Capitolo 1

7.2K 140 30
                                    

Anno nuovo vita nuova, non è forse questo il solito detto che si usa quando si vuole un cambiamento? Ma non si usa solo alla fine di un anno, si usa anche in un giorno qualsiasi come scusa per cambiare. Che sia perché ci si stanca della solita monotonia che ci blocca in un circolo vizioso senza fine, oppure, a volte, si ha solo bisogno di un cambiamento perché in qualche modo si vuole fuggire da qualcosa, da qualcuno o semplicemente..da tutto. A volte si ha solo bisogno di fuggire dalle cose, mi sbaglio? A volte però siamo forse fin troppo focalizzati sulle stesse cose senza accorgerci che al di fuori di quella piccola cupola, c'è un mondo immenso pieno di sorprese, che siano buone o cattive. Spesso tentiamo di cancellare ricordi, numeri, blocchiamo profili, proviamo a cambiare per vivere meglio senza accorgerci che siamo sempre presi dalle stesse persone, dagli stessi problemi, dalle nostre solite paure. Come pagine già scritte che tentano invano di strapparsi, ma l'inchiostro rimane impresso e ricordiamo tutto realizzando che quello che ci ha segnato, non va via cosi facilmente. Ma a volte il cambiamento è necessario, l'inchiostro rimarrà certo..ma possiamo pur sempre continuare la nostra storia vero? Cresciamo con la certezza che certe cose non cambieranno mai, ma in realtà le cose cambiano, il tempo cambia e le persone cambiano con loro, e la nostra pagina ornata d'inchiostro inizierà a perdere colore, come se col cambiamento si stesse in qualche modo annullando, lasciandosi dietro solo ciò che è rimasto più impresso nel foglio.
E fu questo quello che mi accadde, col tempo mi accorsi che tutto nella mia vita ormai stesse cambiando, cosi iniziai a sbarazzarmi di tutto ciò che non era salutare. Situazioni, persone, gusti e cose. Lo chiamarono egoismo ma per me era amor proprio. Cosi decisi di andar via, lontana dall'ignoranza di chi pensava per se senza mai fermarsi a pensare che, magari, c'era qualcuno che soffriva ancor più di loro.
Presi una scelta drastica certo, ma dovevo farlo. Decisi di andar via dalla mia città, dai miei genitori, da tutto ciò che continuava a ferirmi, scelsi una via strana, in equilibrio fra il difficile e il facile. Cambiare città non è mai stato facile, ma almeno in qualche modo sarei riuscita a fuggire da tutto il resto.
Per mia fortuna, avevo una sorella che mi appoggiava. Non eravamo sempre andate d'accordo, ma mi stupii, fu l'unica che mi accettò quando..insomma, scelsi l'ortaggio al posto della frutta..comprendetemi.
Elisabeth, mia sorella, 22 anni di pura prepotenza, che alla mia "rivelazione" cambiò e diventò una sorella modello. Mi stupii non poco ma mi fece superare il tutto con più facilità. Era sempre stata una tipa testarda, piena di se e dannatamente intelligente, era brava in ogni cosa, sarebbe potuta arrivare a qualsiasi rango con uno schiocco di dita ma..scelse la sua passione, la musica. Sapeva suonare ogni tipo di strumento e dopo non molto iniziò ad occuparsi nell'ingaggiare band o scoprirne di nuove, era immersa nel suo sogno e ne era dannatamente felice. I nostri genitori, ovviamente, non erano particolarmente felici della sua scelta quindi..decise di andar via e cambiare città. Un anno dopo la sua partenza, rivelai tutto ai miei mettendo benzina sul fuoco a un rapporto che non era già dei migliori. Infine, con un po di difficoltà, scelsi di andar via. Di preciso, scelsi di andare da mia sorella, da qualcuno che appena tornata a casa non mi lanciava sguardi di delusione e disprezzo.

Il telefono iniziò a vibrare, bloccando la mia playlist preferita e i pensieri che si erano ormai persi nel passato. Presi il telefono dalla tasca della felpa, mi tolsi le cuffie dalle orecchie e, senza guardare chi fosse, risposi.

******

"Uhm..pronto?" dissi sperando di non aver risposto a qualche operatore telefonico. In quel caso avrei davvero dato di matto, odiavo quando qualcuno bloccava il mio momento di relax, specialmente se era per stronzate.

"Ehy Jenna, sono Elisabeth.." non fece in tempo a continuare che delle urla provenienti dal telefono mi fecero saltare

"Jenna oh mio dio, dimmi che sei arrivata" solo sentendo la sua voce un sorriso si fece largo sul mio viso. Era Valentine, o per meglio dire Val, il nome completo le faceva partire gli istinti da serial killer. Eravamo come sorelle, a distanza certo, ma sorelle. Tempo prima viveva nella mia stessa città, ma per suo padre fu costretta a trasferirsi, ma non mi abbandonò.. continuò ad essere presente e sembrava come se l'avessi affianco.

Choose your story - #Wattys2018 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora