14º Capitolo

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P.O.V. GERARD

"GERARD DOBBIAMO ANDARE TRA UN'ORA." Sbottò Mikey dopo la millesima volta che gli dicevo "gentilmente" di prepararsi.

"Ma-" cercai di rispondere io.

"NIENTE MA. VATTENE." Urlò lui sbattendomi la porta in faccia.

Rimasi interdetto fissando la porta per qualche secondo, per poi rassegnarmi e tornare in camera.

Mi sdraiai a letto, fregandomene che avevo i vestiti per il maneggio, anche perché non mi dava alcun fastidio.

Ripensai a quello che era successo il giorno prima nello stesso letto, e mi immersi con sguardo sognante nei miei pensieri.

Più pensavo a Frank, più il mio sorriso ebete si allargava. E mi sentivo stupido, ma non potevo farne a meno.

Venni risvegliato dai miei pensieri da Mikey che sbraitava, come sempre.

"GERARDDDD. MISTER FACCIAMO TARDI, SCENDI." Sentii

Scossi la testa e presi il mio zaino, raggiungendo mio fratello nella macchina di nostro padre.

Appena arrivammo davanti casa di Frank, andai rapidamente a suonare il campanello. Subito arrivò Frank che, quando mi vide, si alzò in punta di piedi abbracciandomi per salutarmi.

Come al solito, io mi misi sui sedili posteriori con lui.

Durante il viaggio però, Frank non spiccicò parola. Restava semplicemente a guardare fuori dal finestrino con sguardo perso, e sia io che Mikey abbiamo provato ad attirare la sua attenzione, ma con scarsi risultati.

Ad un tratto gli presi la mano e la intrecciai con la mia, lui semplicemente mi guardò mettendosi più vicino a me e poi tornò a guardare attraverso il finestrino. Ogni tanto mi stringeva la mano e, non so per quale motivo, questo mi piaceva.

Quando arrivammo al maneggio, come di consueto, scattammo dentro i box dei nostri cavalli. O almeno era quello che avevo intenzione di fare, perché mi fermai quando vidi che Frank non era con noi.

"Frankie...?" Lo chiamai cercandolo con lo sguardo.

Lo vidi che se ne stava in disparte, poggiato con la schiena alla staccionata.

"Frankie, non stare qui da solo." Gli dissi poggiandogli una mano sulla spalla.

Anche in quel caso, si limitò a guardarmi senza rispondere. Mi dispiaceva davvero tanto vederlo in quel modo, ma come biasimarlo, aveva paura di perdere la sua adorata Ciren.

"Dai andiamo..." Gli dissi rivolgendogli un sorriso e facendo un passo avanti.

Lui annuì e mi camminò accanto fino a poco prima di arrivare ai box, quando si fermò di scatto.

"Cosa c'è?" Gli domandai guardandolo interrogativo.

"Gee..." Disse avvicinandosi a me.

"Cosa...?" Domandai nuovamente.

Frank mi abbracciò di scatto e mi strinse forte, io ovviamente ricambiai subito.

"Ho paura..." Sussurrò.

"Ciren guarirà, te lo assicuro." Gli sussurrai a mia volta, accarezzandogli la schiena. "Perché non vai a vedere come sta, adesso?" Gli chiesi.

"Mh... va bene..." Rispose staccandosi dall'abbraccio.

Io entrai nel box di Nicanor, mentre Frank si fermò a fissare dalla finestrella, probabilmente per non disturbare la cavalla.

"Salve ragazzi!" Ci salutò Arvin, che era da poco arrivato.

Get Up And Go! •|Frerard|•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora