P.O.V. FRANK
"Dove sono?" Stavo pensando la stessa cosa da almeno 10 minuti.
Sentivo di essere sdraiato su qualcosa di abbastanza scomodo ma non volevo aprire gli occhi. Inoltre avevo dolori a tutto il corpo, come sempre.
La cosa strana era che non sentivo quella solita e sgradevole sensazione di freddo, mi sentivo leggermente meglio da quel punto di vista.
Dopo un po' strinsi gli occhi e li aprii lentamente. Quando una luce troppo forte li infastidì, fui costretto a restringerli in due piccole fessure fino a quando non mi abituai.
Appena mi guardai attorno rabbrividii.
Riconobbi immediatamente il bianco che mi circondava, ero in una sala di un ospedale.
Provai a mettermi seduto ma dei forti dolori alla schiena, ad una gamba e ad un fianco mi fecero immediatamente tornare a stare sdraiato. Ma in fondo era normale, avevo preso una bella botta con quella caduta da cavallo e poi ero già in pessime condizioni da ancor prima.
C'era un tubicino attaccato al mio braccio, cosa che mi fece subito salire mille domande.
"Cosa mi è successo?"
"Ho qualcosa di grave?"
"Riusciranno a curarmi?"Scossi la testa tornando in me e lentamente mi misi a sedere, cercando di fare il più piano possibile per non farmi ancora più male.
Notai che la maglia che mi avevano messo era a maniche corte, lasciando vedere i lividi sulle mie braccia che passavano dal viola scuro a delle sfumature giallastre, risaltando fin troppo sulla mia pelle pallida.
I miei genitori dovevano averli sicuramente visti, e mi avrebbero di certo chiesto cosa fosse successo. Chissà che gran casino ci sarebbe stato.
Ad un certo punto la porta si aprì; vidi entrare Gerard nella stanza, a testa bassa, per poi girarmi dandogli le spalle.
Strinsi i pugni: cosa ci faceva lì?
Non si accorse subito che ero sveglio e se ne rese conto poco dopo, mentre alzava lo sguardo per guardarmi.
"Frank..." Sussurrò avvicinandosi al mio lettino.
"Che ci fai qui?" Gli chiesi con freddezza senza guardarlo.
Lui stette zitto per qualche secondo, fissando a terra.
"Perciò?" Gli chiesi con la stessa freddezza di prima, girandomi finalmente a guardarlo.
Per quanto fossi arrabbiato non potevo mentire sul fatto che lo volevo guardare, infatti non avevo resistito per molto.
Continuò a restare in silenzio.
"E poi non dovresti guardare la gara di tuo fratello?" Chiesi cercando di farlo parlare, perdendo un po' la pazienza.
"No. Tu sei molto più importante." Disse con decisione.
"Vattene da Mikey." Gli ordinai.
"Frank... smettila. Sono venuto qui per te... non sai che paura ho avuto." Rispose abbassando il tono di voce.
"Io sto bene." Mentii di fronte alla realtà dei fatti.
"No Frank..." Lo interruppi subito.
"Non hai niente da fare qui." Gli dissi freddo.
Gerard tornò in silenzio.
A vederlo in quello stato mi si era creato un groppo in gola, ma non l'avrei perdonato solo perché mi faceva pena, non avrebbe avuto senso.
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Get Up And Go! •|Frerard|•
Fanfic•Storia ambientata nei nostri giorni. Gerard è un ancora ragazzo, un liceale, con una vita scolastica un po' noiosa, e l'unica cosa che riesce a coinvolgerlo fino in fondo è l'equitazione. Ha infatti un cavallo tutto suo e frequenta un maneggio insi...