13.

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Sentii la sveglia suonare sul comodino, non ci pensai due volte a spegnerla e a rimettermi a dormire.
La scorsa sera ero tornata tardi alla Stark Tower, e ora morivo letteralmente dal sonno.
"Giù dal letto Emma" urlò Natasha sbattendo la porta, dopo un tempo indeterminato che stavo stesa con la faccia nel cuscino,
"Non urlare Nat" mi lamentai girandomi dalla parte opposta,
"È ora di andare a scuola" disse, raggiungendo il mio letto in poche falcate, e tirando via le coperte.
Un brivido di freddo mi percorse tutta schiena, e di mala voglia mi alzai, guardai l'ora e strabuzzai gli occhi rendendomi conto di quanto fossi in ritardo.
Mi avviai verso l'armadio imprecando, presi un jeans, una felpa e mi infilai le scarpe.
Poi corsi giù per le scale, avviandomi a fare colazione, trangugiai il caffé scottandomi il palato, per poi correre a sistemarmi.
"Ieri sera sei tornata tardi, cosa hai fatto?" chiese Stark quando gli passai difianco.
Io risposi qualcosa di incomprensibile, con ancora mezzo cornetto in bocca, per poi chiudermi nel bagno.
Mi lavai la faccia, i denti e pettinai i capelli che erano diventati molto simili a un nido di rondine.
Poi uscii, e mentre prendevo lo zaino, chiesi a Steve se mi poteva portare a scuola.
Lui fece cenno di si con il capo.
Andò alla sua moto e io mi sedetti dietro di lui, mi infilai il casco e poi partimmo.
Ero parecchio in ritardo, così Steve decise di lasciarmi direttamente davanti a scuola, visto che tutti i ragazzi ormai erano alle rispettive lezione, e nessuno avrebbe potuto vederci.

Corsi per i corridoi finché non trovai l'aula giusta e ci entrai,
"Oh signorina Bloom, finalmente, dopo metà lezione, ci ha degnato della sua presenza" disse il professore in tono poco simpatico.
Io decisi di non rispondere e mi andai a sedere affianco a Ned, dopo aver salutato lui e Peter.
Approposito di Peter, questa mattina essendo in ritardo non avevo più pensato a quello che era successo la scorsa sera, sarebbe cambiato qualcosa? Cioè lui si, insomma, mi aveva baciata, non poteva averlo fatto così tanto per fare.
Adesso avrebbe fatto finta di niente e sarebbe andato avanti? io di sicuro non c'è l'avrei fatta, cioè insomma, mi aveva baciata!
Okay, magari mi stavo incasinando da sola con tutti quei pensieri, e mi stavo facendo prendere troppo dalla situazione, ma era il primo ragazzo che mi faceva questo effetto, sono sempre stata abbittuata a vedere i ragazzi come amici o patner per il combattimento, nulla di più,
poi arriva lui e io divento peggio di quelle ragazze che recitano nei film d'amore che piacciono tanto a Pepper.
"Bloom, è arrivata in ritardo, almeno mi farebbe il favore di ascoltare" mi riprese il professore, svagliandomi dai miei pensieri,
"Se no può benissimo uscire dall'aula se non le interessa" continuò, anche questa volta decisi di non rispondere.
"Emma che ti prende oggi?" mi chiese Ned al mio fianco,
"Nulla" risposi,
"Ma vorrei tanto spaccargli in naso" continuai riferita al professore, attaccandomi ai lati del banco e lasciandoci dei graffi,
"Calmati, ora è quasi finita la lezione" disse il ragazzo mettendomi una mano sulla spalla, notando quello che avevo fatto.
Proprio in quel momento la campanella suonò e io mi alzai di scatto per uscire, lanciando un occhiata di fuoco al professore.

Mentre camminavo per i corridoi mi sentivo osservata, quando passavo, ogni tanto qualcuno si girava a guardarmi.
"Cosa sta succedendo?" chiese Peter riferendosi a quella strana situazione, il risultato fu che il mio stomaco fece una capriola, era la prima volta che mi parlava dopo ieri sera,
"Non ne ho idea" risposi, poi mi venne un'illuminazione,
"Ti prego dimmi che non é per quello che penso io" dissi tra me e me,
"Cioè?" chiese Ned,
"Oggi Steve mi ha accompagnato a scuola, se qualcuno ci avesse visti?" risposi passandomi una mano sul viso,
"Intendi Steve Rogers, Captain America?" disse il ragazzo dalla carnagione scura, con fare eccitato,
"Si, se no chi altro?" risposi sarcastica.
Un gruppo di ragazze parlavano guardandomi dall'alto al basso, io ampliai il mio udito per sentire quello che dicevano,
"...si è proprio quello che ha detto Meredith, due ragazzi del terzo anno l'hanno vista che scendeva dalla moto di Captain America" sentii dire da una di loro,
"Non è possibile" sussurai, Ned e Peter capirono al volo a cosa mi riferivo.

Fu così per tutta la giornata tutti mi squadravano per poi sussurrare qualcosa, io cercai di fare finta di niente, ma era incredibile come si diffondevano le voci a scuola.

A fine giornata arrivai in mensa e la situazione, ancora, non accennava a calmarsi.
Era davvero inquietante essere fissata mentre mangiavo, ma l'apice arrivó quando il gruppo di Eleonor e Flesh si fermò, davanti al tavolo dove ero seduta e mi fissarono, decisamente più del dovuto, per poi allontarsi bisbigliando.
Quando si allontanarono feci un ringhio sommesso, per poi alzarmi di scatto sbattendo la mano sul tavolo, facendo sobbalzare Peter e Ned, e uscire.
Corsi per i corridoi fino ad arrivare in cortile che era completamente vuoto, mi avvicinai a un albero e tirai un pugno, poi un altro e un altro ancora, ero nervosa parecchio.
Mentre prendevo a pugni quel povero albero ripensai alle parole del Capitano:
"Prima o poi imparerai, intendo a convivere con questi segreti"
Davvero avrei imparato?
Sentii il tronco dell'albero iniziare a scricchiolare, poi qualcosa o per meglio dire qualcuno mi afferrò per le spalle, io mi girai e sverrai un pugno alla cieca.
Peter, fortunatamente, si abbassò prima che lo prendessi.
"Emma, ferma, sono io" disse mettendo le mani avanti,
"Scusa" sussurrai,
"Guarda come ti sei ridotta le nocche" continuò afferrandomi le mani scorticate,
"Perché?" chiese poi,
"Perché? Che cavolo, ti rendi conto che mi sento ancora i loro occhi addosso" risposi,
"Preferivi che mi metto a correre a quattro zampe per la scuola?" continuai ironicamente.
Lui semplicemente sospirò, mi poggió una mano sulla schiena e mi accompagnò dentro la struttura.
A quel contatto sussultai per un secondo, poi cercai di fare finta di niente.
Andai in bagno e mi lavai via il sangue secco dalle mani.
Per poi uscire dall'edificio accompagnata da Ned e Peter.
Tanto per alleggerire la situazione, una enorme macchina nera, che riconobbi come quella di Tony mi aspettava davanti a scuola.
"Diamine" imprecai, per poi salutare i due ragazzi e avviarmi verso l'auto.
Questa cosa, sicuramente, non aiutò a distogliere l'attenzione da me.
Se dovessi dare un titolo alla mia vita, dopo questi mesi passati sulla terra, la chiamerei sicuramente "una serie di sfortunati eventi".
E mentre pensavo a tutto ciò, aprii lo sportello e mi rifugiai dagli occhi di tutti.

"Ragazzina come è andata a scuola?" chiese Stark appena mi fuoi accomodata,
"Lo sanno, mi hanno vista" risposi,
"Cosa?" chiese Tony confuso,
"Mi hanno vista scendere dalla moto del Capitano" mi spiegai,
"Oh" fu tutto quello che disse,
"Troveremo una soluzione" disse passandomi delicatamente una mano sulla spalla, per poi immergersi nei suoi pensieri

Coso Autrice:
Si sto postando finalmente yeee
Comunque, non mi uccidete so che non è bellissimo questo capitolo.

Ah giusto un'altra cosa:

Happy b-day to Tom,
Happy b-day to Tooom,
Happy b-day to Tooooom,
Happy b-day to My boyfriend✌❤

Heroes // Peter Parker - Avengers Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora