al posto suo ci dovrebbe essere mia madre, io giuro non lo faccio apposta" dissi prendendomi la testa fra le mani e appoggiando i gomiti al lavandino.
"Si, capisco" disse Tony in tono comprensivo, passandomi una mano sulla schiena.Ritornammo in salotto, e io cercai di stare il più calma possibile, poco dopo Clint entrò nella stanza per chiedermi se volevo provare a tirare con l'arco insieme a lui, ed io accettai subito ringraziandolo mentalmente per avermi tirato fuori da quella situazione.
"Devi stare più dritta" sentii dire all'arciere dietro di me, un'ora e una quindicina di frecce dopo, facevo ancora un po' di fatica a prendere il centro.
Aprii le spalle e rilassai la schiena, come da consiglio, e dopo qualche tentativo mi risultò sempre più facile centrare il bersaglio.
"Così, brava" disse Clint sorridendomi,
"Ogni volta che ti vedo allenare mi dai sempre di più la certezza che sei portare per combattere"
"Sono nata per questo" dissi, guardandolo con un sorriso abbozzato sul voltoCoso Autrice:
I'm backkk
Comunque, mi scuso per il capitolo corto e brutto.Volevo chiedervi una cosa, se iniziassi a scrivere un libro sugli X-Men?
Se vi piace l'idea, secondo voi è meglio che l'ho scrvo alla fine di questo o in contemporanea?
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Heroes // Peter Parker - Avengers
Fanfiction"Mi chiamo Emma, ho 18 anni terrestri, il pianeta Líkos è il pianeta dove sono nata, ma per quanto possa ricordare ho sempre vissuto ad Asgard. Sono una mezzosangue metà umana e metà Líkante" Dissi ansimante, era come una poesia che mi ripetevo più...