P.O.V. FRANK
Quando suonò la campanella della fine delle lezioni, mi fiondai fuori dalla classe a velocità supersonica, cercando di evitare di venire sommerso da quei pali della luce che chiamavo compagni.
Salutai Ray quando lo vidi in corridoio insieme a Gerard. Mi chiesi perché era insieme a lui, non sapevo fossero amici, anche se mi aveva accennato che erano nella stessa classe.
Me ne tornai comunque a casa mia, non facendoci molto caso. Io e Gerard c'eravamo già organizzati per andare al maneggio insieme, così dopo aver pranzato mi andai a rintanare in camera fino a quando non decisi che era ora di prepararsi.
**
Con Gerard era tornato tutto normale, ne ebbi conferma nel viaggio in macchina, dove anche quella distanza figurata tra noi due era stata annullata.
Quando scendemmo dalla macchina, mentre mi dirigevo come tutte le volte verso le stalle, Gerard mi afferrò per il braccio e mi trascinò a lui.
"Non ti azzardare ad avvicinarti a quella troia. Capito?" Mi ordinò scandendo bene le parole. Io ridacchiai e lo abbracciai sussurrandogli "Certo." All'orecchio.
Gli presi la mano e lo trascinai fino alle stalle, facendo una specie di corsettina per arrivare più veloce.
Salutai energicamente Ciren, che stava con la testa fuori dal box, mezza addormentata.
"Bella...!" Esclamai accarezzandole la testa mentre lei la muoveva sù e giù, come per dimostrare di essere felice di ricevere le mie carezze.
Fui interrotto da Jamia, che arrivò da me correndo.
"Ciao Frank!" Mi salutò con entusiasmo.
Sentii Gerard poco lontano da me che diede un colpo di tosse e quando mi girai verso di lui, mi guardò un po' male. Mi girai nuovamente verso Jamia.
"Ciao." Mi limitai io.
"Vieni, devi sistemare Raven!" Disse prendendomi per il braccio con lo stesso entusiasmo di prima.
Le feci staccare subito la presa, guardando Gerard e facendogli l'occhiolino, anche se continuava a guardarmi male.
Mi diressi verso il box di Raven, salutandolo con tante carezze.
Jamia restò a fissarmi mentre io, in qualche modo, stavo riuscendo a sistemare il cavallo, rischiando più volte di farmi cadere la sella addosso.
Quando dovetti mettere la testiera, Raven alzò la testa, rendendomi impossibile metterla.
"Daii!" Lo sgridai saltellando per cercare di fargliela abbassare.
"Ti aiuto io!" Rise Jamia prendendomi la testiera dalle mani.
In quel momento entrò Gerard nel box. Mi stava osservando per tutto il tempo o cosa?
"Faccio io, sono più alto." Disse prendendo la testiera a sua volta.
Per fortuna Jamia andò subito via, lasciandoci soli nel box.
Ovviamente, Gerard mi diede aiuto ridendo della mia statura, tanto per cambiare.
"Mi fai salire...?" Gli domandai con un certo imbarazzo.
"Ma certo, mio piccolo nano da giardino." Rise lui aiutandomi a salire dalla gamba.
Sbuffai e montai in sella, dirigendo il cavallo verso il campo. Come sempre, quando arrivarono anche Mikey e Gerard iniziammo a lavorare.
Dopo il solito lavoro in piano, vidi Arvin sistemare i salti, e quasi saltai dalla sella dalla gioia. Dopotutto non avevo ancora provato Raven sui salti.
"Frank." Disse semplicemente l'istruttore indicando la croce che aveva appena sistemato.
Feci partire il cavallo al galoppo e mi diressi verso il salto. Vedendo una distanza vicina e comoda non feci nulla per cambiarla, dopotutto era una minuscola croce.
Ma il cavallo saltò in un punto di battuta completamente diverso da quello che avevo visto.
"Ah, certo." Dissi mentre ero in volo, cercando di seguire per alleggerire il salto a Raven.
"La distanza era quella, ringrazialo di non essersi fermato." Disse Arvin scrollando le spalle.
Ovviamente anche Gerard e suo fratello saltarono, superando la croce senza sforzo.
Arvin alzò rapidamente il salto, mettendolo all'altezza di un minuscolo verticale di circa settanta centimetri.
Mi avvicinai di nuovo al salto al galoppo, cercando di vedere la distanza corretta o almeno andarci vicino. Quella volta però, la distanza era effettivamente vicina e io come uno stupido non feci nulla.
Il cavallo davanti al salto spezzò al trotto, superandolo in un modo strano, con tutte le zampe in un momento diverso.
Ridacchiai dando delle pacche sul collo del morello. Dopotutto non c'era bisogno di arrabbiarsi, era solo la seconda volta che lo montavo e non potevo pretendere troppo.
Poi quel giorno ero stranamente di buon umore. A scuola, infatti avevo rischiato parecchie volte di spaccarmi la faccia, farmi sospendere o di prenderle da qualche mio compagno per il mio comportamento spericolato.
Dopo qualche altro salto superato nelle peggiori delle maniere, ci fermammo.
"Ragazzi, visto che è ancora presto, levate le staffe e fate un po' di galoppo." Disse Arvin alzando lo sguardo dal suo orologio da polso per guardarci.
In quel momento lo sguardo mi cadde su Gerard, che aveva un'espressione indescrivibile in faccia; chissà quanto doveva essere terribile quello che stavamo per fare.
Ridacchiai guardandolo e lui mi lanciò uno sguardo capace di incenerire qualcuno.
"Dai, smettetela di scherzare e iniziate a galoppare." Ci sgridò. "Non si batte la fiacca qui." Continuò guardando Gerard.
Mikey partì per primo, senza lamentarsi e senza dire parola, in questo era impeccabile. Effettivamente non lo avevo mai sentito lamentarsi durante una lezione.
Così, seguendo l'esempio di Mikey, iniziammo a galoppare, per quanto dovessi trattenermi dal ridere ogni volta che Gerard mi passava accanto e lo sentivo lamentarsi, lanciare bestemmie e insultare qualsiasi oggetto, animato e non, che gli passasse davanti agli occhi.
Ok, era esilerante. Ma in fondo aveva ragione, io dopo solo un giro di galoppo mi sentivo l'interno coscia andare a fuoco e le gambe che stavano per cedere. Pensai che avrei avuto un bel po' di giorni per poter sfogare anche io la mia grande fantasia per quanto riguarda gli sproloqui, giusto il tempo necessario per fare svanire tutti i dolori che stavo accumulando in quel "fantastico momento".
Poi però pensai ad altro.
"E se dovessi perdere le staffe in una gara?" Dissi tra me e me.
Mi resi conto che in realtà era un esercizio utile. Odioso, ma utile. Mi avrebbe aumentato la resistenza nelle gambe e mi sarebbe servito sicuramente in futuro. Così smisi di ridere sotto i baffi e mi concentrai a fare bene l'esercizio, stringendo le gambe e resistendo, mentre il cavallo galoppava a grandi falcate sotto di me.
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Get Up And Go! •|Frerard|•
Fiksi Penggemar•Storia ambientata nei nostri giorni. Gerard è un ancora ragazzo, un liceale, con una vita scolastica un po' noiosa, e l'unica cosa che riesce a coinvolgerlo fino in fondo è l'equitazione. Ha infatti un cavallo tutto suo e frequenta un maneggio insi...