4.

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Stavo correndo in un corridoio buio, ci stavo mettendo tutte le mie forze ma mi sembrava di non muovermi.
In fondo al corridoio riuscivo a scorgere la figura di mia madre.
Ero vicinissimo a lei, volevo toccarla, ma lei cadde a terra.
Il suo corpo era trafitto da una lancia.

Mi alzai di colpo, ero sudata e ansimavo, sentivo i miei occhi colorarsi di quel solito giallo acceso, avevo paura e il mio lupo interiore voleva uscire per difendermi.
"Mi chiamo Emma, ho 18 anni terrestri..." dissi tra un sospiro e l'altro,
"...il pianeta Líkos è il pianeta dove sono nata, ma per quanto possa ricordare ho sempre vissuto ad Asgard..." continuai cercando di calmarmi,
"...sono una mezzosangue metà umana e metà Líkante" me lo dovetti ripetere più e più volte in testa prima di riuscire finalmente a calmarmi del tutto.
Mi tormenteranno ancora per molto questi incubi?

Guardai la sveglia sul mio comodino, mi avevano detto che è un marchingegno che serve per capire l'orario.
Segnava le 5:45, decisi di non rimettermi a dormire, così di soppiatto uscii dalla camera.
Attraversai il corridoio che avevo percorso il giorno prima.
Non sapendo cosa fare uscii sull'attico, che mi avevano mostrato la sera scorsa, per vedere l'alba.
Era bellissima con quei colori tendenti al rosa e all'arancio.
Rimasi lì per non so quanto tempo, finché qualcuno non mi richiamó:
"Ragazzina che ci fai qua?" mi chiese Stark con la voce ancora un po' impastata dal sonno anche se già indossava un vestito elegante simile a quello di ieri.
"Ho avuto un incubo e non riuscivo più a dormire" dissi guardando il cielo,
"Okay però ora vieni dentro che questa mattina dovrò portarti a fare l'iscrizione a scuola, nel pomeriggio invece proverai ad allenarti con capitan ghiacciolo e il fustacchione con il martellone e..." voleva continuare ma il lo interruppi,
"Perché dai questi soprannomi?" chiesi quasi divertita,
"Non lo so, gli si addicono, comunque dicevo, stasera Natasha e Wanda ti vogliono portare da qualche parte, hanno detto che sono cosa da donne" concluse.
Io semplicemente annuii,
"Dai vieni dentro a mangiare qualcosa" disse rientrando in casa.
Andammo nella stanza dove avevo cenato ieri e ci trovai tutti gli altri.
Facemmo colazione in silenzio, poi ognuno iniziò a sbrigare le proprie faccende.
"Tony mi ha detto di farti cambiare perché tra poco dovete andare" disse Wanda venendo verso di me,
"Seguimi" continuò.
Io così feci, arrivammo presso quella che doveva essere la sua camera.
"Ora ti presterò qualcosa di mio, ma questa sera io e Natasha ti porteremo a compare dei vestiti" disse aprendo il suo armadio.
Mi misi un paio di pantaloni simili a quelli che avevo ieri, ma le maglie che aveva lei per me erano troppo attillate, così andò di nascosto in camera di Steve e mi prese una felpa blu, certo era un po' grande per me, ma meglio dei suoi abiti che toglievano il respiro.

Andai all'ingresso dove Stark mi aspettava.
Uscimmo ma prima di chiudere la porta sentii Rogers che urlava qualcosa approposito della sua felpa.
Salimmo su una scatola nera, Tony poi mi spiegò che si trattava di una macchina e serviva per spostarsi.
Il viaggio fu silenzioso, la tensione che c'era tra noi due era palpabile.
"Perché fate tutto questo per me?" dissi sottovoce per provare a rompere il ghiaccio,
"Tutto questo cosa?" chiese,
"Beh mi avete dato una stanza, dei vestiti, volete allenarmi..." dissi,
"Tu lascieresti mai una ragazzina da sola quando sai che è senza casa, ferita e che viene da un altro pianeta?" mi chiese retorico,
"No certo che no..." dissi sottovoce,
"Poi Thor ci ha parlato della tua razza e ci ha parlato di tua madre...era una persona buona e ti ha cresciuto bene..." continuò lui, a questa affermazione poggiai la testa sul finestrino, guardai fuori e mi morsi il labbro per non piangere.

Ci fermammo davanti ad un edificio molto grande, non come la Stark Tower quella è tutta un'altra cosa.
"Ecco la tua scuola" disse Tony,
"Ascolta, qua ti chiederanno un cognome e in teoria il tuo sarebbe Stark, ma ti chiedo di non usarlo, perché potrebbe crearti problemi.
Intendo dire che, insomma si io sono abbastanza famoso diciamolo, e l'uso del mio cognome potrebbe portarti ad avere amici falsi che ti stanno intorno solo per i soldi e persone che ti useranno, quindi per il tuo bene ne avrai un altro, d'accordo?" io annuii e sorrisi abbassando lo sguardo, si stava preoccupando per me, mi sembrò una cosa molto dolce.

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