(feat. IGN,PokèmonWorldItalia,Minecraft Italia & PlayerInside)
Batman:Arkham Asylum
Quella di Batman è una serie indubbiamente cupa, ma non si tratta di giochi horror veri e propri. Detto questo, è stato bellissimo vedere una sequenza dal taglio classicamente spaventoso in Batman: Arkham Asylum. Inizia in maniera tranquilla: ti avvicini alla porta dell'obitorio di Arkham e un'orda di scarafaggi sfreccia lungo il linoleum insozzato. Una volta all'interno, ti trovi davanti a una serie di cliché piuttosto banali, fra sospiri e porte di congelatori che sbattono. Ma poi provi ad andartene.
La stanza si è trasformata in un loop senza uscita, che ti riporta sempre all'obitorio. I genitori di Bruce lo motteggiano dai sacchi per cadaveri sul tavolo e dall'ultimo sacco salta fuori lo Spaventapasseri, che ti trascina in una bizzarra sequenza stealth ambientata in un percorso a ostacoli allucinogeno. È una fra le parti più intelligenti e sorprendenti del gioco.
Half-Life 2:Ravenholm
L'esperto giocatore horror non si fa destabilizzare dall'atmosfera lugubre di Ravenholm, ma è qui che si affrontano i nemici più temuti di Half-Life 2.
Va anche detto che la sensazione di panico tende a svanire quando cominci a lanciare seghe in giro con la Gravity Gun, ma escludere questo livello iconico dalla lista sarebbe stato criminale.
GTA V:La donna fantasma
Gta V è un gioco enorme che nasconde tanti segreti divertenti, fra gli zombi di Vinewood e il Bigfoot, ma è il fantasma di Mt. Gordo a meritare un'inclusione in questo elenco, grazie alla sua natura lugubre. Questa donna sembra uscita da un Project Zero o da un film di Takashi Shimizu e non è certo chi ti aspetteresti di trovare a passeggio nei dintorni di San Andreas.
Gone Home:La cantina
So di non essere l'unico ad essersi avvicinato a Gone Home aspettandosi un gioco molto più lugubre e pieno di quegli spaventi di cui in realtà il gioco è privo. Ma la casa in cui è ambientato non è così lugubre per caso: tornarvi dopo un periodo di lunga assenza, scoprendo che i propri genitori e la propria sorella non si trovano più lì e trovando una lettera che ti chiede di non cercarla, beh, è abbastanza inquietante.
Successivamente, trovi una nota che ti sconsiglia di avventurarti nell'attico, ritagli di giornale che spiegano come mai i ragazzi a scuola chiamavano tua sorella "la psicotica casalinga", un sacco di stanze nascoste fra i muri, un piccolo spavento legato a una croce inquietanti e altri indizi che sembrano suggerire qualcosa di molto brutto nascosto fra le pieghe romantiche del racconto.
L'ingresso in cantina costituisce uno fra i punti alti dell'accumulo di tensione del gioco, anche perché decenni di cinema horror ci hanno abituati ad aspettarci qualcosa di brutto là sotto. In realtà non c'è niente di strano, ma non manca un filo narrativo secondario piuttosto inquietante e raccontato in larga misura proprio dagli indizi nascosti in quella cantina.
Max Payne:Il trip lisergico
L'eroe ruvido in cerca di vendetta per la perdita della propria famiglia non è certo una novità, ma il primo Max Payne riusciva a trasmetterne molto bene il dolore. Non solo nel primo gioco si affrontava quel giorno tragico proprio all'inizio, vivendo direttamente l'omicidio di moglie e figlia per mano di alcuni drogati violenti, ci si ritrovava anche a riviverlo successivamente quando a Max veniva inoculata un'overdose di quella stessa droga.
Il trip che ne segue è terrificante, ambientato in una versione della sua casa trasformata in casa dei divertimenti da incubo, con gli echi di sua moglie e sua figlia che infestano i corridoi. Una telecamera allontanata in maniera nauseante rende ancora più febbrile il ritorno di Max a quella notte terribile, con un effetto acuito dallla successiva caduta in un abisso immerso nel sangue della sua famiglia. Mamma mia.