8.

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Grazie a Peter riuscii a passare l'esame di chimica.
Sinceramente non ero sicurissima di come era andato, ma, quando la professoressa riportò il compito corretto fui parecchio felice, così felice che abbracciai Peter, dopo, ovviamente, ci fu qualche secondo di imbarazzo per l'accaduto, ma grazie all'intervento di Ned, passò velocemente.

Dopo il pomeriggio che avevo passato a casa  di Peter, non era prima volta che accadeva, c'era qualcosa di strano tra noi, non saprei dargli un nome, ma capitava che ci avvicinadsimo molto o che restavano per parecchi secondi a guardarci negli occhi.
A tutto ciò seguivano sempre secondi interminabili di imbarazzo, che, grazie a un intervento di Ned o all'entrara di un professore in classe, venivano interrotti.

"Non c'è la faccio più" dissi poggiando la testa sul libro di spagnolo.
Ormai era pomeriggio inoltrato, così, decisi di fare una pausa e uscire a vedere che cosa facevano gli altri.
"Finito di studiare?" mi chiese Steve, quando mi sedetti sul divano tra lui e Tony,
"Quasi" risposi.
Rimanemmo, per un tempo indefinito, a parlare di diverse cose.
Era l'ennesima caramella che stavo mangiando quando, grazie al mio istinto, sentii che qualcosa non andava.
"Sta per succedere qualcosa di pericoloso" dissi facendo brillare i miei occhi di giallo.
Gli altri fecero in tempo a recepire quello che avevo detto che la vetrata della Stark Tower andò in mille pezzi, ci abbassammo tutti per evitare i pezzi di vetro che ci arrivarono addosso.
Quando riuscimmo ad alzarci, vidimo una di navicella nel salotto, non era molto grande, ma l'apparenza ingannava perché da essa uscirono una dozzina di strane creature, che non badai molto a riconoscere.
Alti, completamente neri, con solo i denti aguzzi visibili, erano loro che avevano attaccato me e mia madre.
Mi spuntarono le zanne e gli artigli, e gli corsi in contro, poi seguita dagli altri.
Thor chiamó a se il suo martello, lo sentii fischiare e feci giusto in tempo ad abbassarmi.
Alla prima creatura che mi si paró davanti squarciati la gola, la seconda arrivò alle mie spalle e mi ritrovai a terra con un taglio sulla spalla, ma mi rialzai di scatto e dopo aver combattuto riuscii a spezzargli il collo.
Ormai sentivo l'adrenalina scorrermi nel sangue, e non sarei riuscita a fermarmi.
"Bimbo ragno che cosa ci fai qui?" sentii parlare Tony,
"Mi rendo utile" disse una voce, alle mie spalle, che riconobbi subito.
Mi girai di scatto, e i miei occhi gialli, incontrarono quelli della maschera di Peter.

Non so per quanto combattemmo, ma riuscimmo ad abbattere i nemici.
"State tutti bene?" sentii dire a Steve, da un lato indefinito della stanza.
"Quasi" disse Natasha riferendosi a Bruce, che essendo sotto forma di Hulk, non riusciva a calmarsi.
Ma c'era qualcosa che non andava, riuscivo a percepire il respiro e il baditto di qualcuno di troppo.
Senguii il mio istinto e sollevai per la gola il corpo di uno di quei mostri.
Era l'unico ancora in vita, sul suo ventre c'erano i segni di delle cicatrici, ci passai sopra le dita e riconobbi subito quei graffi.
"Sei stato tu" dissi sbattendolo al muro, attitando l'attenzione di tutti i presenti.
Inizia di nuovo a sentire le scariche di adrenalina per tutto il corpo.
"Se stato tu ad aggredirmi su Asgard" urlai,
"Sei stato tu ad ucciderla vero? Sei stato tu ad uccidere mia madre" sbraitai, stringendo la mano intorno al suo collo e facendo spuntare i miei artigli.
"Ci si rivede" disse con voce cavernosa.
Affondai i miei artigli sempre di più nella sua pelle fino a farlo gemere per il dolore.
"Emma ferma, lui potrebbe darci delle informazioni" sentii dire a Natasha dietro di me.
"Perché siete qui?" chiesi impaziente,
"Non lo saprete mai, lo scoprirete solo quando il mio popolo invaderà il pianeta terra" disse lui con una risata di scherno,
"Non credo che tu sia nella posizione adatta di ridere" dissi stringendo il suo collo,
"Noi vi stermimeremo e il nostro popolo potrà diventare più prosperoso" disse senza paura,
"Tua madre era solo un ostacolo, sta meglio ora, sotto terra" sputò in tono acido.
Io non ci vidi più dalla rabbia, gli squarciai la gola e scaraventai il suo corpo dal lato opposto della stanza.
Sentii delle scosse per la spina dorsale e mi ritrovai a quttro zampe, mi fiondai sul corpo ormai morto della creatura e gli addentai il collo.
Quando la mia parte animale riuscì a calmarsi, mi resi conto di ciò che stavo facendo, mi sentii impaurita da me stessa, e quando Thor e Peter provarono ad avvicinarsi a me, gli ringhiai, non volevo fare del male a nessuno.
Scappai in bagno e appena riuscii a riprendere le mie sembianze, mi trascinai sotto la doccia, aprii il getto, non importava se avevo ancora i vestiti addosso, avevo solo bisogno di lavarmi via tutto quanto.
Strofinai energicamente intorno alle mani e alla bocca, perché erano i punti insanguinati, e feci la stessa cosa sul resto del corpo, sperando di mandare via quella sensazione di tensione, paura e rabbia.

Heroes // Peter Parker - Avengers Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora