Sentii un fischio, un lancia comparí dal nulla e mi trafisse, io caddi a terra, poi tutto nero.
Iniziai a sentire delle voci, non capivo bene cosa dicessero, solo qualche parte di discorso:
"Ripetimi come sono andate le cose?" disse una voce maschile che sembrava appartenere a uomo sui trent'anni,
"Quante volte te lo devo dire? Non è che l'età ti sta facendo perdere l'udito, eh capitan ghiacciolo?" questa invece, per quanto fossi stordita, la identificai come la voce di Tony Stark,
"Smettetela voi due, si sta svegliando" disse una ragazza.
Aprii lentamente gli occhi per poi mettermi a sedere sul letto, davanti a me c'erano quattro persone; tre maschi e una femmina.
"Ben svegliata ragazzina" disse Tony Stark.
Io non risposi ma continuai a fissarli,
"Io sono Steve, Steve Rogers" disse un ragazzo alto, biondo e con occhi azzurri, sorrideva in modo rassicurante.
"Io Bruce" disse un uomo più basso con i capelli ricci neri e gli occhi marroni.
Mi guardai e notai che i miei vestiti erano cambiati,
"C-chi mi ha cambiato i vestiti?" chiesi spaventata dall'idea che qualcuno mi avesse toccato,
"Tranquilla ragazzina, è stata Natasha" disse colui che dovrebbe essere mio padre, indicando la ragazza accanto a lui con i capelli rossi.
"Approposito avevi un bel taglio sulla schiena, mi sorprendo che tu sia ancora viva" disse quest'ultima,
"Dai girati che ti devo cambiare la fasciatura" continuò.
Io sulla schiena non sentivo più nulla ero sicura di essere guarita, in qualche modo erano riusciti a togliermi lo strozza lupo.
"No, non mi serve, è tutto guarito" sussurrai,
"Ma cosa stai dicendo?" disse la ragazza, per poi girarmi e tirarmi su la maglietta.
Non mi piaceva chi mi tocca così bruscamente, i miei riflessi mi dicevano di tirargli un pugno ben assestano ma decisi di rimanere ferma.
"Porca miseria" disse sfiorandomi la schiena,
"Non hai nessuno segno, com'è possibile?" mi disse, prima che potessi rispondere nella stanza entrò un ragazzo, alto, con gli occhi azzurri e un po' di barba.
"Thor, figlio di Odino" dissi scendendo dal letto e facendo un piccolo inchino,
"Non ti inchinare, non c'è ne bisogno" disse con un sorriso,
"Noi ci conosciamo?" chiese poi,
"Mi chiamo Emma vengo dal pianeta Líkos ma per quanto ricordi ho sempre vissuto ad Asgard, non mi aspetto che tu mi conosca, ma potresti sapere chi è mia madre, Leila" dissi mordendomi un labbro,
"Ora noto la somiglianza, gli stessi capelli biondi, gli stessi occhi verdi, è una grande guerriera" disse,
"Era" lo corressi,
"Come?" chiese non capendo,
"Era una grande guerriera, lei è...è morta" dissi sospirando e ricacciando indietro le lacrime,
"Oh..."
"Okay la situazione si sta facendo pesante, qualcuno vuole un drink?" chiese Stark,
"Wow Tony, tu si che sai cos'è la sensibilità" disse il ragazzo che si era presentato come Steve.
"Dai vieni, ti porto a lavarti" disse Natasha prendendomi delicatamente per una spalla.
In effetti avevo bisogno di una doccia, pensai notando le mani sporche di sangue mischiato con della terra.Dopo essermi lavata mi rimisi i vestiti di prima: una maglietta grigia con le maniche blu, troppo grande per me, probabilmente di un maschio, e un paio di pantaloni neri elastici.
"Scusa cosa hai detto?" appena aprii la porta del bagno, sentii la voce di un uomo, credo si chiamasse Brouce.
"Allora ripeto, lei è una líkante, cioè quello che noi consideriamo un lupo mannaro, secondo voi da che parola deriva la parola 'licantropo'?" disse il figlio di Odino,
"Vuoi dire che sa fare tutto quelle cose, del tipo correre velocemente, essere più forte del dovuto, cambiare il colore degli occhi, zanne, artigli...diventare un mostro durante la luna piena" disse Tony,
"Mi sorprendo ancora per la tua sensibilità, comunque si, l'unica cosa su cui sbagli è il discorso della luna, quella è solo una leggenda.
Ah e ti informo che ha un udito superiore a quello umano, quindi potrebbe ascoltarci anche in questo preciso momento" continuó Thor.
"Si okay, allora ragazzina se ci senti fai un fischio" disse sarcastico Stark, io feci un fischio corto, e non si senti più alcun rumore.
"Cazzo..." sussurró Tony,
"Linguaggio!" sentii dire dalla voce di Rogers.
Io uscii fuori dal bagno, per poi attraversare un lungo corridoio e infine arrivare nella stanza dove erano tutti riuniti.
"Ecco perché sei guarita" disse Natasha con forse un po' troppo entusiasmo,
"Si...però ti devo ringraziare perché se non mi avessi tolto lo strozza lupo dalla ferita, io, credo, sarei morta" dissi goffamente."Okay ragazzina, perché sei venuta fin qui? appena arrivata hai detto che mi cercavi" chiese Stark,
"Forse è meglio se di questo ne parliamo, i-in p-privato" dissi,
"Okay, come preferisci, ragazzi mi fareste il piacere?" disse l'uomo dagli occhi color nocciola, tutti quanti uscirono e restammo solo noi due.
"Allora ragazzina?" chiese quasi impazziente,
"Sono tua figlia" dissi schietta, e tanti saluti anche alla mia di sensibilità,
"Aspetta...spero tu stia scherzando, i-io, cioè, t-tu, cosa stai dicendo?" disse balbettando,
"Si, tu sei mio padre e io tua figlia" dissi sedendomi davanti a lui,
"Spero tu stia scherzando" disse incredulo,
"Com'è possibile?" aggiunse poi,
"Credo che tu sappia come accada" dissi,
"No, non intendevo quello...chi è tua madre?" disse sconfortato,
"Si chiama Leila, è morta, e mi ha chiesto lei di trovarti" sussurrai cercando di non piangere,
"Okay, Emma giusto? Questa è stata un informazione abbastanza shockante, ora vado a farmi un drink, però finché non ci ho pensato e non l'ho elaborata, ti chiedo di non parlarne con gli altri" disse alzandosi e uscendo dalla sala con uno sguardo perso.Ero nella stanza dove mi ero svegliata precedentemente, le immagini
di mia mamma riaffiorano nella mia mente.
Sentii bussare e mi ripercossi dai miei pensieri,
"Ciao, Tony mi ha detto di venirti a chiamare per cena" disse una donna dai capelli arancioni sulla soglia della stanza.
"Va bene, tu chi sei?" chiesi,
"Oh scusami non mi sono presentata, sono Pepper, ero l'assistente di Tony, ora però sono anche la sua fidanzata" disse allegramente,
"Cosa?" scattai di colpo, non mi piaceva pensare che mia madre era stata rimpiazzata, pure lei mi aveva detto che era stata l'avventura di una notte, ma non mi piaceva lo stesso,
"Ho detto qualcosa di sbagliato?" chiese confusa.
I miei occhi cambiarono colore, lo capii dall'espressione sorpresa della ragazza che fece qualche passo indietro,
"Pepper tutto okay?" sentii dire da Steve.
Un piccolo ringhio uscii dalla mia bocca, per poi tiare un pugno al muro per liberarmi della frustrazione.
"Emma, Emma, ferma ma che fai?" disse il ragazzo venendo verso di me,
"Scusa...è t-tutto a posto" avevo lasciato una spaccatura sul muro, controllai la mano ed era sporca di sangue ma non avevo ferite, si erano già chiuse.
Uscii dalla stanza senza dire nulla, andai in bagno mi lavai per poi farmi accompagnare da Rogers nel luogo dove avrei dovuto mangiare.Mi fecero diverse domande, ma per il resto del tempo rimasi in silenzio.
Per quanto avessi capito riguardo ai loro discorsi, il figlio di Odino e Natasha volevano farmi provare a combattere per vedere se potevo far parte degli Avengers, qualsiasi cosa sia, e gli altri: Stark, Bruce, Rogers gli davano contro dicendo che ero troppo piccola, mentre una ragazza di nome Wanda e uomo di nome Clint si astenevano dallo schierarsi.
"Posso parlare io?" dissi convinta,
"Certo" disse Steve cordiale,
"Io sono nata per combattere, grazie a mia madre è la prima cosa che ho imparato, non so chi o cosa siano gli Avengers, io peró voglio combattere. Voglio vendicarmi degli assassini di mia mamma" dissi decisa, tutti erano in silenzio e gli occhi erano puntati su di me,
"Beh credo che bisognerà accontentare i suoi desideri" disse Thor con un sorriso vittorioso stampato in faccia,
"Okay biondino muscoloso, hai vinto, ma dovremmo anche mandarla a scuola, non credete?" disse Tony, per poi guardarmi negli occhi.
"Quanti anni hai?" chiese Wanda,
"Ho 18 anni terrestri" dissi,
"Beh allora credo proprio che debba andare a scuola" continuò la ragazza,
"Non credo che sia una cosa saggia, prima ha tirato un pugno al muro e si è formata una crepa parecchio grande, e approposito mi dispiace Stark per la tua parete" disse Steve,
"Ma dovrà pur ricevere un educazione" rispose Tony,
"Perché ti sta tanto a cuore che lei vada a scuola?" chiese l'uomo di nome Clint.
Stark sembrò un po spiazzato a quella domanda, e non rispose subito,
"N-non ho mai detto che mi sta a cuore, ma d-dai, scusate è una ragazzina, v-voi vorreste non mandarla a scuola?" disse a stento,
"Per una volta ti do ragione" disse Rogers,
"Visto anche capitan ghiacciolo è d'accordo con me" perché usava quel soprannome non lo capivo proprio.Al termine di quella serata sapevo solo che tra qualche giorno sarei dovuta andare in questa scuola, che mi avevano spiegato era un posto dove imparavo cose che secondo loro mi sarebbero servite per la vita sulla terra, e sapevo anche che finalmente avevo un luogo dove potermi allenare per vendicarmi contro i bastardi che avevano ucciso mia madre.
Coso Autrice:
Questo capitolo l'ho fatto un po' più lungo, spero vi sia piaciuto.
Se è così lasciate una ⭐ e se avete dei consigli scriveteli nei commenti
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Heroes // Peter Parker - Avengers
Fanfiction"Mi chiamo Emma, ho 18 anni terrestri, il pianeta Líkos è il pianeta dove sono nata, ma per quanto possa ricordare ho sempre vissuto ad Asgard. Sono una mezzosangue metà umana e metà Líkante" Dissi ansimante, era come una poesia che mi ripetevo più...