1º Capitolo

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P.O.V. GERARD

Un altro giorno uguale a tutti gli altri; le lezioni noiose a scuola sembravano non finire mai.

Dovevo passare sei pallosissime ore lì, seduto al banco in fondo alla classe a sentire dei professori che urlano senza fermarsi un attimo. Che divertimento.

Quel giorno lo ricordo perché fu uno dei più strani di tutto l'anno scolastico.

Era l'ora di storia, il professore ci stava parlando della seconda guerra mondiale e io mi stavo annoiando a morte. Così strappai un foglio da un mio quaderno, presi la matita e iniziai a disegnare. Alla fine da quella situazione uscì fuori un disegno stilizzato del prof di storia vestito come Hitler mentre faceva il saluto nazista. Già.

Mostrai quel capolavoro al mio compagno che scoppiò a ridere, attirando l'attenzione del prof che venne verso di me urlando.

"Way! Cos'hai lì?" Domandò severamente.

"Niente prof." Dissi cercando di nascondere il disegno senza però riuscirci.

"Bene..." disse togliendomi il foglio dalle mani. Guardò il disegno per qualche secondo prima di uscire dalla classe sbattendo la porta.

I miei compagni mi guardarono ridendo e io non sapevo se disperarmi o ridere con loro.

Fui convocato dal preside, il quale, insieme al prof, mi riempirono di domande a cui non risposi.

"Bene Way, ti beccherai una bella nota disciplinare." Disse mentre mi trascinava in classe per un braccio.

Tornai a sedere al mio posto e dovetti sorbirmi le ore di spiegazione senza potere distrarmi in alcun modo.
L'unico momento bello di quella giornata scolastica fu il suono della campanella, l'unica salvezza che mi permise di uscire da quell'inferno.

Tornai a casa da solo come sempre, visto che mio fratello Mikey frequentava un'altra scuola.

Durante il tragitto mi soffermai a pensare a quanto tutti i giorni fossero grigi ed uguali. Eppure qualcosa dava sempre un tocco di colore, riuscendo a farmi dimenticare la merda di una giornata intera. Quel qualcosa era andare al maneggio. Non so perché, ma era l'unica cosa che mi portava a sorridere sinceramente.

Arrivato a casa raccontai a mio padre dell'accaduto, ma non si arrabbiò, al contrario di come pensavo.

"Complimenti Gerard." Diceva Mikey ridendo.

Mio fratello era un tipo molto diverso da me, non si faceva mai richiamare a scuola e aveva tutti bei voti. Per cui rideva con me quando mi succedeva qualcosa.

**

Come sempre, Dopo pranzo andai velocemente in camera mia a prepararmi. Sapevo benissimo che era ancora molto presto, ma non potevo farne a meno. Finito di cambiarmi, ovviamente, iniziai ad assillare Mikey.

"Dai Mikey, faremo tardi!" lo sgridai entrando nella sua stanza dopo aver provato da fuori.

"Gerard." sospirò mio fratello "dobbiamo andare al maneggio alle tre e mezza." disse seccato.

"Lo so! Preparati dai!" era la terza volta che gli dicevo di darsi una mossa.

"Gerard." ripeté guardandomi male. "Sono le due e mezza."

Sbuffai e tornai nella mia stanza. Mio fratello aveva ragione ma avevo bisogno di andare al maneggio per stare meglio e per svuotarmi la testa dai pensieri.

Aspettai in stanza a fissare il vuoto immerso nei miei pensieri fino alle tre per poi tornare nella stanza di Mikey chiedendogli gentilmente di alzare il culo dal letto e prepararsi.

Nel frattempo io, che ero già pronto da un pezzo, presi tutto il necessario da portare al maneggio. Quando finalmente mio fratello finì di prepararsi nostro padre ci accompagnò in macchina. Il viaggio fu silenzioso come sempre, mentre io e mio fratello guardavamo attraverso i finestrini standocene zitti.

Quando arrivammo al maneggio notai subito una macchina sconosciuta con attaccato un trailer nel parcheggio. Non ci feci molto caso comunque. Iniziai così a dirigermi verso le stalle. Camminai a passo svelto verso il box di Nicanor, il mio cavallo baio, così scuro da sembrare quasi morello, con dei bellissimi pomelli.

Quando mi vide uscì la testa dalla finestra e guardandomi con i suoi occhi color pece nitrì piano. Sorrisi e mi avvicinai accarezzandolo, mi era mancato molto. Lui si girò da un lato puntando le orecchie avanti, così mi voltai per vedere cosa trovava così interessante.

Notai una persona con un cavallo alla longhina, non riuscendo a vedere bene per la luce che entrava dall'entrata del corridoio, non riuscii a capire chi fosse. Notai che anche mio fratello e il suo cavallo si erano accorti di quella presenza insolita.

Mikey si avvicinò alla persona ed il suo cavallo, essendo molto più vicino di quanto lo fossi io. Li sentii parlare, anche se non compresi neanche una parola del loro discorso.

Decisi comunque di iniziare a preparare Nicanor, che ovviamente si era impegnato per imbrattare l'unica balzana che aveva, facendola diventare inguardabile.

"Perché mi vuoi così male Nicanor?" Ridacchiai cercando di rendere decente la sua balzana levando lo sporco incrostato con la spazzola.

Vidi da dentro il box che quella persona aveva messo il cavallo nel box proprio davanti al mio, visto che era uno degli ultimi liberi. Nel frattempo avevo finito di pulire e sellare il mio cavallo, mi restava solo da mettere la testiera.

Cercai nuovamente di capire meglio chi era quello che avevo capito fosse un ragazzo. Lo vidi in punta di piedi mentre cercava di raggiungere con la spazzola la schiena del suo cavallo grigio pomellato e mi morsi un labbro per evitare di scoppiare a ridere. Era così basso...

Nel frattempo Nicanor prese a mordicchiarmi la manica come per dirmi di darmi una mossa. Gli accarezzai il collo e misi la testiera canticchiando. Quando mi accertai che fosse tutto a posto strinsi il sottopancia, scesi le staffe e feci uscire il cavallo dal box. Subito montai in sella, presi in mano le redini e mi diressi verso il campo.

Il cancello era già aperto e Mikey passeggiava a redini lunghe con Nixor, il suo cavallo sauro con una lista larga che lo faceva sembrare dolcissimo e quattro balzane nelle zampe, che Mikey chiamava "calzette".

Entrai anche io e dopo aver lasciato le redini lunghe per far rilassare Nicanor dei pensieri mi affollarono la mente.

"Ma chi era quel ragazzo?"
"Oggi monterà con noi?"
"Non so neanche il suo nome"
"E se non mantenesse la destra?"

Fui interrotto da un nitrito del mio cavallo e scossi la testa dandomi dello stupido, la curiosità stava prendendo il sopravvento.

Accarezzai il collo possente dello stallone, sfiorando il suo costato con i talloni per fargli capire che poteva continuare a stare al passo.

Sistemai le ciocche scure della sua criniera, mettendole tutte dallo stesso lato del collo, come dovrebbero in teoria stare.

Nicanor scosse la testa, scombinando nuovamente la criniera e rendendola peggio di come era prima che la sistemassi.

"Sei sempre il solito." Ridacchiai dandogli delle generose pacche sul collo.

Get Up And Go! •|Frerard|•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora