Una volta ritornata alla Stark Tower salutai tutti per poi andare in camera, mi cambiai vestiti, mettendomi qualcosa di più comodo, poi mi sedetti per fare i compiti.
Non mi ci volle tanto a finire, così, appena fatto, decisi di andare dagli altri e unirmi a qualsiasi cosa stessero facendo.
Girai un pò per la Stark Tower, per poi trovarli seduti in salotto, su dei divanetti bianchi, a discutere.
"Lui saprà sicuramente qualcosa" disse Natasha portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio,
"Probabilmente, ma non c'é lo dirà mai" rispose Wanda,
"Lui chi?" chiesi io aggiungendomi alla conversazione e sedendomi sul divano,
"Loki, dobbiamo chiedergli se sa qualcosa approposito di quegli esseri neri" mi rispose Natasha."Vado io a parlare con lui, dopotutto è mio fratello" disse Thor dopo un po' interrompendo la discussione,
"No, ci andrò io" risposi seria,
"Cosa? No, perché?" disse Stark confuso dalla mia affermazione,
"Perché ho i sensi più sviluppati dei vostri, potrei cercare di capire da una sua minima espressione se lui mente oppure no, anche se credo che sarà difficile, posso riconoscerlo quando si moltiplica.." dissi,
"E poi mi deve un favore" aggiunsi alzandomi dal divano e avviandomi verso la prigione progettata per Loki, visto che nessuno mi contradisse.Scesi qualche piano finché non mi ritrovai davanti ad una porta a vetri senza maniglie, l'aveva progettata Tony, e si poteva aprire solo al tocco di determinate persone, tipo me.
Appoggia la mano sul vetro trasparente e quest'ultimo si aprì, scorrendo.
Quando entrai la porta dietro di me si chiuse, provocando un tonfo, e facendomi girare di scatto, non potevo più vedere ciò che accadeva fuori perché i vetri utilizzati erano vetri falsi, ovvero: dall'esterno potevo vedere ciò che accadeva nella stanza, ma non viceversa.
"Ma che bella sorpresa, a cosa devo questa visita?" la voce melliflua di Loki mi fece sobbalzare, risvegliadomi,
"Ho bisogno di delle informazioni" dissi semplicemente avviandomi verso di lui,
"E perché hanno mandato te?" chiese con il suo solito tono malizioso,
"Sono venuta di mia spontanea volontà" risposi sedendomi su una sedia davanti a lui, scrutandolo,
"Oh" disse semplicemente in modo divertito,
"Allora cosa vuole sapere questa donzella?" continuò in tono ironico, facendomi alzare gli occhi,
"Chi o cosa sono quegli esseri neri?" risposi io fissandolo negli occhi verdi, che assomigliavano tanto ai miei, anche se i suoi erano più scuri e ricordavano una fitta selva di rovi,
"E cosa ti dice che io voglia dirtelo?" mi chiese incuriosito avvicinandosi a me,
"Mi devi un favore, ti ho salvato la vita" risposi rimanendo impassibile.
Loki strinse la mascella, scrutandomi, mettendomi anche un po' in soggezione, ma cercai di non darlo a vedere.
"Okay ragazzina, mi da fastidio, ma devo ammettere che hai ragione..." disse, facendo poi una piccola pausa,
"Quegli esseri umanoidi appartengono alla razza degli Xetron, molto probabilmente vogliono appropiarsi della Terra e con gli umani credo che ci faranno degli esperimenti" continuò, spiegandomi,
"Va sempre così..." sussurai scuotendo la testa,
"Già noi 'cattivi' abbiamo sempre l'abitudine di voler conquistare qualcosa" disse divertito, ma con un ombra di tristezza negli occhi,
"Non credo che tu ti debba definire così, perché in fin dei conti ogni 'cattivo' si sente un 'buono' nella propria mente" risposi, non capendo da dove mi era venuta fuori quella frase, che sembrava benissimo una di quelle cose prese da internet.
Loki rimase sorpreso dalle mie parole e non trovò più un buon modo per rispondere, io subito uscii sussurrando un 'grazie' per poi andarmene dagli altri.Spiegai agli altri quello che mi aveva detto, risparmiando alcuni dettagli, e apparte Thor che sussurró un: "Avrei dovuto capirlo" e Stark che rispose con: "Si, fustacchione ci avresti risparmiato il colloquio con il tuo fratellino", nessuno disse nulla.
Visto che tutti stavano zitti io andai in camera, volendo stare un po' da sola dopo quella strana "chiacchierata" con Loki.Poco prima dell'ora di cena mi alzai dal letto, andando a farmi una doccia.
Quando finii mi vestii e andai di corsa a tavola perché il mio stomaco brontolava.
Mangiai insieme agli altri come sempre.
Nessuno parlò molto, ma a me andò bene così.
Appena finito salii subito in camera, mi infilai un paio di pantaloni di una tuta e una maglietta larga, mi stesi sul letto e presi un libro, lessi qualche capitolo e poi decisi di mettermi a dormire.
Feci a tempo a poggiare la testa sul cuscino che un rumore fuori dalla finestra mi fece scattare a sedere.
Mi alzai, fecci colorare i miei occhi di giallo pronta a difendermi, aprii la finestra con attenzione e il mio sguardo si incrociò con quello di una maschera rossa,
"Vaffanculo Peter, mi hai fatto prendere un colpo" dissi tranquillizandomi,
"Ciao anche a te" rispose, togliendosi la maschera e sorridendo,
"Che ci fai qui?" chiesi guardandolo negli occhi,
"Ero a casa che mi annoiavo e allora ho detto: 'perché non andare da Emma e portarla da qualche parte?'" mi rispose, facendomi sorridere per il modo in cui l'aveva detto,
"E sentiamo dove mi vuoi portare?" chiesi divertita, avvicinandomi a lui,
"Una sorpresa" disse semplicemente, infilandosi poi la maschera e farmi segno di avvicinarmi.
Presi velocemente una felpa grigia e la infilai, per poi abbracciare Peter che, grazie ad una ragnatela, riuscì agilmente a spostarsi da un palazzo all'altro.Arrivammo sul tetto di un palazzo molto alto, che dava sul mare,
"Wow" riuscii a dire semplicemente quando toccai terra,
"Ma come li trovi questi posti?" chiesi girandomi entusiasta verso Peter, che si stava sfilando la maschera,
"Vivo qui da una vita e ho parecchio tempo libero" rispose semplicemente.
Ci sedemmo entrambi sul bordo del tetto piatto del palazzo e per un po' restammo in silenzio, guardando l'orizzonte.
"Quanta pace, sembra quasi surreale rispetto al caos di ieri" dissi io, spezzando il silenzio che stava diventando quasi pesante,
"Hai ragione" sussurró,
"A te manca avere un vita normale?" continuò poi,
"Io, a differenza tua, sono sempre stata abbittuata a poter usare il mio dono senza aver paura di nasconderlo, quindi si, mi manca non poter essere me stessa con chi voglio" risposi anche io sussurando,
"Ti manca non avere poteri?" chiesi poi,
"Non lo so" rispose semplicemente.
Un brivido di freddo mi percosse la spina dorsale, facendomi rabbrividire, Peter, nontandolo, si avvicinò a me e mi passò una mano sulle spalle, facendomi appoggiare la testa sulla sua spalla, tenendomi stretta.
Dopo parecchio tempo che stavamo seduti a guardare il mare in silenzio, decisi di interromperlo:
"Peter sono stanca, ed è tardi, possiamo andare? o non riuscirò a reggermi in piedi domani a scuola" chiesi in un sussurro stropicciandomi un po' gli occhi,
"Si, va bene, effettivamente sono stanco anche io e devo anche riuscire a fare il tragitto per tornare a casa" sussurró, abbracciandomi un fianco e lanciando una ragnatela,
"La prossima volta che parti avvertimi perché stavo per cadere" dissi spaventata dalla partenza improvvisa,
"Scusa" rispose ridendo e stringendomi ancora più a se.Appena appoggiai i piedi per terra tirai un sospiro di sollievo.
"Allora ciao" disse Peter da dietro la maschera,
"Aspetta.." dissi prendendogli un braccio,
"Resti a dormire qui?" continuai poi.
Ecco, sono proprio queste le frasi che proprio non capisco da dove mi escono, e a volte mi chiedo se sono proprio io a dirle.
Fatto sta che Peter fece segno di si con la testa.
Li prestai i pantaloni della tuta che gli avevo prestato l'ultima volta e poi ci infiliamo sotto le coperte.
Quando meno me lo aspettavo il ragazzo al mio fianco mi tirò verso di lui, facendomi poggiare la testa sul suo petto.
"Buonanotte Emma" sussurró,
"Buonanotte Spider-Man" risposi sorridendo.
Poi chiusi gli occhi e mi abbandonai al respiro tranquillo di Peter.Coso Autrice:
Ohmiodio ho aggiornatoooo finalmente.
Non sono molto convinta di questo capitolo, ma d'altronde ho fatto davvero tanto fatica a scriverlo.
Comunque spero vi sia piaciuto💘
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Heroes // Peter Parker - Avengers
Fanfiction"Mi chiamo Emma, ho 18 anni terrestri, il pianeta Líkos è il pianeta dove sono nata, ma per quanto possa ricordare ho sempre vissuto ad Asgard. Sono una mezzosangue metà umana e metà Líkante" Dissi ansimante, era come una poesia che mi ripetevo più...