CAPITOLO 38

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Mi sveglio alle 07:30 sentendo il suono della sveglia rimbombare nelle mie orecchie. 《Ari...dai alzati...》mi accarezza la mia amica dolcemente, ma non ho proprio voglia di andare a scuola e non ho voglia di incontrare lui o i suoi occhi. Stanotte ho fatto una serie di incubi uno dietro l'altro ;sognavo ripetutamente la litigata di ieri sera e le sue parole prima di andarsene "è meglio stare lontani". Sognavo le mani di quel verme su di me e mi svegliavo di continuo tutta sudata e con il cuore a mille. Il risultato? Sembro aver fatto a botte per tutta la notte. I miei occhi sono diventanti così piccoli che quasi non si vedono e le mie occhiaie sono molto gonfie e di un colore tra il nero e il viola. Sono pallida in viso e i capelli spettinati. "Sei pronta per un film horror."risponde la mia IO che ovviamente ignoro.
A guardarmi allo specchio non mi sono resa conto che già sono passati quindici minuti,se non fosse per Alison che mi incita a sbrigarmi che è tardi. 《Ali vai che ci vediamo a scuola...entrerò alla seconda ora.》cerca di ribattere ma quando capisce che non cambierò idea prende lo zainetto, 《Non farmi preoccupare Ari》dice uscendo dalla porta.

Sono arrivata davanti scuola alle 08:55 e ovviamente, fuori non c'è nessuno visto che ognuno è nella propria classe a fare lezione. Sono indecisa se entrare o meno...Da una parte, forse mi potrei distrarre da quello che è successo ieri sera;dall'altra, invece,il pensiero di incrociare anche per un solo istante gli occhi di Justin mi fa salire il panico e l'ansia. "Andiamo Ariel...deciditi,entri o vai via?"mi rimprovera la mia IO interiore. Tentenno un po' ma poi inizio a camminare e quando mi trovo davanti al portone principale mi fermo. "Vado via" le rispondo e torno indietro. Più passi faccio uscendo dal cortile della scuola più mi sento sicura della scelta che ho fatto e nel momento in cui i miei piedi sono fuori dal cancello inizio a correre lontano da lì.
Non so dove sto andando e tanto meno ho una meta. L'unica cosa che so è che allontanandomi il più possibile mi fa stare meglio,in qualche modo. Quando mi fermo ho il fiatone e sono stanca morta. Mi guardo intorno per capire dove sono andata a finire e mi arriva il ricordo di Justin quando mi ha raccontato tutta la storia della droga. Ed è proprio lì dove  mi trovo adesso. "Un posto migliore non potevi trovarlo?"si allarma la mia IO. "Non volevo venire qui" le rispondo sinceramente "E allora per quale  motivo ci troviamo qui?" Ribatte ed inizia ad innervosirmi.  "Beh...non lo so" continuo  "E muovi il culo da lì prima di finire nei guai" mi incita e sto per farlo ma sento un rumore provenire verso di noi. "Cazzo nasconditi!"mi urla e subito mi fiondo dietro un muretto ben nascosto. Sto tremando e ho paura...molta paura. "Dio fa che nessuno mi veda qui" Prego mentalmente. Cerco di respirare piano per calmarmi e ci stavo riuscendo finché una macchina tutta nera con i vetri oscurati si ferma e aprendo lo sportello spinge fuori una ragazza al quanto distrutta. Ha un paio di jeans tutti strappati e il sangue che corre dalle sue narici.  《Andiamo...questa troietta non sa fare neanche il suo lavoro》sbraita un uomo dalla macchina e partono sgommando. Lì per lì mi è tornato in mente  il racconto di Justin di come è stata spinta Ginevra da una macchina nera.  Così mi sporgo un po' per  controllare che non sia lei e sospiro nel vedere che non lo è. Comunque aspetto qualche minuto prima di uscire allo scoperto,non si sa mai che tornino indietro,poi mi avvicino a lei cautamente. 《Posso aiutarti?》chiedo gentilmente. Lei si volta a guardarmi un po' spaventata. I suoi occhi credo di averli visti da qualche parte,ma non ricordo dove. Ha i capelli tinti di nero e la sua pelle è piena di lividi. 《Che ti è successo?》domando ancora ma questa volta più dolcemente. Lei fa un sorriso forzato e poi stringendo i pugni si alza;posa il suo sguardo nel mio e dice 《Non sono affari tuoi. Torna da dove sei venuta. E se fossi in te lo farei in fretta!》resto un po' perplessa dalla sua risposta e non capisco perché non vuole il mio aiuto. 《Ma sei sicura di stare bene?》insisto perché credo abbia bisogno di aiuto. 《Vai via...adesso!》esclama e presa dal panico inizio a correre più veloce che mai.

Quando ormai sono lontana da quel posto mi fermo su una panchina a respirare. Ho trattenuto il respiro per tutto il tempo. "Chi era? E per quale motivo l'hanno ridotta così?" Penso e ripenso poi mi viene un'intuizione "Oh mio Dio...ho capito! È nel giro di cui mi parlava Justin...e la frase dell'uomo in cui diceva 'la troietta non sa fare neanche il suo lavoro' vuol dire che è nel giro di prostituzione" sospiro pesantemente  "Devo aiutarla...non posso fare finta di non aver visto nulla"mi alzo dalla panchina e torno indietro decisa ad aiutare quella povera ragazza. "Fermati...dove credi di andare? Non hai sentito cosa ha detto? Ti vuoi mettere nei guai anche tu?" La mia vocina cerca di farmi ragionare ma io ormai sono decisa più che mai. "Taci...ho preso la mia decisione". Cerco di arrivare il più velocemente possibile nel punto in cui l'ho incontrata, ma quando arrivo lei non c'è più.
"Dove è andata?" mi domando "Conciata in quel modo non può essere andata tanto lontano...ma in ogni caso non è affare tuo. Sei venuta e non l'hai trovata; ora torniamo a casa o ovunque tu voglia basta che andiamo via da questo posto" risponde la mia IO. Non le rispondo ma decido di dargli retta. "Comunque sia dovrò parlarne con Justin...forse lui sa qualcosa su di lei" continuo "Beh parla con chi vuoi ma tu stanne fuori."Ribatte secca  e io alzo gli occhi al cielo spontaneamente.

TRA BUIO E LUCE. [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora