P.O.V. GERARD
Ero bloccato.
Le cose erano andate troppo veloci e non avevo assimilato nulla.
Speravo seriamente che tutto quello che aveva detto Frank fosse una bugia per esagerare le cose. Non mi sarei arrabbiato, volevo che non gli stesse succedendo niente di tutto quello.
Avrei voluto solo andare da lui a scusarmi e stringerlo. Sapevo, però, che mi avrebbe respinto senza esitazione.
Avevo esagerato, me lo riconoscevo, ma non potevo immaginare tutto ciò che ci stava dietro.
Decisi che ne avremmo parlato dopo la gara, con calma.
Ancora scosso, mi andai a sedere in tribuna. Entrò dopo in campo l'ultimo dei partecipanti della categoria 110, quella volta non mi ero piazzato in classifica ma ero soddisfatto dei risultati del giorno prima.
Guardai la ricognizione della 115 tenendo gli occhi fissi su Frank per tutto il tempo. Si limitava, ogni tanto, ad annuire ai consigli di Arvin.
Ero preoccupato: il percorso era difficile e Frank era nervoso.
Ben presto nel campo entrò il primo cavallo, dando inizio alla categoria. Aspettai con impazienza e ansia che Frank arrivasse.
Quando fece il suo ingresso in campo, una bruttissima sensazione mi invase. Non sapevo perché ma volevo solo fermarlo e non farlo partire, ma rimasi al mio posto, ovviamente.
Dopo la presentazione e il suono della campanella, Frank fece partire il cavallo al galoppo. Iniziò ad andare verso i salti ma non lo vedevo particolarmente grintoso come poche ore prima. Completò il percorso senza penalità e fermò il cavallo, che si era gasato e galoppava velocemente.
Lo speaker annunciò che era ammesso al barrage, che quel giorno non era consecutivo al percorso base.
Uscì così dal campo accarezzando il collo al cavallo. Continuai a guardarlo e per un attimo mi guardò anche lui, forse solo per sbaglio, per poi girarsi subito dall'altra parte.
"Uff." Dissi tra me e me.
Non mi piaceva quella situazione, mi metteva in ansia.
Cercai comunque di distrarmi guardando gli altri binomi che partecipavano, ascoltando chi fosse arrivato al barrage e chi no.
Quando i percorsi base finirono, tutto si velocizzò. Vennero annunciati dallo speaker i salti da eseguire al barrage.
Alcuni ragazzi che erano in campo per mettere a posto le barriere se fossero cadute, alzarono di qualche buco i salti più facili da sbagliare.
Frank e Raven furono il primo binomio del barrage a partire.
Anche in quel momento, notai qualcosa di strano in Frank.
Dopo il suono della campanella, subito partirono ad un galoppo più allungato e veloce del solito, iniziando ad affrontare salti e girate.
Stava andando tutto per il meglio ma...
"Non stringere troppo quella curva." Pensai guardando Frank con notevole preoccupazione.
Ma ovviamente, le mie preghiere non furono accolte.
Mentre girava stretto per andare verso il largo, Raven inciampò.
Subito riprese l'equilibrio tornando a galoppare ma Frank non fece in tempo a rendersi conto della situazione che si trovò con il salto davanti.
Raven, trovandosi in difficoltà per la mancata distanza, fu costretto a rifiutare il salto inchiodando con potenza davanti all'ostacolo e facendo sollevare molta polvere.
"Oh cazzo." Pensai mordicchiandomi una mano per l'ansia.
Frank balzò in avanti battendo la schiena contro una barriera del salto per poi cadere a terra, distruggendo l'ostacolo e facendosi cadere addosso barriere e pilieri.
Raven si spostò di scatto dando per sbaglio un colpo con lo zoccolo al fianco di Frank, ancora inerme a terra.
"Tutto bene?" Chiese la voce allo speaker.
Nessuna risposta.
"È richiesto il medico in campo." Disse poi la la stessa voce.
Nel frattempo il mio cuore aveva praticamente smesso di battere.
Dovevo fare qualcosa ma non riuscivo a muovermi.
Nel frattempo Arvin aveva preso Raven e stava cercando di calmarlo, visto che era molto irrequieto.
Ad un certo punto qualcosa si risvegliò in me. Mentre facevano entrare Frank nell'ambulanza, lo raggiunsi il più velocemente possibile.
"Posso entrare con lui?" Chiesi con il fiatone appena arrivai.
"Mi dispiace, può entrare solo la madre." Mimi rispose una ragazza mentre aiutava a poggiare Frank sul lettino dell'ambulanza.
Non potevo ribattere, ovviamente.
Dopo poco arrivò la madre di Frank, che entrò velocemente insieme ad altri due medici, così partirono subito verso l'ospedale più vicino.
Dovevo andare con lui. Non mi importava se non sarei riuscito a guardare la gara di mio fratello o se fossi stato assente alle premiazioni, Frank era più importante di qualsiasi altra cosa.
Cercai immediatamente suo padre, che sarebbe sicuramente andato al seguito dell'ambulanza.
Lo trovai mentre si affrettava per raggiungere la macchina a passo svelto.
"Signor Iero... potrei venire con lei? Sono preoccupato per Frank..." Gli chiesi cercando di essere il più cortese possibile.
"Oh, certo Gerard." Rispose lui educatamente.
Salimmo in macchina e il padre di Frank iniziò a guidare verso l'ospedale, seguendo l'ambulanza che poco lontana da noi.
Ero troppo preoccupato.
Angolo autrici
Salve persone! Che bello rompervi le palle ad ogni capitolo :D
Comunque volevamo avvisarvi che purtroppo non aggiorneremo più tutti i giorni, bensì aggiorneremo i seguenti giorni: mercoledì, venerdì e domenica.
Oggi era solo l'accezione perciò... a mercoledì.
-Emma e Dom
STAI LEGGENDO
Get Up And Go! •|Frerard|•
Fanfic•Storia ambientata nei nostri giorni. Gerard è un ancora ragazzo, un liceale, con una vita scolastica un po' noiosa, e l'unica cosa che riesce a coinvolgerlo fino in fondo è l'equitazione. Ha infatti un cavallo tutto suo e frequenta un maneggio insi...