Se avete voglia ascoltate Home di Machine Gun Kelly, X Ambassadors & Bebe Rexha, mentre leggete.
Qualcuno iniziò a giocare con i miei capelli e sentii il rimbombo di un cuore sotto di me.
Aprii lentamente gli occhi e la luce del sole di prima mattina mi colpì in pieno facendomeli sbattere più volte.
Mi alzai di poco, facendo leva con i gomiti, e mi ritrovai davanti il viso di Peter,
"Buongiorno" sussurrò sorridendomi,
"Come fai a essere solare di prima mattina?" dissi per poi ributtarmi sul materasso e girarmi, dandogli le spalle.
Lo sentii ridere e d'un tratto fece scontrare la mia schiena con il suo petto, pizzicandomi i fianchi e facendomi solletico.
"Emma è ora di andare a scuola scendi dal letto" urlò Tony da dietro la porta dopo aver bussato,
"Porca p..." non ebbi il tempo di finire la frase che mi ritrovai per terra a causa dello spavento che mi ero presa.
Stark ancora aveva parecchie difficoltà ad accettare il fatto di trovare Peter in camera mia ogni tanto, così feci segno al ragazzo di nascondersi da qualche parte, non volevevo immaginare cosa avrebbe pensato Tony se avesse capito che avevamo passato la nottata insieme.
"Emma, sei sveglia?" mi chiamò di nuovo da dietro la porta,
"Si, si, arrivo" risposi, mi legai i capelli in un qualcosa di disordinato e andai ad aprire.
"Scendi a fare colazione che devi andare a scuola" mi disse subito,
"Per forza?" chiesi,
"Si, almeno devi finire l'anno" rispose serio,
"Papà ma mi guarderanno tutti dopo quello che è successo, e non ne ho voglia" dissi in tono supplichevole, ma lui mi tirò uno sguardo che non ammetteva repliche e preferii stare zitta.
"Parker fai colazione anche tu con noi?" disse prima di uscire, ed io spalancai gli occhi,
"No, grazie, torno a casa Signor Stark" rispose Peter a testa in giù, dato che si era arrampicato sul soffitto.
Tony uscì e io tirai un sospiro di sollievo,
"Credo di cominciare a piacergli" disse il ragazzo dietro di me facendomi sorridere.
Lui si rimise la tuta da Spider-Man e dopo avermi dato un bacio sulla guancia uscì, come era possibile che ancora le persone non si erano accorte della sua sagoma rossa che faceva avanti e indietro dalla Stark Tower non lo avevo capito.Mi infilai dei jeans, degli anfibi e una felpa, ed andai a fare colazione con gli altri.
Appena arrivata ricevetti un occhiataccia da Tony che ignorai, e mi sedetti al tavolo.
La televisione era accesa e passava sempre lo stesso telegiornale che parlava dei fatti avvenuti una settimana prima, e come al solito dopo aver parlato di come gli Avegers avevano eroicamente salvato tutti, l'attenzione si puntava su quella strana ragazzina che si trasformava in lupo e che era stata riportata alla Stark Tower da Spider-Man,
"Ormai lo so a memoria, possiamo spegnere?" chiesi bevendo un sorso dalla mia tazza, Nat annuì e con il telecomando spense il televisore.
"Dopo scuola ci sarà un'intervista e vorrei che venissi" disse Stark facendomi girare verso di lui,
"Per espormi come fenomeno da baraccone?"
"Cosa? No, solamente avevo il piacere che venissi, ovviamente cercheremo di tenerti lontana da occhi indiscreti e starai sempre vicino a Steve" rispose Tony,
"Non sarà difficile visto che di fianco al Capitano io posso passare benissimo come un nano da giardino" dissi ironicamente, scaturendo la risata di qualcuno dei presenti.
"E ora di andare, forza" Stark mi tirò su dalla mia sedia e dopo aver lavato i denti, andai nel garage per uscire con la macchina.
"Questa non ha i vetri oscurati" dissi notando su quale macchina stava salendo Tony,
"Lo so ragazzina" rispose facendomi segno di seguirlo per poi chiudere la portiera dietro di sé.Una volta davanti al grande edificio di mattoni, salutai l'uomo che sedeva al mio fianco ed uscii dall'auto, feci in tempo a mettere piede nel cortile che tanti occhi indiscreti mi osservavano, cercai di far finta di niente e continuai a camminare.
Una volta dentro, sotto gli occhi di tutti, mi avviai al mio armadietto per posare alcuni libri.
"Ora che hai aiutato a salvare il culo al mondo intero, cosa farai?" chiese Ned avvicinandosi a me,
"Non ne ho idea, però, per un po' voglio stare tranquilla" risposi sorridendogli per poi sbattere l'anta dell'armadietto.
Peter ci raggiunse e mi rubò un bacio, per poi mettermi un braccio sulla spalla e avviarci insieme in classe,
"Voi due mi fate venire il diabete, sul serio, vi preferivo quando facevate finta di nulla" disse Ned facendomi alzare gli occhi al cielo e sorridere.
La giornata passò bene, i professori mi squadrarono dall'alto al basso per poi fare finta di nulla, cosa che i miei compagni non riuscivano sicuramente a fare.
In un'ora che sia io, che Peter e Ned avevamo libera ci sedemmo all'ombra di un albero, loro due studiavano e io, ad occhi chiusi, prendevo il sole di quella bella giornata, era tutto tranquillo.
Finché, una ventata d'aria mi fece aprire gli occhi e vidi la mano di Peter a pochi centimetri dalla mia faccia che, grazie ai suoi riflessi, aveva fermato l'impatto di una palla da calcio con il mio viso.
"Lupo riporta la pallina" urlò Flesh ridendo,
"Ora gli spacco la faccia" dissi alzandomi di scatto, ne Ned ne Peter fecero in tempo a fermarmi,
"Hai presente quel detto che dice 'non svegliare il can che dorme'?" chiesi avvicinandomi al ragazzo lentamente,
"Credo che per te sia arrivato il momento di seguirlo alla lettera" continuai una volta davanti a lui, per poi illuminare i miei occhi e, con un ringhio, mostrargli le mie zanne, il ragazzo preferì stare zitto e allontanarsi.Quando arrivò l'ora di andarsene salutai Ned e diedi un bacio veloce a Peter, con un verso di disgusto da parte del ragazzo di colore, per poi avviarmi verso la moto di Natasha che mi porse il casco e, una volta che fui salita partí.
Questa volta non andammo verso la Stark Tower, ma prese un'altra strada che ci portò davanti ad un ampio palazzo.
Una volta scese incontrammo Steve che mi tirò il cappuccio della felpa sulla testa e mi fece entrare da una porta laterale di quella struttura.
Dentro era pieno macchine fotografiche e video camere, che puntavano tutte su un unico soggetto ovvero Tony.
"...non ci saranno più broblemi per un po'" stava dicendo quest'ultimo, e una volta che finì la frase, altre domande da parte dei giornalisti lo investì.
Qualcuno mi passò di fianco senza prestarmi troppa attenzione, ma Steve mi portò un braccio sulle spalle e mi tirò più vicino a se, come se volesse nascondermi con il suo corpo.
"Chi era la ragazza?" sentii urlare da diverse persone rivolte a Stark,
"Non viene da questo pianeta" rispose semplicemente, ma gli intervistatori erano curiosi e volevano di più,
"Si chiama Emma, Emma Stark, è mia figlia" disse infine guardando nella mia direzione, ricevendosi un sorriso da parte mia.
Sulla sala era sceso il silenzio per poi irrompere di nuovo in un boato pazzesco, molti giornalisti si girarono nella direzione dove Tony stava guardando, e mi videro, iniziarono a spingersi anche addosso a me e per il panico che mi prese in quel momento i miei occhi divennero gialli.
Stark fu subito di fianco a me e, insieme a Steve, si fece strada per salire nella sua macchina parcheggiata fuori.
"Scusa non pensavo che sarebbe successo questo" disse Tony una volta salito in auto,
"Non ti preoccupare, nelle foto che hanno provato a scattarmi non mi si vedrà nemmeno" risposi girandomi verso di lui,
"Cosa intendi?"
"Io sono per metà lupo, e tutte le macchine fotografiche avevano il flash" ma Stark sembrava ancora non capire,
"Tony, i lupi hanno gli occhi catarifrangenti, della sua faccia si vedrà solo una grande luce" disse con fare ovvio Steve, seduto dalla parte opposta a me.
Spostai lo sguardo fuori dal finestrino dove iniziò a scendere una lieve pioggerellina, ripensai a quello che mi aveva detto il Capitano, il giorno dopo della battaglia, quando gli chiesi cosa sarebbe successo: "Ora siamo degli eroi, tu sei un eroe, è questo che succede quando salvi delle vite" io li per lì non ci credetti alle sue parole, ma solo in quel momento in cui ero imbottigliata nel traffico realizzai che era vero.
Mi girai verso mio padre che stava sbraitando contro l'autista e gli stava dicendo di andare più veloce anche se era impossibile visto le file di macchine davanti, dietro e intorno a noi, guardai Steve che rideva di gusto a quella scena e lo stesso feci io.
In quel momento, mentre stavamo cercando di arrivare alla Stark Tower, realizzai di sentirmi davvero a casa.The End
Spazio Autrice:
Ed eccoci qua, arrivati alla fine di questa storia nata puramente per gioco e che non mi sarei aspettata arrivasse a questo punto.
Grazie Br0nzey per sopportare i miei scleri anche quando non ne hai voglia, e scusa per tutte le volte che ti assillo.
Grazie alla prima lettrice di questa storia, perché si, io so chi è.
Grazie a tutti quanti voi lettori, sia a quelli arrivati mentre la storia era ancora in fase di scrittura, sia a quelli che sono arrivati dopo per aver voluto leggere le avventure di Emma, la figlia di Stark❤
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Heroes // Peter Parker - Avengers
Fanfiction"Mi chiamo Emma, ho 18 anni terrestri, il pianeta Líkos è il pianeta dove sono nata, ma per quanto possa ricordare ho sempre vissuto ad Asgard. Sono una mezzosangue metà umana e metà Líkante" Dissi ansimante, era come una poesia che mi ripetevo più...