2º Capitolo

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P.O.V. GERARD

L'istruttore non si faceva vivo da quasi dieci minuti e io e mio fratello eravamo ancora in campo ad aspettarlo.

"Hey Mikey!" Lo chiamai avvicinandomi a lui.

"Oh, Gerard, cosa c'è?" Rispose lui a scoppio ritardato.

"Ma chi era quel ragazzo?" Gli chiesi spinto dalla curiosità.

Lui scrollò le spalle e fece un cenno con la testa, facendomi notare che proprio quel ragazzo stava percorrendo la piccola discesa in terra battuta che portava al campo, in sella al suo cavallo, accompagnato dall'istruttore.

Arvin, così si chiamava l'istruttore stesso, aprì il cancello lasciando passare il cavallo grigio del ragazzo per poi entrare anche lui richiudendolo alle sue spalle.

"Salve ragazzi!" Ci salutò come al solito.

"Salve!" Rispondemmo all'unisono io e mio fratello. Era una sorta di saluto rituale di tutti i giorni.

"Lui è Frank Iero, da oggi monterà con voi." Si limitò poi a dire l'istruttore.

Frank salutò timidamente con la mano accennando un sorriso verso me e Mikey.

Lo squadrai attentamente, guardando il ciuffo di capelli scuri e corti che scendeva dal cap e andava a finire sulla sua guancia.

Iniziammo a lavorare, facendo un po' di trotto leggero e con le redini lunghe. Notai subito tre cose.

Prima: il suo cavallo aveva dei movimenti fluidi e ordinati che sembravano anche molto comodi;
Seconda: teneva la giusta diagonale di trotto e aveva una posizione corretta;
Terza e più importante: CAZZO SÌ, MANTENEVA LA DESTRA!

Nicanor era praticamente un altro cavallo quel giorno. Non si trascinava i piedi come al solito, anzi, era molto sveglio e trottava a testa alta con le orecchie ben dritte, sbuffando più del solito. Forse si comportava così per la presenza del cavallo di Frank, per cui non ci feci caso più di tanto.

"Mettetevi tutti in circolo a mano sinistra!" Ordinò Arvin.

Ci sistemammo in circolo con Mikey dietro di me e Frank davanti.

Arvin ci ordinò di fare una partenza al galoppo e quindi tutti e tre, uno dopo l'altro, facemmo partire i nostri cavalli restando in circolo e mantenendo un galoppo accorciato.

"Gerard, avanza!" Mi urlò Mikey che stava quasi per scontrarsi contro di me, essendo che il suo cavallo era molto in avanti e non riusciva ad accorciare bene le falcate.

Feci quindi uno stranissimo e minuscolo circolo passando forzatamente davanti a Frank, che mi guardò interrogativo.

Continuammo a fare lavoro in piano mentre Arvin montava un nuovo percorso di salti. Appena me ne accorsi mi si illuminarono gli occhi; si saltava!

"Frank, vai sul verticale da mano destra." Ordinò Arvin.

Frank annuì e spronò il cavallo al galoppo dirigendosi verso il verticale come gli era stato detto.

A falcate grandi e fluide, il cavallo si avvicinava al salto e quando arrivò in punto di battuta, si levò in aria con elasticità e venne seguito da Frank in modo impeccabile in parabola.

Dovevo ammettere che era davvero bravo. Andò poi Mikey, anche lui saltò molto bene.

Arrivò poi il mio turno, così mi diressi verso il salto. Vidi una buona distanza, così rimasi senza fare alcuna azione. A quanto pare però, Nicanor la pensava diversamente, infatti spiccò il volo approssimativamente tre metri prima del salto. Per fortuna riuscii a seguirlo abbastanza bene in parabola e a lasciare la mano per rendergli il salto più "comodo".

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