Capitolo 35

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«Ciao» mi saluta avvicinandosi

«Hei, ciao» rispondo fredda

«Scusa il ritardo, ho avuto un piccolo imprevisto» si giustifica

«Si, si, va bene. Ora vogliamo parlare così torno a casa il prima possibile?»

«Oh, ehm, sì, sì, scusa» afferma, anche se non sembra affatto arrabbiato, anzi, sembra molto triste «Ho voluto incontrarti per spiegare la mia reazione e scusarmi. Allora, mi sono arrabbiato perché ero geloso che Benji fosse venuto da te senza dirmi niente, se me lo avesse raccontato saremmo potuti venire qua insieme e ci saremmo potuti divertire come quando ci siamo incontrati. Forse tu non capisci, ma vedere il mio migliore amico con la mia ragazza mi ha fatto perdere la testa, mi ha fatto avere una reazione esagerata, scusa» spiega

«Io non sapevo che Benji sarebbe venuto a trovarmi e tantomeno che tu non sapessi niente. Ma ti pare che se avessi saputo che sarebbe venuto qua non avrei voluto vedere te? Se fossi venuto saresti stato la prima cosa di cui avrei chiesto» dico con un velo di tristezza negli occhi

«Se ti fosse importato davvero di me, non mi avresti lasciato così su due piedi!» afferma alzando leggermente la voce

«Pensi che sia stato facile per me eh?! Ho dovuto farlo! Non mi hai dato scelta! Non sei venuto a salutarmi quando sono partita, perché chissà quale motivo la sera prima ti sei arrabbiato con me quando io stavo cercando di rendere il distacco meno difficile possibile! Ah, sì, poi, mi hai aggredito per nulla! Per cose che non sapevo, ti rendi conto?! Durante tutto sto tempo non ti sei quasi mai fatto sentire...» dico con la voce incrinata dal quasi pianto

Abbassa lo sguardo e non risponde.

«Non rispondi adesso, eh?!» sputo urlando mentre dei fiumi in piena scorrono sul mio viso

«S-sc-u-usa» tenta di dire, ma ha la voce rotta dal pianto

Si copre il viso con le mani e corre dietro ad un albero.

Che cosa ho fatto...

Mi avvicino cautamente all'albero e lo sento singhiozzare animatamente. Devo assolutamente capire il perché della sua reazione, sembrava così arrabbiato e improvvisamente scoppia a piangere, ma è lunatico?

«Senti Federico...» mi avvicino

Sta piangendo. Ha il viso affondato nelle mani, è seduto sul terreno con le ginocchia al petto. È una visione che davvero mi distrugge, si è vero, sono arrabbiata con lui, me è pur stato il mio primo amore, non merita di stare così. Mi abbasso alla sua altezza, fino a ritrovarmi in ginocchiata sull'erba

«Federico, che hai?» gli chiedo accarezzandogli i capelli

Lui lentamente alza il viso ormai troppo rosso per le lacrime. Non dice niente. Si alza leggermente e si fionda su di me abbracciandomi, scoppiando poi in un pianto liberatorio.

«S-cu-sami» dice piangendo «s-sono s-stato un c-coglione, per-d-donami» mi prega singhiozzando

«Shhh» dico mentre gli accarezzo dolcemente il viso «è tutto okey, sei perdonato»

A questa affermazione mi stringe forte a se posando la sua testa nell'incavo del mio collo, via via lo sento calmarsi e decido di alzarmi e aiutare anche lui a rimettersi in piedi.
Gli porgo la mano e lo aiuto ad alzarsi, una volta in piedi, mi abbraccia dinuovo, io ricambio senza pensarci.

«Hey, è tutto okey, mh? Dico staccandomi dall'abbraccio e guardandolo negli occhi

«Sì, è tutto okey» afferma accennando un debole sorriso

«Ora mi vuoi spiegare perché hai avuto questa reazione?» chiedo

«Perché so di aver sbagliato, ti giuro vista veramente arrabbiata con me e mi sono reso conto di ciò che ho perso» afferma avvicinandosi pericolosamente al mio viso «Ti prego, torna con me».

Mi sta per baciare. Oh no.

Mi sposto velocemente evitando il bacio.

«Federico, non posso»

«Sapevo di averti persa, ma dovevo almeno provare» dice con un sorriso da furbetto

«Amici?» chiedo

«Amici» risponde

Insieme sorridiamo e ci abbracciamo come una volta.

«Ora... Chi è il fortunato o meglio lo sfortunato?» dice con faccia da idiota, per poi scoppiare a ridere

«Ha.Ha.Ha. molto simpatico Federico Rossi» fingo di essere offesa, per poi ridere anche io

«Allora?!» insiste

«Ehm... Beh... Sai...» aiuto.

«È Benji, vero?» dice sorridente

«Sì, non sei arrabbiato?»

«No, almeno se ti fa soffrire, lo sistemo per benino» dice serio

«Ohhh va bene, va bene» dico sbuffando «ma ora voi due dovete risolvere, chiaro?!» alzo leggermente la voce

«Sì, vero... Sai per caso dov'è?»

«Certo, idiota, è a casa mia, andiamo?»

«Oh vero, che idiota che sono, sì andiamo» dice con un sorriso divertito.

Ancora ridendo ci avviamo verso casa.

Ecco a voi la continuazione :)
Sto scrivendo altro, che pubblicherò un po' alla volta

Baci.

Ale




Mi vuoi? Vieni a prendermi! | Federico Rossi | [COMPLETA] #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora