P.O.V. FRANK
Non riuscivo a togliermi dalla testa tutto quello che era successo al maneggio. Neanche a scuola riuscivo a seguire bene la lezione per i miei troppi pensieri. I professori mi avevano già etichettato come "quello che non segue" ma me ne fregavo, anche perché non avevano torto.
La maggior parte dei miei pensieri erano rivolti a Gerard. Avevo notato che durante la lezione mi fissava in modo molto inquietante. Eppure trovavo la cosa allo stesso tempo affascinante. Pensai a come Gerard mi salutò il giorno prima, e giuro di essere riuscito a intravedere un sorriso sulle sue labbra quando balbettai stupidamente ricambiando il suo saluto. Probabilmente mi trovava patetico.
Mi sarebbe piaciuto scoprire qualcosa sul suo conto e sapevo già cosa fare. Presi il telefono dalla tasca del giubbotto, stando bene attento a non farmi beccare dal professore, e scrissi un messaggio: "Data la tua fantastica abilità di conoscere tutte le cazzate che mi interessano, richiedo il tuo aiuto." e lo inviai.
"Grazie grazie, lo so di sapere tutto. Comunque ciao eh." Fu questa la risposta.
"Conosci un certo Gerard Way? Confido che non racconti i cazzi miei agli altri comunque." Arrivai subito al dunque.
"Certo che lo conosco. Cosa vorresti sapere?" Rispose.
"Ecco... vorrei sapere esattamente che scuola frequenta e anche che classe." Scrissi.
"Nella mia stessa scuola e nella mia stessa classe. Eccoti le tue informazioni, piccolo stalker. Spero di esserti stato utile per i tuoi scopi malvagi." Rispose facendomi ridacchiare.
"Grazie dell'aiuto Ray, non avrò mai altro informatore al di fuori di te." Risposi posando poi il telefono.
Appena suonò la campanella della ricreazione mi diressi subito verso la classe di Gerard, intenzionato a vederlo. La classe era vuota, eccetto per un ragazzo seduto all'ultimo banco, chinato su un foglio. Il ragazzo ad un tratto, alzò le spalle stiracchiandosi all'indietro, poi mi notò.
Era lui.
In quel momento mi accorsi che non sapevo effettivamente cosa fare. Non sapevo se avvicinarmi e parlargli o andarmene in preda all'imbarazzo. Decisi, alla fine, di parlargli.
Così camminai a passo spedito verso di lui.
"Hey ciao, ci incontriamo di nuovo! A quanto pare siamo nella stessa scuola." Lo salutai fingendo di essere finito lì per puro caso.
"Le coincidenze." Rispose scrollando le spalle e ridacchiando.
"Non vai nei corridoi per la ricreazione?" Gli chiesi facendogli notare la classe vuota.
"Preferisco evitare." Rispose semplicemente.
Lo sguardo mi cadde sul foglio su cui prima stava disegnando, che in quel momento era coperto dalle sue braccia.
"Disegni?" Dissi curioso.
"Uh... no..." Rispose arrossendo e posando rapidamente il foglio nel suo zaino. "Ehm... Hey, sta per suonare la campanella. Aspetta un attimo." Prese il suo diario e strappò un pezzo di foglio, scrivendoci sopra qualcosa che non riuscii a vedere. Lo piegò e me lo diede. "Aprilo quando arrivi in classe." Mi ordinò cercando di nascondere un sorrisetto.
Annuii e lo presi, subito dopo suonò la campanella. Così gli diedi un rapido colpetto sulla spalla sorridendo, e corsi subito verso la mia classe, facendomi spazio fra la folla di ragazzi, curioso di leggere quel bigliettino.
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Get Up And Go! •|Frerard|•
Fanfic•Storia ambientata nei nostri giorni. Gerard è un ancora ragazzo, un liceale, con una vita scolastica un po' noiosa, e l'unica cosa che riesce a coinvolgerlo fino in fondo è l'equitazione. Ha infatti un cavallo tutto suo e frequenta un maneggio insi...