12.

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Passai il pomeriggio in stanza a fare i compiti e a pensare a ciò che mi aveva detto Steve.
Mi sarei davvero abbittuata a tutto questo?
A tutti i segreti, le battaglie, a tutte le persone che potrebbero morire?
Magari si, ma non sarebbe stato facile comunque.
Mentre riflettevo sentii un gran trambusto al piano di sotto, così decisi di andare a controllare, mentre correvo giù per le scale sentii un fischio dietro di me, mi abbassai per istinto e sopra di me passò velocemente il martello di Thor, stava succedendo qualcosa.
"Fratello, che ci fai qui?" sentii dire dal figlio di Odino quando arrivai nella stanza.
Oltre le spalle di Stark, Brouce e Thor potevo vedere un uomo alto rivestito da un'armatura verde e i capelli neri e lunghi.
"Loki" sussurrai,
"E lei chi è? Una nuova recluta?" disse l'uomo dai capelli corvini in tono malizioso dopo avermi squadrato dall'alto al basso,
"Bastardo che non sei altro, sei tu che hai chiamato quegli esseri per venirti a liberare? Vero? Quelli che hanno ucciso mia madre" dissi facendo brillare i miei occhi di giallo,
"Effettivamente sono venuti da me qualche mese fa..." iniziò a dire divertito, a me bastò sentire questo per scattare verso di lui, saltargli addosso e iniziare a prenderlo a pugni,
"Emma, ferma, ferma" disse Thor tirandoli via,
"Che bel temperamento" susurró Loki massaggiandosi la mascella.
"Fratello, sei tu che hai chiamato quegli esseri?" disse con più calma possibile Thor,
"No, sono stati loro a venire da me, mi sono fatto liberare e poi me li sono tolti dai piedi" parlò dando poca importanza alla cosa,
"E come possiamo sapere che non menti?" chiesi ringhiando,
"Io so tu che creatura sei, so che puoi sentire il battito del mio cuore se mento" disse,
"Oh ti prego, tu sei il Dio delle menzogne, mentire lo pratichi come sport" gli ringhiai infastidita,
"Furba la ragazza, ma questa volta giuro che non sono stato io a chiamarli, e sono venuto qui solo per avvertirvi che stanno progettando un attacco" disse con aria di superiorità,
"Sei arrivato in ritardo" risposi, e la sua espressione sembrò consporsi ma solo per un istante.
Mi liberai dalla stretta di Thor e mi avviai per salire in camera, ancora scombussolata dall'incontro.
Lungo i corridoi, che mi avrebbero portato alla mia stanza, incrociai Stark e Pepper, il primo stava rassicurando la donna, dicendogli che sarebbe andato tutto bene e che sarebbe passato tutto anche con le ultime difficoltà che c'erano state, poi le diede un leggero bacio.
Io strinsi i pugni e andai avanti, non potevo fare nulla, loro sembrava si amassero e io anche se ero figlia di Tony dovevo accettarlo anche se mi dava fastidio.
Entrai in stanza e iniziai a mettere a posto i vestiti che si trovavano sparsi in giro cercando di distrarmi.
Poco dopo la porta socchiusa si aprì del tutto, e Stark si appoggiò allo stupide della porta.
"Prima ci hai visti" disse,
"Già" risposi,
"E non hai detto niente"
"Già"
"Stai bene?" mi chiese,
"Si" risposi secca,
"Stai parlando a monosillabi" disse,
"Già"
"Cosa c'è che non va?" chiese,
"Nulla, sto bene, certo mi da fastidio vederti con Pel di carota, ma devo accettarlo" dissi,
"Si chiama Pepper" rispose,
"E comunque, grazie"
"Per cosa?" chiesi guardandolo per la prima volta negli occhi,
"Per aver capito" rispose avvicinandosi a me e passarmi una mano sulla schiena, per poi uscire come se nulla fosse.
Okay, quell'uomo era abbastanza bipolare, o forse, semplicemente, faceva fatica a esteriorare i suoi sentimenti, e in questo ero abbastanza simile a lui.

Guardai l'orario, era quasi ora di uscire così andai a fare la doccia per poi vestirmi: un paio di jeans neri e una felpa bianca di qualche taglia più grande, con un disegno di due ali nere sulla schiena.

Attraversai la porta della camera e mi avviai verso l'uscita,
"Dove vai?" sentii dire a Tony dietro di me prima che potessi uscire,
"Vado a mangiare fuori" risposi secca, non perché ce l'avessi con lui, semplicemente perché volevo andarmene da quel palazzo il prima possibile per distrarmi,
"Con chi?" chiese alzando un sopracciglio,
"Amici" mi limitai a dire,
"Dove?" domandò,
"Ti prego smettila, non sei mica mio..." ma mi fermai di colpo realizzando quello che avrei voluto dire,  
"È meglio che vada" dissi poi girando sui tacchi e andando verso l'uscita,
"Già forse è meglio" sussurró Stark cercando di restare il più composto possibile.

Quando arrivai al luogo prestabilito per l'incontro, vidi Peter e Ned che mi aspettavano, entrambi mi salutarono e io ricambiai.
"Allora, andiamo a mangiare la pizza?" propose il ragazzo di colore,
"Solo una piccola domanda" dissi, i due ragazzi su voltarono verso di me in attesa che parlassi,
"Che cos'è la pizza?" chiesi, entrambi mi guardarono con gli occhi spalancati,
"Tu non hai mai...come hai fatto a sopravvivere?" disse Ned,
"Non ci credo..." sussurrò Peter,
"Dobbiamo curarti, ora vieni con noi e capirai cosa ti sei persa" disse poi trascinandomi per un braccio.
Le loro reazioni mi fecero ridere, così con un sorriso sul volto mi avviai insieme ai due ragazzi.
Entrammo in un locale, Peter e Ned ordinarono e ci sedemmo in un tavolo un po' appartato.
Quando arrivò da mangiare i ragazzi si fiodarono letteralmente sul cibo, io ne assaggiai un po' e dovei ammettere che era buono, facendo esultare gli altri due.

Quando ebbimo finito uscimmo dal locale, e camminammo fino a casa di Ned che ci salutò per poi chiudere la porta.
Io e Peter andammo verso casa sua.
"Tu torni subito alla Stark Tower?" mi chiese una volta arrivati,
"No, non mi va, diciamo che quando me ne sono andata c'era una certa tensione, e più tardi torno e meglio è" risposi,
"Cos'è successo?" disse poi il ragazzo dai capelli color miele con fare curioso,
"Diciamo che, si ecco, è arrivato Loki e c'è stata una discussione, fatta principalmente di pugni, ma pur sempre una discussione" dissi, evitando di dirgli ciò che era successo con Tony,
"Cavolo, certo che non si ha un attimo di pausa" sussurró fra se è se.
"Ti va di salire sul tetto del mio palazzo? tranquilla che lassù nessuno ti darà fastidio" disse a un certo punto, cogliendomi alla sprovvista,
"Certo, perché no?" risposi incerta.

Percorremmo la scala antincendio e ci ritrovammo entrambi sul tetto con le gambe a penzoloni.
Nessuno dei due parlava, guardavamo semplicemente il cielo.
"Non la trovi bellissima?" dissi a un certo punto,
"Cosa?" chiese lui confuso,
"Intendo la notte, con le stelle, la luna, è quasi poetica; poi senti che pace, come se non si avesse nessuna preoccupazione, tutti i problemi scivolano via" risposi continuando a guardare in alto.
Sentivo gli occhi di Peter su di me, così mi girai di colpo verso di lui; il suo viso era incorniciato dai capelli, mossi dall'aria notturna, e i suoi occhi sembravano non volersi spostare dai miei.
"Cosa c'è?" chiesi,
"Niente, è che sei bella" rispose, io spostai subito lo sguardo e iniziai a torturarmi il labbro.
Sentii il mio stomaco attrocigliarsi, non so cos'era quella sensazione, non l'avevo mai provata.
Ovviamente quando stavo ad Asgard passavo la maggior parte del tempo in accademia che era popolata di ragazzi, ed ero talmente abbittuata a stare con loro che gli avevo sempre considerati come amici, niente di più, non mi facevano ne caldo ne freddo.
Ma con Peter era diverso, non riusciva del tutto a essermi indifferente.

Lo sentii spostarsi e io mi girai, svegliandomi dai miei pensieri.
Lui era vicino me, tanto vicino, riuscivo a sentire il suo respiro sulla mia pelle.
Allungò il suo viso verso il mio e mi lasciò un casto bacio a stampo sulle labbra.
Quando ci staccammo entrambi iniziammo a guardare i due direzioni diverse, non sapendo cosa dire.
Senza farlo apposta posai lo sguardo sull'orologio che Peter portava al polso che segnava mezzanotte, eravamo stati davvero così tanto su quel tetto?
"Io è meglio che vada" dissi in un sussurro.
Entrambi scendemmo, sempre passando per la scala antincendio, e una volta davanti alla porta ci salutammo.
Quando fui abbastanza lontano da lui, mi sfiorai le labbra con le dita per poi sorridere leggermente.

Arrivai alla Stark Tower ed entrai silenziosamente, cercando di non svegliare nessuno.
Quando riuscii ad arrivare in camera, chiusi la porta dietro di me, mi misi in pigiama e mi infilai sotto le coperte, presi un gran sospiro e mi addormentai, prima che i miei pensieri prendessero il sopravvento.

Coso Autrice:
Eh già, è successo.

Heroes // Peter Parker - Avengers Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora