16.

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Quella mattina mi svegliai stranamente in orario, cosicché ebbi tutto il tempo per prepararmi.
Infilai la tuta che aveva progettato Tony e sopra misi una felpa, dei leggins e le scarpe.
Presi dei guanti di pelle un po' imbottiti sulle nocche e un pugnale, che mi aveva sempre dato Stark, e infilai il tutto in una tasca dello zaino.
Lo so che è strano mettere quella tuta sotto i vestiti ogni giorno, ma è come se mi infondesse sicurezza e poi, diversamente da come avevo pensato, non teneva per niente caldo, era leggera e comoda.

Mi sedetti di fianco a Brouce per fare colazione, il quale mi rivolse un caloroso sorriso.
"Oggi ti sei svegliata presto?" mi chiese con il suo solito tono bonario,
"Si, fa strano anche a me" risposi cercando di sorridere, non che non mi stasse simpatico, ma è prima mattina è già molto che ho parlato.
Dopo aver finito mi alzai, presi lo zaino, un capello di lana nero e mi avviai verso l'uscita, ma appena arrivai alla porta, Stark si offrì di accompagnarmi perché "ho delle commissioni da svolgere", sue testuali parole.

Salimmo entrambi sulla sua auto, lui si mise i suoi soliti occhiali da sole che a parer suo "davano un tocco di stile", e partimmo.
Arrivai a scuola in tempo, fortunatamente i finestrini ero oscurati così che nessuno potesse vedere chi c'era all'interno dell'auto.
Mi avviai verso la scuola ed entrai, prima però mi voltai e lanciai uno sguardo all'auto ancora appostata davanti alla struttura.

Andai verso la classe di letteratura e, una volta arrivata, ebbi tutto il tempo per accomodarmi e tirare fuori i libri, affianco a me si sedette una ragazza di nome Emily, i suoi capelli erano marroni e gli occhi uguali, aveva l'aria tranquilla e mi sembrò simpatica.
La professoressa entrò in classe poco dopo ed iniziò la lezione che passò velocemente, visto che trattava argomenti interessanti.
Quando suonò la campana andai nell'aula di tecnologia e mi sedetti affianco a Ned.
"Ma Peter?" chiesi al ragazzo di colore,
"Non ha tecnologia a questa ora" mi rispose,
"Non riesci proprio a fare a meno di lui eh" aggiunse poi con un sorriso sornione stampato sul volto, in tutta risposta io alzai gli occhi al cielo sorridendo leggermente.

In classe entrò una donna che non avevo mai visto, si presentò poi come la professoressa di sostituzione.
Fummo liberi di fare quello che volevamo, ma a metà dell'ora, mentre parlavo con Ned e un gruppetto di ragazzi si sentì un esplosione in lontananza; o almeno i miei compagni la sentirono lontana, perché io la sentii così forte da farmi fischiare i timpani e mettere le mani sulle orecchie, e sapevo anche da dove proveniva: la Stark Tower.
Mentre i ragazzi e la professoressa erano distratti a guardare fuori dalle finestre e capire cosa succedesse, io uscii dalla classe senza farmi vedere e corsi per i corridoi fino all'uscita dove incontrai Peter che aveva avuto la mia stessa idea.
Uscimmo in cortile, ma il cancello scolastico a quell'ora era chiuso, così entrambi prendemmo la rincorsa e saltammo, scavalcandolo.
Corremmo per le strade e ci infilammo in un vicolo: lui era preso dal mettersi il costume e io, intanto, mi toglievo i vestiti per rimanere con la tuta nera, presi dalla tasca dello zaino anche i guanti e infinlai il pugnale nella fodera della cintura, poi infilai distrattamente tutti gli abiti nel mio zaino.
Senza parlare Peter, o meglio dovrei dire Spider-Man, mi prese per un fianco, io mi attaccai a lui e con le sue ragnatele portò entrambi fino alla Stark Tower.

I vetri superiori del palazzo erano completamente frantumati e dall'interno usciva del fumo.
Entrammo nella struttura e la prima cosa che vidi fu Bruoce intento a fare uscire Hulk.
Quando il fumo sciamó vidi quegli esseri neri che ormai odiavo a morte,
"Ci si rivede" sussurró con voce cavernosa uno di loro, io in tutta risposta ringhiai facendo brillare i miei occhi di giallo.
"Dove? Dove è nascosto?" urlò quello di fianco,
"Dov'è nascosto che cosa?" chiese Tony avvicinandosi a me con l'armatura che gli si stava componendo sul corpo, dando un occhiata discreta alla mia tuta, sembrava quasi orgoglioso che la indossassi,
"Il dio delle menzogne, dove lo avete messo?" chiese mettendo in mostra i suoi denti affilati,
"Sono qui" rispose Loki dietro di me, ma non era solo uno, erano tanti cloni di lui,
"Tu, infido traditore, ti abbiamo liberato e poi ti ritroviamo qui alleato con il nemico" ringhiò un'altro facendo scattare la mascella,
"Ma voi cosa volete da noi?" chiese il capitano,
"Non è questo il punto, umano"
"Io non mi alleo mai con nessuno" rispose l'uomo dai capelli corvini con un sorriso furbo sul volto.
Fu quella frase a far scattare l'orda di esseri neri, che si avventarono su di noi.
Uno di loro mi butto a terra ma venne spinto via violentemente da Peter, ne arrivò un altro che mi fece un taglio sulla gamba che non ci badó molto a rigenerarsi, gli saltai addosso e in poco tempo riuscii a spezzargli il collo.
Mi girai in tempo per vedere una lancia puntare alla faccia di uno dei cloni di Loki, ma grazie ai miei sensi riuscii a comprendere che quello era veramente lui, così velocemente mi parai davanti a lui e prima che la lancia potesse colpirmi la fermai.
Se ne avvicinò un altro che mi colpii ripetutamente, fino a quanto non gli tagliai la gola.
La battaglia finì con noi sfiniti e un po' di loro che si ritiravano.

"Un grazie sarebbe gentile" dissi rivolta a Loki,
"Come hai fatto a capire che ero davvero io?" chiese in risposta,
"I tuoi cloni, o qualsiasi cosa siano, non hanno odore a differenza tua" risposi,
"Perché non mi hai lasciato morire? Dopo tutto sei una macchina da guerra" mi chiese scuadrandomi,
"Sarò pure una fottutissima macchina da guerra, ma non faccio morire persone che non mi hanno fatto niente, per adesso" dissi stringendo la mascella,
"Linguaggio" sussurrò Steve, facendomi ruotare gli occhi.

"Stark" sentii urlare Nat, mi girai di scatto e vidi Tony, steso a terra, privo di sensi, con l'elmo dell'armatura distrutto e un fiotto di sangue che gli scorreva dalla nuca.
Corsi verso il suo corpo, spingendo chi si sarebbe messo in mezzo,
"Tony, per favore" dissi scuotendolo,
"No, no, ti prego, non ora...non adesso che..." non riuscii a concludere la frase,
"Per favore Stark" dissi prendendo la sua testa fra le mani,
"Papà..." sussurrai, provando ad assorbire il suo dolore.
Ma tutto quanto sembrava inutile.
"Ho voglia di un drink" sussurró aprendo lentamente gli occhi, facendomi fare un sospiro di sollievo e abbrcciandolo,
"Ciao anche a te ragazzina" disse sorridendo lievemente appoggiando una mano sulla mia schiena.

"Oh mio dio" sussurró Brouce,
"Mi è caduta la mascella qualcuno la vede?" disse in tutta risposta Thor,
"Quindi lei è tua...e tu sei..." ragionó Steve scuadrandoci,
"Scusa" sussurrai a Stark che mi sorrise, come a dirmi che era tutto a posto.

"Wow fantastico, io lo sapevo" disse Peter, meritandosi un mio sguardo inceneritore.

Coso Autrice:
Amatemi finemente ho aggiornatoooo.
In questo capitolo succedono parecchie cose, già.
Harreh_is_a_cupcake grazie per avermi fatto tornare l'ispirazione
Comunqueee, se vi è piaciuto il capitolo lasciate una ⭐ e se avete dei consigli ci sono i commenti.

Heroes // Peter Parker - Avengers Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora